All'Amore Assente è un film su un ghost writer politico che non si trova più, su un uomo che investiga sulla scomparsa prendendone il posto e sulla varia umanità e la politica che circondano e circondavano la vita dello scomparso.
E' un film sulla politica, sulla vita politica intesa come aspetto sociale del vivere in una società, e chiaramente un film sulla sfiducia verso la politica moderna.
Ma più che altro è un film noioso, lento, ridondante e che si crogiola nell'uso di un linguaggio alto, di una messa in scena che cerca in ogni momento il simbolismo e che imbeve il film di riferimenti dotti, citazioni umanistiche ecc. ecc.
Se c'è un diametralmente opposto al buon cinema popolare è il cattivo cinema elitario e All'Amore Assente lo si può considerare un ottimo esempio. Il cattivo cinema elitario è quello che vuole programmaticamente cercare di posizionarsi nella fascia dei prodotti per pochi e che mette in scena in maniera esplicita mille metafore, simbolismi e rimandi (la pioggia, la poesia, il doppio, la parola ecc. ecc.).
Tuttavia non c'è nulla di originale e, cosa ben più grave, non c'è un'idea di mondo valida (per non parlare di quella di cinema). In un film che vuole parlare di società e di politica è del tutto assente una visione chiara delle cose che regolano il nostro mondo, i rapporti e l'umanità.
Non c'è traccia di una visione delle cose ma solo di polemica. Polemica elitaria, lenta e noiosa.
E' un film sulla politica, sulla vita politica intesa come aspetto sociale del vivere in una società, e chiaramente un film sulla sfiducia verso la politica moderna.
Ma più che altro è un film noioso, lento, ridondante e che si crogiola nell'uso di un linguaggio alto, di una messa in scena che cerca in ogni momento il simbolismo e che imbeve il film di riferimenti dotti, citazioni umanistiche ecc. ecc.
Se c'è un diametralmente opposto al buon cinema popolare è il cattivo cinema elitario e All'Amore Assente lo si può considerare un ottimo esempio. Il cattivo cinema elitario è quello che vuole programmaticamente cercare di posizionarsi nella fascia dei prodotti per pochi e che mette in scena in maniera esplicita mille metafore, simbolismi e rimandi (la pioggia, la poesia, il doppio, la parola ecc. ecc.).
Tuttavia non c'è nulla di originale e, cosa ben più grave, non c'è un'idea di mondo valida (per non parlare di quella di cinema). In un film che vuole parlare di società e di politica è del tutto assente una visione chiara delle cose che regolano il nostro mondo, i rapporti e l'umanità.
Non c'è traccia di una visione delle cose ma solo di polemica. Polemica elitaria, lenta e noiosa.
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