FUORI CONCORSO
FESTIVAL DEL FILM 2008
FESTIVAL DEL FILM 2008
Generi mischiati. Un inizio da j-horror, un centro sporcato con toni da commedia e thriller psichiatrico (doppie personalità, visioni...) e un finale da melodrammone. L'ultimo film di Tsui Hark non è facile, specialmente per il pubblico occidentale.
Ogni snodo fondamentale è molto centrato sull'etica, sullo spiritismo e sui principi cinesi che spesso ci risultano incomprensibili se non incondivisibili.
Come sua caratteristica l'enfasi posta in ogni mossa, ogni svolta e ogni sentimento non è poca (non è certo regista minimale Tsui Hark) e la ricerca fatta intorno alle percezioni alterate della protagonista non è certo di quelle banali.
Eppure non funziona nulla, arrivati a metà si desidera la fine se ne ottengono anche troppe. "Il film con più finali di questo festival" l'ha ribattezzato qualcuno con più esperienza di me e non a torto.
4 commenti:
o qualcuno che desiderava più ardentemente di te la fine... (Marta/SuperBimba)
e non era facile
ma lui c'era? E VENUTO A ROMA?!
no
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