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8.1.08

Bianco E Nero (2007)
di Cristina Comencini


La notizia è che Bianco E Nero per essere un filmetto medio da poco è sorprendentemente interessante.
Se infatti lo si vuole considerare il cosìddetto "cinema medio", quello che incide poco sulla storia del cinema ma nel complesso abbastanza sull'annata, sarebbe un trionfo se fosse tutto di questo livello (e magari incassasse pure).
Certo non c'è nulla di nuovo in come viene affrontato il tema, cosa comprensibile se si considera come il cinema e i sistemi narrativi debbano mettere in scena le evoluzioni sociali e come le evoluzioni sociali (e in particolar modo razziali) che vive il nostro paese siano state vissute da altre nazioni più di cinquant'anni fa.
Benchè infatti Bianco E Nero sia gonfio di tutti gli stereotipi sul tema antirazzista che potete immaginare (dalla famiglia di neri che è anch'essa razzista verso i bianchi, ai genitori oscurantisti, all'alto borghese che si occupa d'Africa per senso di colpa ecc. ecc.) e abbia una trama scontatissima, dall'altra parte ha anche delle delicatezze e una visione dei rapporti che non è stupida o quantomeno è più alta per l'appunto del "cinema medio" cui siamo abituati.
Non solo.
Cristina Comencini azzecca anche più d'una scelta di regia e più d'un particolare avendo l'insolita grazia e accuratezza di rispettare tantissimo lo spettatore (cosa che non avrei MAI dato per scontata!).
Emblematica la scena della prima separazione tra i due amanti che come il film parte da una base molto banale, cioè dopo una notte di passione clandestina in un hotel (entrando nel quale il portiere insinua che lei sia un prostituta solo perchè di colore) lui vorrebbe andarsene, pagare e lasciare una lettera per lei ma alla reception scopre che lei se n'è andata ha pagato e ha lasciato una lettera per lui, solo che poi la lettura incrociata di lui e lei di queste due lettere (ovviamente quasi identiche) è fatta con le due voci fuoricampo mentre in scena ci sono solo le cameriere che rifanno il letto dove si è consumato l'amplesso. Un pezzo che fonde doppi significati anche non banali, rimarcando la potenza del legame sessuale su quello amoroso (e di rimando quello delle immagini sulla parola) e usando un'idea di regia che, pur non essendo la trovata del secolo, è interessante.

Certo i protagonisti non sono il massimo (mentre come al solito tutto il contorno di caratteri (sia bianchi che neri) è molto più azzeccato) ma la sceneggiatura anche ha dei punti di interesse.
A parte lo scontato discorso sulla diversità e il razzismo c'è infatti tutto un filo rosso dell'infedeltà coniugale e dell'esigenza umana di più partner che non è nè buonista nè legato ai soliti valori bigotti (e fuori dal mondo reale) che ci vengono propinati, ma anzi molto tollerante nel modo in cui mostra un mondo realisticamente dominato dal tradimento, causa di infiniti litigi, ma anche fonte di una certa stabilità personale (bello in questo senso il racconto di Katia Ricciarelli).
E' solo il tradimento interrazziale che porta dei problemi (anche se non sfascia le famiglie) gli altri invece sono considerati umanamente normali. E il finale anche contribuisce quantomeno ad alleviare il senso di banalità e bandire il facile e stupido didascalismo che è dietro l'angolo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

però dal trailer sembra proprio una cazzata.


gparker ha detto...

E in fondo alla fine lo è.
Non lo consiglierei mai. Tuttavia se ci vieni trascinato rimani stupito per la quantità di idee e la visione di cinema che sono profuse in questa che è e rimane una cazzata.


Anonimo ha detto...

A me Fabio Volo comincia a stare sugli zebedei.
Mi stava più simpatico quando faceva cose del genere:

http://www.youtube.com/watch?v=mM5gZZXJo2c


Anonimo ha detto...

direi che abbiamo visto lo stesso film... solo che tu hai notato gli aspetti positivi, io quelli negativi... e cmq 3 stelle e mezzo mi sembrano un pò eccessive!


gparker ha detto...

Beh si forse ho esagerato, lo ammetto. Ma volevo sottolineare lo stupore positivo di un film che pensavo mi avrebbe inondato di stupidità e invece me ne ha data solo alcune manciate, regalandomi in compenso anche delle piccole gioie cinematografiche.


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