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10.3.08

Nelle Tue Mani (2007)
di Peter Del Monte


Difficile essere ben disposti verso un film che è tutto quello che di solito ci viene propinato dal cinema italiano, tutto quello di cui solitamente ci si lamenta e tutto quello che ci siamo stufati di vedere. Storie d'amori difficili che raccontano personaggi invece di intrecci in maniera volutamente autoriale e complessa. Quella categoria di prodotti che ha allontanato il pubblico di massa dal cinema alzando il tasso di difficoltà di fruizione a fronte di una riuscita non sempre valevole il tentativo.

Eppure se ogni anno dovessimo cancellare il 90% della produzione nostrana di questa tipologia io Nelle Tue Mani lo terrei. Perchè sorprendentemente è un prodotto riuscitissimo, che riesce a parlare con un'onestà invidiabile e in maniera assolutamente diretta.
Senza voler risolvere nulla o proporre alcune tesi forte Peter Del Monte guarda con sguardo pietoso il personaggio di Kasia Smutniak (ed è bellissimo come la guardino con la medesima bontà anche i comprimari) seguendola e rifiutandosi di giustificarla o motivare molti dei suoi scatti e delle sue scelte irrazionali ma cercando sempre di affascinare il pubblico e coinvolgerlo non con la logica ma con l'empatia.

Succedono molte cose durante Nelle Tue Mani e ogni volta quello che conta non sono i fatti ma le reazioni. La faccia di Kasia Smutniak, cristallizzata quasi sempre nella medesima espressione (ma non è incompetenza stavolta bensì volontà registica), diventa quasi una spugna e più gli eventi si fanno tragici più quell'espressione è significativa.

Moltissime le cadute di stile, su tutte la parte di spogliarello in strada.... Però tutto sommato sorvolabili a fronte di altre parti così tanto riuscite.

4 commenti:

Valido ha detto...

Partendo dall'evidenziato "Kasia Smutniak" ho dovuto attendere ben 10 righe prima di leggere "spogliarello in strada", ma alla fine ho capito perche' questo film va salvato (si', l'hai definito come caduta di stile, ma lo prendo come psicologia inversa)


gparker ha detto...

Dovevi contare le 20 righe partendo dall'inizio per valutare il livello di autogiustificazionismo...


Anonimo ha detto...

Francamente non riesco a concordare con il tuo giudizio. Probabilmente è un film onesto ma assolutamente mediocre, lento ma senza darti il sapore delle emozioni, scritto in modo assolutamente convenzionale e recitato anche peggio. a mio modesto piacere è proprio il prototipo del peggio che ci propina la tv e il cinema italiano, anzi, con la convinzione di fare cinema di qualità.


gparker ha detto...

Io invece è proprio qua che vedo il cinema di qualità. Nella capacità di raccontare un personaggio pieno di sfumature con l'abilità di non cadere nello stereotipo e, pur facendo molte concessioni al melodramma, mai risultare ridicolo.


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