E' noto a chi frequenta questo blog il mio muccinismo, la mia incondizionata adesione a quel modo di fare film, di mettere in scena e di intendere il cinema come macchina che comunica in primis attraverso il modo in cui mostra le cose e poi anche attraverso ciò che riprende.
Certo Sette Anime mette molto alla prova tutto il mio muccinismo...
I detrattori del regista romano troveranno facile pane per i propri denti in questo film come sempre curatissimo ma contemporaneamente anche sbagliatissimo. E ciò che è peggio è che è sbagliatissimo a livello di concezione del film, cioè proprio a livello di regia.
La storia, buonista e smielatamente sentimentale, si poteva anche mettere in scena e poteva anche diventare un buon film, ma non in questa maniera. Le scelte fatte di immagini poetiche a tutti i costi, recitazione sempre sospesa, ambientazioni divise tra campi di grano, eterni tramonti e temporali non fanno che appesantire una narrazione che già di suo arranca.
In molti momenti si sbadiglia, in molti altri ci si stupisce per gli eccessi. La "sanità", intesa come complesso di malattie improvvise e devastanti e cure mediche miracolose, è da sempre parte del melodramma, ci sta spessissimo anche nei migliori almodrammi, ma oggi è materia spinosa e serve un approccio molto raffinato ed abile come quello almodovariano (o secco come quello fassbinderiano) per poterla trattare senza indurre nello spettatore un forte e irrefrenabile senso di ridicolo.
Ad ogni modo da quel che si capisce indagando la lavorazione del film pare che sia questo che La Ricerca Della Felicità siano film fortemente voluti da Will Smith in primis, che lui scelga le storie e in linea di massima il taglio da dare e che sia poi lui a volere Gabriele Muccino (il quale ovviamente è lieto di poter entrare nel sistema hollywoodiano dalla porta principale). Ma se nel primo caso era riuscito a dare un senso a quella storia, con una forma incalzante che gli si confà, in questo non riesce a districarsi proprio e sfocia nel polpettone più insulso.
Continuo a sperare che si rivolga a qualcuno di serio per le sceneggiature.
Certo Sette Anime mette molto alla prova tutto il mio muccinismo...
I detrattori del regista romano troveranno facile pane per i propri denti in questo film come sempre curatissimo ma contemporaneamente anche sbagliatissimo. E ciò che è peggio è che è sbagliatissimo a livello di concezione del film, cioè proprio a livello di regia.
La storia, buonista e smielatamente sentimentale, si poteva anche mettere in scena e poteva anche diventare un buon film, ma non in questa maniera. Le scelte fatte di immagini poetiche a tutti i costi, recitazione sempre sospesa, ambientazioni divise tra campi di grano, eterni tramonti e temporali non fanno che appesantire una narrazione che già di suo arranca.
In molti momenti si sbadiglia, in molti altri ci si stupisce per gli eccessi. La "sanità", intesa come complesso di malattie improvvise e devastanti e cure mediche miracolose, è da sempre parte del melodramma, ci sta spessissimo anche nei migliori almodrammi, ma oggi è materia spinosa e serve un approccio molto raffinato ed abile come quello almodovariano (o secco come quello fassbinderiano) per poterla trattare senza indurre nello spettatore un forte e irrefrenabile senso di ridicolo.
Ad ogni modo da quel che si capisce indagando la lavorazione del film pare che sia questo che La Ricerca Della Felicità siano film fortemente voluti da Will Smith in primis, che lui scelga le storie e in linea di massima il taglio da dare e che sia poi lui a volere Gabriele Muccino (il quale ovviamente è lieto di poter entrare nel sistema hollywoodiano dalla porta principale). Ma se nel primo caso era riuscito a dare un senso a quella storia, con una forma incalzante che gli si confà, in questo non riesce a districarsi proprio e sfocia nel polpettone più insulso.
Continuo a sperare che si rivolga a qualcuno di serio per le sceneggiature.
38 commenti:
Fottuti campi di grano.
quasi peggio dei tramonti
"almodrammi" è un neologismo? lo devi registrare alla siae.
per il resto mi incurioscisce dato che il primo mi è molto piaciuto...proprio per la sensazione di ansia
magari l'avessi inventato io il termine almodrammi........... a quest'ora sai i soldi?
si infatti anche a me piace per quello, ma questo è l'opposto. una noia mortale e per altro inutile.
ma il titolo originale non è Seven Pounds? :P
se iniziamo anche noi blogger a cambiare i titoli... la faccenda si fa pericolosa :P
hai ragione.
terribile leggerezza.
che poi il titolo originale ha anche tutto quel legame con il mercante di venezia e tutta quella profondità rasa al suolo dalla traduzione che in effetti era proprio un peccato mancare...
Due giorni fa ho letto che Will Smith, probabilmente dopo critiche negative ricevute, ha detto che ha avuto estrema difficoltà ad interpretare questo ruolo, definendolo lontanissimo dal suo modus operandi...quindi non saprei se davvero Smith abbia fortemente voluto il film come era accaduto per La ricerca della felicità (aveva anche studiato il suo personaggio a stretto contatto con il reale protagonista o sbaglio?)
io sapevo che è lui a premere.
Piuttosto mi tiro una martellata sulle palle.
quoto thomas.
"la ricerca" non mi era piaciuto perchè poco mucciniano,sembrava anonimo, non c'era la griffe di gabriele.Speravo che questo, pur sbagliato, fosse invece almeno più personale.Da quel che scrivi invece ( non l'ho veduto)neppure questo appiglio... allora mi sa lo salto
si saltalo decisamente.
ad ogni modo non sono pienamente daccordo sul fatto che in la ricerca della felicità manchi la griffe. Certo non è marcato come gli altri, eppure in più di un momento si sente un tocco non hollywoodiano, in più di un momento si riconosce il muccino italiano, specialmente nel modo di orchestrare ritmo del racconto e uso della colonna sonora.
A me mi sta proprio qua, muccino. Forse sbaglio, ma mi innervosiscono i suoi modi strillati e sensazionalistici, tutta questa pseudoprofondità, tutti quei carrelli...
Brr.
Boh magari un giorno cambio idea.
Per la puttana parker!
Torna quello che eri una volta, uno che si mangiava 5 Big Mac di fila e che si nutriva di film come Commando, Full Metal Jacket, Rambo, Rocky IV e Tremors.
Da quando hai cominciato a strimpellare quella fottuta chitarra sei cambiato, ora vivi di emozioni, Fritz Lang, Muccino, Herzog, cinema orientale fatto di gente che vola senza un motivo. PUH ci sputo sopra.
oh, un'ombra del passato...
Un quaqquaraquà sto parker.
Fottuto da dei campi di grano
io me lo immagino addentare big mac in canotta sporca guardando commando e con la bocca piena sbraitare: "si fallo fuori!"
Anonimo dal passato: Mangio ancora più di tutti e conosco e vedo più film d'azione di tutti. Io ho aggiunto non ho sottratto.
più film d'azione del Compatto? Non ci credo...
se parliamo di action, sicuramente. E' sull'horror/thriller di serie B che il compatto mi apre in due...
E non te lo scordare.
mi domando se esistono film horror/thriller di serie B che manco il compatto...
Secondo me vi spacco a tutti quanti. Mica per altro, ma per questioni anagrafiche...
Se oltre che sul cinema statunitense sei preparato anche sull'action italiano, francese, britannico e asiatico allora il fattore anagrafico è determinante e ci frega a tutti.
Veramente sarei specializzato sull'horror di qualsiasi latitudine, ma ormai sto perdendo colpi, un po' come John Wayne ne "Il pistolero".
ah no sull'horror hai vittoria facile (almeno su di me). Io mi sono fatto solo i capisaldi (però quelli tutti) e non conosco tutto quell'immenso sottobosco del serie B...
io sono esperto di cinema pulp, per cui con me vinci facile...
la butto lì.
non è che, per caso, non vi è piaciuto perchè avete gusti diametralmente opposti al tipo di film?
beh io odio muccino per cui non sono manco obiettivo. Tuttavia posso passare le prossime diciotto ore ad elencare i motivi per cui lo odio se può essere interessante...
Se c'è un genere che amo è il melodrammone strappalagrime e se c'è un regista italiano che mi piace molto nonostante quel che stupidamente si dice è Muccino. Se non piaceva a me.......
Muccino...non so da dove cominciare, ho visto L'Ultimo Bacio (e già mi dovrei vergognare) e dire che mi ha fatto schifo è dire poco.
Di solito dopo aver visto un film drammatico mi ci vuole almeno una sparatoria per riprendermi, con L'Ultimo Bacio ce ne sono volute tre. Ho detto tutto.
Sto col Compatto tutta la fottuta vita.
Neanche come te nessuno mai vi è piaciuto? Dai, almeno quello..
Odio i film italiani sui giovani, poi già il titolo mi fa schifo.
Un bel titolo giovane.
vabè, mi ricorderò ben poco del film ma non riesco proprio ad accomunare "come te nessuno mai" agli altri film giovanili... diversi stili, diversa morale.
sicuramente diverso stile e non esageratamente diversa morale.
Non è questione di accomunarlo, lo si può considerare tra i precursori anche se poi in questo non sono totalmente daccordo.
Onestamente, la più grande boiata mai vista...
Trattare una tematica così delicata, le donazioni d'organi, in un modo così bambinesco, non ho mai provato tanta rabbia e disprezzo all'uscita di un cinema!!!!
I casi sono 2:
-Muccino è un furbone, uno spacciatore di lacrime senza scrupoli.
-Muccino ha un ritardo mentale, vede il mondo come un adolescente di 12 anni (viziato).
Il mio giudizio è positivo. Mi è piaciuto molto il montaggio, il taglio delle scene. Molto interessante l'espediente di far conoscere allo spettatore la storia del protagonista per gradi, incuriosendolo ma allo stesso tempo incutendogli ansia.
La scena finale è una delle più commoventi che abbia mai visto. Ammetto senza problemi di essermi messo a piangere come un bimbo.
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