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21.4.07

Mio Fratello E' Figlio Unico (2007)
di Daniele Lucchetti


Ecco le cose che sappiamo fare. La commedia a sfondo storico che disegna con tratti molto amari contemporaneamente un'epoca, un periodo del paese e una storia di persone e sentimenti con sguardo bonario e indulgente. L'umorismo malincomico che contraddistingue il nostro cinema (negli exploit migliori e nei peggiori) è tutto qui, nella sceneggiatura abilissima e di ottima fattura di Rulli e Petraglia che, come siamo abituati a vedere, con dialoghi asciutti e molto realisti delinea personaggi e sentimenti senza mai scadere nel palese o nel dichiarato.
Per questo un po' Mio Fratello E' Figlio Unico lascia l'amaro in bocca, perchè dimostra come il nostro cinema stenti a fare il salto di qualità e alla fine scada nel provincialismo e nel ruffiano. Ed è un peccato. Un peccato perchè stavolta (come altri episodi) la storia è interessante, i dialoghi sono scritti benissimo e con un umorismo molto raffinato ed intelligente, gli attori sono bravissimi (solo Scamarcio ne esce un po' ridimensionato, ma Angela Finocchiaro e Zingaretti nei ruoli da comprimari tengono su il film alla grande) e la regia è invisibile quanto basta.
Tuttavia alla fine il film di Daniele Lucchetti non riesce a volare verso obiettivi personali (che non necessariamente devono essere "alti") ma cerca biecamente di accattivarsi il pubblico. Prima vuole mettere in mostra il fatto che il rosso e il nero nei loro estremismi degli anni '60/'70 erano stupidi allo stesso modo (incredibile da un autore di scuola morettiana!), ma in realtà indirettamente prende posizione mostrando gli estremisti di destra come stupidi, violenti e ignoranti mentre gli estremisti di sinistra sono solo un po' ingenui e idealisti, ma tutto sommato buoni. Poi verso la fine del film i toni della commedia spariscono e lasciano il posto al melodramma sentimentale, si cerca la soddisfazione dello spettatore a tutti i costi con una conclusione amara ma in fondo positiva e poi si chiude con un ultima inquadratura che più ruffiana non si può, al punto che io stesso, che tanto faccio il distaccato e il superiore ("Ma guarda tu questi ruffiani... Tsè!"), non ho resistito e una lacrimuccia l'ho versata dando chiaramente subito la colpa ad un bruscolino nell'occhio per giustificarmi con me stesso....

8 commenti:

Mariolone ha detto...

be cazzo ma se ti ha fatto piangere deve essereun filmone


gparker ha detto...

Un filmone no. Un buon filmetto, che sa come accattivarsi lo spettatore.


Anonimo ha detto...

Un po' di piu' di un filmetto accattivante.Ben scritto ben girato interpretato da dio.E non sono neppure d'accordo nel definire manichea la rappresentazione fascisti-comunisti nel senso di scemi e cattivi contro buoni e intelligenti. In realtà l'ironia o meglio la parodia è sparsa a piene mani su entrambe le condizioni.E' peggio il copriletto con il viso di Mussolini o il nuovo testo dell'Inno alla gioia con marx lenin e Mao? ALP


gparker ha detto...

A parte il fatto che escluso l'inno alla gioia maoista non ci sono altri attacchi ai comunisti, ma più che una questione di quantità è un questione di qulità. Gli estremisti di destra mostrati sono personaggi infimi, quelli di sinistra no.
Io non sostengo che debba per forza essere imparziale, può pure fare un film parzialissimo, quello che dico è che non mi piace quando un film parte per essere imparziale, si profesa imparziale e poi mi prende in giro.
Cmq questo non leva che il film sia fatto bene e valevole. Ma non compie per me il salto di qualità e rimane un bel film. Tutto qua.


Anonimo ha detto...

A me è piaciuto...

sarà che ho una predilezione per Lucchetti che adoro, sarà che di Germano ho detto questo fa strada già quando faceva "Via Zanardi"...

Per quel che riguarda la presunta imparzialità del film sul binomio fascismo comunismo.
Cosa ti aspettavi da un uomo cresciuto alla corte morettiana.
Abbiamo oggettivamente un giudizio duro per i fascisti e un non giudizio per i comunisti.
Secondo me si può essere imparziali ma la storia da un giudizio inappellabile al riguardo.
Ma questa è un'altra storia.

Secondo me non si poneva come un film completamente imparziale... secondo me non voleva parlare solo di quello ma di una storia che si pone sopra a quello che avveniva in quei tempi.

Insomma a me è piaciuto....

se avete voglia leggete qui


gparker ha detto...

Anche a me è piaciuto ma tra i suoi difetti ho trovato il provincialismo di una prospettiva miope e del tentativo di passare per quello che non si è: imparziali. Specialmente quando nell'essere parziali non c'è nulla di male.
Torov che dal momento in cui racconti delle mille sconfitte di Accio (perchè alla fine questo è il film, un campionario di continue sconfitte del protagonista) in chiesa, nei fascisti, nei comunisti, nell'amore e nel farsi una vita autonoma e mostri a tratti estrema destra ed estrema sinistra come uguali ("Ma come? Manrico può fare gli scioperi e io no?") è poi ingannevole dare un ritratto più profondamente parziale.


Anonimo ha detto...

secondo me - anche poi guardando il voto - sei stato un po' cattivo col film. E' vero non è perfetto ma ad avercene film "storici" nostrani di questa fattura che riflettono bene sul nostro passato. Qualche semplificazione c'è, è vero, però gliela si perdona secondo me.


gparker ha detto...

Ma secondo me è proprio quello il problema, che non riflette bene sul nostro passato ma con molta superficialità rispetto a quello che si propone di fare.
Se non avesse voluto essere così apertamente un film storico, ma si fosse voluto soffermare più che altro sui personaggi il modo abbozzato di mostrare l'italietta mi sarebbe pure piaciuto.
Perchè per il resto centra tutti gli altri obiettivi, è ben scritto, ben diretto, ben recitato, ben sceneggiato, ben fotografato ecc. ecc.
Sono le ruffianate e le strizzatine d'occhio al pubblico sinistrorso che è felice nel vedersi rappresentato che poi mi fanno pensare che però non può pretendere di essere anche un film storico...


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