L'angloamericano Frank Oz mi è sempre sembrato il classico bravo mestierante specializzato in commedie, nulla di eccezionale, ma capace di confezionare (quando in possesso di buone sceneggiature) film molto divertenti, dotati di un ottimo ritmo e capaci di far interagire al meglio gli attori.
Era stato così per il pur buonista In&Out, per il divertentissimo Bowfinger e per il remake cult La Piccola Bottega Degli Orrori, ma non per i meno riusciti come Tutte Le Manie Di Bob e La Donna Perfetta.
Funeral Party è una commedia tipicamente inglese, dotata di tempi e incastri inglesissimi che senza molte ambizioni diverte con gusto.
Si certo, vorrebbe poi essere un ritratto familiare delle diverse realtà e dei rapporti che coesistono, si instaurano e tentano di durare in una larga famiglia, ma diciamo che questa pretesa nobilitatrice (come se ce ne fosse per forza bisogno) è sufficientemente quietata per lasciare spazio alla classica sceneggiatura ad orologeria che comincia lenta e prende piede con il montare degli eventi fino allo scoppiettante finale.
Oz fa quel che deve: segue tutto con grande invisibilità, si nasconde quanto può lasciando scorrere gli eventi, centra i tempi comici e dirige con abilità il vasto cast di attori (tra cui spiccano il grandissimo Peter Vaughan di Cane Di Paglia nonchè Spud!!!), azzeccando qua e là qualche momento di sincerità (come la madre/vedova che non sopporta la moglie del figlio).
Era stato così per il pur buonista In&Out, per il divertentissimo Bowfinger e per il remake cult La Piccola Bottega Degli Orrori, ma non per i meno riusciti come Tutte Le Manie Di Bob e La Donna Perfetta.
Funeral Party è una commedia tipicamente inglese, dotata di tempi e incastri inglesissimi che senza molte ambizioni diverte con gusto.
Si certo, vorrebbe poi essere un ritratto familiare delle diverse realtà e dei rapporti che coesistono, si instaurano e tentano di durare in una larga famiglia, ma diciamo che questa pretesa nobilitatrice (come se ce ne fosse per forza bisogno) è sufficientemente quietata per lasciare spazio alla classica sceneggiatura ad orologeria che comincia lenta e prende piede con il montare degli eventi fino allo scoppiettante finale.
Oz fa quel che deve: segue tutto con grande invisibilità, si nasconde quanto può lasciando scorrere gli eventi, centra i tempi comici e dirige con abilità il vasto cast di attori (tra cui spiccano il grandissimo Peter Vaughan di Cane Di Paglia nonchè Spud!!!), azzeccando qua e là qualche momento di sincerità (come la madre/vedova che non sopporta la moglie del figlio).
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