ORIZZONTI
MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2011
Nel Punjab una casa in un villaggio di poveri è abbattuta di notte. Il giorno dopo una famiglia condizionata da quest'evento vivrà la sua giornata confermando le vessazioni da parte dei padroni.
Ecco no. Così no. Non sono mai stato avversatore del cinema più difficile, quello che pretende un grande sforzo di comprensione ed attenzione da parte dello spettatore, anche quando funziona poco e annoia molto. Ma così è troppo.
Singh pensa ai volti dei suoi attori (tutti spettacolari perchè appartenenti a dei non professionisti) e sembra credere che partendo da quelli e rimanendo su quelli il film funzionerà, ma non è così. Di tutta l'attenzione e la benevolenza concessa nulla torna indietro.
Scene quotidiane, momenti di noia, discussioni poco proficue e qualche sporadico momento emotivo non costruiscono quel quadro di vessazione quotidiana che si intuisce essere l'interesse del regista.
Fare film lenti e senza uno svolgimento canonico è un peso non una facilitazione, ed il film può sopportare tale peso solo se costellato di idee.
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