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17.9.05

Il Castello Errante di Howl (Hauru no ugoku shiro, 2004)
di Hayao Miyazaki

Prima di andare a vedere il film mi ero chiaramente documentato sia sulla carta stampata che sui blog per capire se aspettarmi l'ennesimo capolavoro della vita, ma non preva fosse così, ho letto sempre recensioni molto critiche che quasi sempre finivano con "però è un capolavoro miyazakiano".
E in effetti è così. Cioè Il Castello Errante di Howl è a tutti gli effetti un capolavoro, un'opera d'arte vera. E questo non meraviglia, anzi è il livello minimo richiesto ad uno che è il più grande artista di questo tempo. E' un fim come al solito dolce, commovente, intenso, mai banale e pieno zeppo di idee, che è una cosa che non smette mai di meravigliarmi.
Anche questa volta Miyazaki ha ghermito il mio animo.
Va detto tuttavia che, contrariamente al passato, in questo film ci sono molte soluzioni estetiche e qualche soluzione narrativa che già si sono viste nel panorama delle opere miyazakiane. Da sempre il genio giapponese è fissato con alcuni temi che si reincontrano in tutti i film, ma quello è normale, un po' meno lo è il risolvere alcuni personaggi, caratteri o scene nella medesima maniera. La matrice fondamentale, è subito chiaro, è La Città Incantata, che già si era distaccato moltissimo da tutto il resto della sua produzione specialemente per suo il ritmo molto più lento e riflessivo e costituisce ad ora la punta più alta del cinema di Miyazaki (un vero trionfo). Sembra sia trattata quasi come un canovaccio per la realizzazione di Il Castello Errante di Howl. Gli esempi più palesi di tributi estetici sono le mutazioni che scompaiono come piume al vento, il personaggio di Testa di Rapa che molto ricorda il demone senza volto, i paesaggi e gli interni, i demoni malvagi, Howl che periodicamente e misteriosamente torna da qualche volo ferito e acciaccato come lo spiritello del fiume.... Ma c'è anche tanto altro. A me poi le astronavi militari hanno molto ricordato i velivoli di Nausicaa della Valle Del Vento, e così la grande presenza di occhi. C'è anche qualche omaggio a Devilman di Go Nagai (che è un vero esempio per tutti gli animatori) nelle mutazioni di Howl che mi ha fatto notare Frankie.
Un solo vero rimpianto è il finale rose e fiori un po' tirato per i capelli.
Ma sono tutte quisquilie e pinzillacchere. Basterebbe vedere solo la sequenza dell'infanzia di Howl con quegli spiritelli che corrono sul lago, o la scena della salita delle scale del palazzo reale (vero grande cinema) o anche solo considerare lo spirito che anima il castello Carcypahl (se non ricordo male il nome) per capire che questo è il lavoro di un'artista. Il paradosso è che ci si lamenta (ed è inevitabile che sia così dopo La Città Incantata) perchè questo film è solo eccellente e non divino. La verità è che Miyazaki è l'unico contemporaneo in grado nelle sue opere di abbandonare la forma specifica della sua arte (il cinema) per realizzare opere artistiche a tutto tondo, davanti alle sue opere provo sempre quello sgomento che tipicamente provo davanti alle opere d'arte nel non poter credere come tutto ciò l'abbia concepito e realizzato un essere umano.





9 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande opera, tutta colorata a mano,belle le senzazioni che suggerisce, personaggi magari un pò scontati ma reinterpretati benissimo. peccato il finale.peccato. Poetico.


gparker ha detto...

Si peccato per quel finale, forse eccessivamente buono. Però proprio a guardare il pelo nell'uovo e fare gli stronzi. Perchè è bellissimo.


Anonimo ha detto...

'mmazza ci hai praticamente messo tutto quello che abbiamo detto.... Ammetto di non aver provato la sensazione che il finale fosse tirato per i capelli... Tuttavia può essere... Intendete dire che secondo voi finiva troppo presto?

P.S: "Mi ha ghermito l' animo" eh?!

P.P.S.: "C'è anche qualche omaggio a Devilman di Go Nagai (che è un vero esempio per tutti gli animatori) nelle mutazioni di Howl che mi ha fatto notare Frankie."... Per me è un onore anche solo parlare di Go Nagai (vederlo in un film di Miyazaki poi è di un fomento assurdo)...


gparker ha detto...

Mi è sembrato che il finale fosse tirato perchè ad un certo punto, di botto ed in 3 minuti il film finisce.


Conrad ha detto...

Secondo me, ed è una cosa che vorrei verificare, il libro da cui è tratto il film è lungo; è una sensazione che ho provato anche nel mezzo del film, ad esempio nel modo in cui si è risolta la scena della conversazione con Mme Suliman. Il re poi mi sembrava Sgt.Pepper!
Comunque il film è meraviglioso, un inno alla fantasia e ogni fotogramma è un'opera d'arte. Più di così...


Anonimo ha detto...

oh segniùr.....


gparker ha detto...

Ho sentito molti dire che è lungo, ma sinceramente a me non è sembrato proprio....


Catoblepa ha detto...

infatti. e poi dove sta scritto che un film per essere godibile deve durare 100 minuti? peccato anche per la traduzione sottotitolata della canzone finale, sembra che se non smerdacchiano non sono felici. prendi per esempio kiki delivery service, dove addirittura hanno rifatto le canzoni...
un altro grandissimo infatti è joe hisaishi, che ha musicato praticamente tutti gli altri suoi film, dandogli tanta forza in più!
ciao :)


Anonimo ha detto...

A parer mio,questo film è veramente degno di essere chiamato "capolavoro".Tutti i film di animazione che sono stati fatti dal grandissimo Hayao Miyazaki li ho trovati straordinariamente belli e soprattutto pieni di emozioni.Il finale di quest ultimo anke a me è sembrato troppo frettoloso e,a dir la verità,speravo ci fosse qualcosa in più.Comunque,anke dopo questa osservazione,il film rimane fantastico e mi regalerà sempre sensazioni profonde.


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