ALICE NELLA CITTA'
FESTA DEL CINEMA 2007
FESTA DEL CINEMA 2007
E' veramente una sorpresa continua la sezione Alice Nella Città, della quale ho avuto modo di vedere il carinissimo My Very Best Friend e Have Dreams Will Travel (che non ho postato perchè sono dovuto uscire 20 minuti prima della fine).
Pride non è all'altezza dei due precedenti film (che oltre ad essere carini e ben fatti sanno anche trovarsi una via per l'originalità pur trattando di storie viste e riviste) si tratta del classico film (tratto da una storia vera) dove un gruppo di persone che parte svantaggiata in una disciplina ci mette il cuore e alla fine al momento dello shodown finale ce la fa. La tipica parabola americana propinataci mille volte che tuttavia, se ben fatta, può essere un mezzo spettacolare per parlare di sentimenti e passioni.
Certo il giudizio sul film è inevitabilmente influenzato dal fatto che sta nella sezione con meno aspettative e meno pressione di tutta la Festa, quella dedicata ai bambini e che si presenta quindi per quello che è, senza particolari velleità.
In Pride il gruppo che "ce la deve fare" sono dei ragazzi di colore negli anni '60 che trovano un modo per stare lontano dalla strada nel nuoto (ma quando mai gli afroamericani hanno nuotato??), e chiaramente dovranno scontrarsi con un mondo di razzismo e pregiudizi che immancabilmente vinceranno in tempo record grazie al cuore.
Eppure, nonostante il film non presenti nulla che già non si potesse aspettare o prevedere, ammetto che alle gare finali quando uno dei protagonisti parte per la gara a rana e tra il pubblico la madre anziana (unica di colore tra il pubblico) si alza e grida: "Swim baby!" mi sono commosso. E che ci vuoi fare....
La proiezione poi era piena zeppa di bambini anche molto piccoli, che ridevano come dei pazzi per ogni parolaccia che veniva scritta nei sottotitoli e hanno applaudito solo quando il coach ha preso a mazzate il cattivo di turno.
La cosa più strana però (e l'ho notata solo ora perchè gli altri film della sezione Alice li avevo visti nella presentazione alla stampa) è che il film, non potendo essere doppiato, oltre ad avere i consueti sottotitoli aveva anche una terribile voce over di Alessio Boni che leggeva tutti i dialoghi, compresi quelli delle donne. Cioè c'era l'audio normale, i sottotitoli e Boni che con po' di ritardo li leggeva mettendoci anche pochissima inflessione. Manco il doppiaggio russo....
3 commenti:
vabbè ma hai la lacrima facile cazzo...
Inoltre non devi cercare la commozione ma il fomento.
Io cerco tutto.
mio dio....
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