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25.1.07

Blood Diamond - Diamanti Di Sangue (id., 2006)
di Edward Zwick


Da Edward Zwick, regista, tra gli altri, di Vento di Passioni, Attacco Al Potere e L'Ultimo Samurai, non ci si poteva aspettare di più del resto....
Blood Diamond rientra in quel filone di film americani "impegnati sui grandi temi", finte inchieste che svelano ciò che tutti già sanno.
Questa volta la lente d'ingrandimento è posta sul traffico di diamanti in Africa e sul potere delle grandi multinazionali che comprano le pietre preziose per poi nasconderle in modo da mantenere alto il prezzo delle poche in commercio. In mezzo chiaramente c'è una storia di un padre a cui il fronte di ribellione ha strappato il figlio e che farà di tutto per ritrovarlo, quella di un contrabbandiere di diamanti spietato ma in fondo (ma no!) dal cuore d'oro e di un'intraprendente, affascinante, idealista oltre ogni dire e coraggiosa giornalista, disposta a tutto per arrivare alla verità.
Partendo da questi personaggi assolutamente inediti per la storia del cinema americano Zwick innesta un intreccio innovativissimo. Tutto gira intorno ad un diamante particolarmente grosso che tutti cercano ma che solo il buon padre sa dove sia e che potrebbe far avverare i sogni di tutti (chi lo vuole per lavoro, chi per potere, chi per fuggire dall'Africa e chi per ritrovare il figlio).

Alle scene in Africa sono spesso alternate quelle nei palazzi delle Nazioni Unite, quelle dei congressi e quelle dell'alta società che commercia in diamanti, con un effetto di contrasto che più banale non si può.
I personaggi sono trattati con il massimo disprezzo per lo spettatore. Il fronte per la libertà della Sierra Leone è malvagio oltre ogni dire, agisce senza logica apparente e solo per fare del male mentre ascolta con le radio portatili musica rap e sghignazza delle proprie atrocità (come i cattivi di Ken Il Guerriero), i bambini (perchè i bambini soldato sono un altro tema-denuncia del film) sono esseri senza volontà, riprogrammabili a piacimento in pochi minuti, diventano tutto quello che qualsiasi adulto gli dice di diventare.

A salvarsi come al solito è la tecnica. Alcune belle sequenze di guerra e un bella fotografia fatta di colori forti e molto contrasto (un must dopo che Spielberg l'ha fatto in Salvate Il Soldato Ryan (anche se lui usava colori desaturati)). Ma per il resto 2 ore e 30 minuti di film già visti.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

spietato gparker.. :)


gparker ha detto...

Beh quando lo vedrai mi giudicherai troppo buono....


Mariolone ha detto...

Be senti tu puoi dirmi tutto ma non che attacco al potere sia un brutto film...fra le altre cose ha il merito di essere stato quasi 10 anni avanti di quello che realmente è successo poi


gparker ha detto...

Attacco al potere lo vidi al cinema ede era terribile. Una noia pazzesca...


Mariolone ha detto...

Anche io al cinema e mi sono fomentato


Anonimo ha detto...

non sono d'accordo, quando un film tira fuori una tematica che comunque può indurre alla riflessione (ad es. syriana, criticato dai più) è sempre apprezzabile e questo lo è anche per alcuni dialoghi non scontati (ad esempio quello fra Di Caprio e la Connelly quando lei gli prende la mano).
inoltre, in generale, non capisco la differenziazione arbitrale fra Di Caprio, attore Protagonista e Djimon Hounsou attore Non protagonista, è facilmente intuibile il contrario.


gparker ha detto...

Secondo me tirare fuori una tematica "importante" non è un merito, perchè non ci vuole molto.
Si decide di fare un film su un tema abbastanza pregnante (cioè di attualità, che abbia risvolti dinamici e paesaggi esotici) e poi ci si costruisce sopra il solito film. La riflessione (se proprio ci deve essere) è tutta farina del sacco dello spettatore, non c'è nulla di indotto dal film, che anzi stravolge e estremizza le parti in causa.
Non credo proprio che i rivoluzionari siano così spietati, nè che i bambini così riprogrammabili, nè tantomeno che il commercio di diamanti sia fatto in quella maniera.

Quanto alla storia DiCaprio-Houndson io la spiegherei con il fatto che facendo sì che uno risulti protagonista e uno co-protagonista possono concorrere a due oscar diversi e poi DiCaprio è il protagonista perchè famoso e bianco.


Mariolone ha detto...

Visto ieri notte....non è malaccio sai? ha un bel livello generale di violenza....


gparker ha detto...

Insomma....
Ma Apocalypto l'hai visto?


Anonimo ha detto...

Io sono con delirio, anche se non così entusiasta. Certo Zwick non è sto gran regista ma forse sei stato davvero un po' troppo cattivo gparker :p
e se no di mel ghibson che diciamo?


gparker ha detto...

Ma se non demoliamo questi film, cosa demoliamo? Olè??
Ma quello si sa cos'è, questo invece si spaccia per film importante e non vale nulla.
Almeno il Diavolo Veste Prada, pur essendo ugualmente scontato e banale, fa quello che deve fare per bene, con leggerezza e disimpegno. Puro entertainment e anche se banale si salva perchè fatto bene. Ma questo.... Questo vuole essere importante!!!
Mel Gibson può non piacere ma fa un cinema personale. Pur negli standard americani fa cose diverse, narra con arroganza e personalità storie sempre coerenti con una visione del mondo. Insomma si può non amarlo ma non gli si può dire che è uno banale! Almeno lui ci prova!


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