Che io poi ad un certo punto mi ci ero anche appassionato alla saga di Harry Potter. Non avendo letto i libri in alcuni film sono riuscito a trovare quel fascino oscuro che ci avvince alle storie fantastiche, sono riuscito a trovare quell’ansia per la scoperta dei misteri che è alla base di tutto. Ma solo in alcuni film e di certo non in quello di Yates.
Purtroppo sarà lui a dirigere anche i prossimi (e ultimi due) quindi dovremo sorbirci un viraggio sul blu costante, scene tagliate con l’accetta, recitazione arrancante e un’idea del ritmo sotto le scarpe. Questo Harry Potter e Il Principe Mezzosangue in particolare dura 150 minuti, buona fortuna!
Il tema principale è il rimpianto e la necessità di riscattare il passato. Contrariamente alle altre volte è trattato in maniera meno marcata perchè più spazio viene lasciato alle avventure sentimentali dei giovani maghi, avventure che nonostante possano fregiarsi dell’uso di espedienti quali filtri d’amore risultano più mosce che mai. Bruttissimo comunque il momento in cui Harry Potter scopre che il libro che legge gli insegna cose pericolose e rinuncia a leggerlo. Rinuncia a sapere per una scelta di supposta “sicurezza”. Buttissimo.
Stavolta con un colpo di teatro l’insegnate di difesa contro le arti oscure diventaRenato Zero Severus Piton (quindi è il nemico principale) perchè il professore nuovo arrivato prende il suo posto come insegnante di pozioni per esigenze di trama (si tratta di uno straordinario Jim Broadbent capace di supplire anche alla pessima direzione degli attori di Yates).
La trama generale avanza di pochissimo continuando ad introdurre invece che affrontare e sebbene verso la fine ci sia un colpo di scena, si avverte molto come non sia successo nulla in realtà, lasciando che quelle due ore passate a guardare immagini blu e virtuosismi, che tali non sono perchè frutto di aiuti digitali, sembrino veramente sprecate.
Il problema è che Yates adatta male! Sorvola su tutte le cose davvero avvincenti (le magie, i filtri, i segreti del libro del principe mezzosangue…) fermandosi invece sugli elementi più banali, quelli che in sostanza non sono tipici della saga ma riscontrabili in qualunque altro film. E non riesce nemmeno, come gli altri registi, a svincolarsi da Il Signore Degli Anelli quando è il momento di mettere in scena le parti lotta magica.
Purtroppo sarà lui a dirigere anche i prossimi (e ultimi due) quindi dovremo sorbirci un viraggio sul blu costante, scene tagliate con l’accetta, recitazione arrancante e un’idea del ritmo sotto le scarpe. Questo Harry Potter e Il Principe Mezzosangue in particolare dura 150 minuti, buona fortuna!
Il tema principale è il rimpianto e la necessità di riscattare il passato. Contrariamente alle altre volte è trattato in maniera meno marcata perchè più spazio viene lasciato alle avventure sentimentali dei giovani maghi, avventure che nonostante possano fregiarsi dell’uso di espedienti quali filtri d’amore risultano più mosce che mai. Bruttissimo comunque il momento in cui Harry Potter scopre che il libro che legge gli insegna cose pericolose e rinuncia a leggerlo. Rinuncia a sapere per una scelta di supposta “sicurezza”. Buttissimo.
Stavolta con un colpo di teatro l’insegnate di difesa contro le arti oscure diventa
La trama generale avanza di pochissimo continuando ad introdurre invece che affrontare e sebbene verso la fine ci sia un colpo di scena, si avverte molto come non sia successo nulla in realtà, lasciando che quelle due ore passate a guardare immagini blu e virtuosismi, che tali non sono perchè frutto di aiuti digitali, sembrino veramente sprecate.
Il problema è che Yates adatta male! Sorvola su tutte le cose davvero avvincenti (le magie, i filtri, i segreti del libro del principe mezzosangue…) fermandosi invece sugli elementi più banali, quelli che in sostanza non sono tipici della saga ma riscontrabili in qualunque altro film. E non riesce nemmeno, come gli altri registi, a svincolarsi da Il Signore Degli Anelli quando è il momento di mettere in scena le parti lotta magica.
34 commenti:
mi sa che ne manca solo uno di film gp.
"Harry Potter e i doni della morte" poi se li semo levati dalle palle...
no ne mancano due
perchè dall'ultimo libro (i doni della morte) fanno due film.
Soldi...
a me è piaciuto per inerzia anche l'ordine della fenice....
pensa te...
Fra l'altro il principe mezzosangue (il libro) non è male, grazie alla figura ambigua di Ren.. di Piton.
L'ultimo libro della serie però è una cagata pazzesca. Voglio proprio vedere come ce li tirano fuori due film decenti, da quell'accozzaglia di incongruenze.
qui un minimo di ambiguità rimane, ma è proprio accennata. Cioè è affermata con forza, è chiaro come la situazione voglia essere ambigua ma poi il tema in effetti non è affrontato, solo mostrato. Della serie "Fidati che non se capisce se è cattivo o no".
Dannazione questo Yates.
la storia di questo sesto capitolo della saga di HP non mi ha mai appassionato. non credo che sia un problema della narrazione cinematografica, ma proprio della storia in sè. anche nel libro la storia è quasi inesistente. le parti migliori sono i vari viaggi nel passato di harry. ma il resto è un susseguirsi di vicende molto opache e quasi noiose, tranne la parte finale.
non mi aspetto niente di che da questo film, tranne effetti speciali da paura!
Per me il film migliore è stato quello di Cuaron (il terzo), il peggiore il secondo di Columbus. Questo non l'ho ancora visto.
Sono comunque d'accordo con Riccardo nel notare che anche il libro ha le sue pecche (in generale i volumi 5-6-7 non mi sono parsi all'altezza dei precedenti). Ciao!
io ho preferito il calice di fuoco, quello di cuaron nonostante avesse indubbiamente più idee e in quel momento fosse il migliore della saga, poi non aveva trovato quell'equilibrio tra racconto, azione e misteri del seguente.
al momento il migliore rimane harry potter e la camera delle bestemmie
credo di esser l'unico al mondo a non aver mai visto un episodio (intero) del furetto potter
anche io lo ero due anni fa ma poi ho fatto la maratona e ho scoperto un mondo ragionevolmente affascinante.
Vi serve una fan in questo blog.
Che non mi si tocchi harry!
Se poi non vi è piaciuto è perchè l'hanno disegnato così, male. Non è colpa sua!
Io, dopo aver letto tutti i libri e visto tutti i film, vedrò anche questo. E...sospetto che potrebbe anche piacermi. Sob.
maledetti fan...
dai, non fate i timidi. chi di voi non ha mai desiderato di lanciare uno STUPEFICIUM o un VINGARDIUM LEVIOSA?
Credo che in quanto a resa cinematografica il peggior film sia stato il quarto, frettoloso e privo del pathos necessario, mentre in quanto ad omissioni importanti nella trama direi che e` stato proprio il terzo a tradire di piu` la saga letteraria (anche se registicamente era ottimo).
Il quinto film invece mi era piaciuto abbastanza, e non mi ha fatto rimanere un brutto ricordo del suo regista.
Confido abbastanza sia in questo che nei due film successivi. Speriamo bene...
io del tradimento al libro mi disinteresso. Il punto è che se per fare un buon film occorre tradire il libro ben venga! La fedeltà al testo è roba per fan, a me interessa vedere un buon film.
A tal proposito discordo sul quarto (il calice di fuoco) che ritengo il migliore. Bello, tirato, appassionante e con un gran finale, l'unico capace di narrare la trama e sciogliere l'intreccio durante lo svolgersi dell'azione.
maledetti critici..
io li ho visti tutti ma me li ricordo malissimo....
grande gparker! parole sante. Fatti Papa subito eheh
comunque tutta la storia di HP può essere letta in chiave omoerotica. e anche zoofila.
@ gparker:
Concordo pienamente con te sull´indipendenza film-libro: infatti ho distinto il piano della trama letteraria (e quindi delle sfumature della trama e dei personaggi) della resa registica dei film. E tanto per dirne una, ho trovato persino il film di WATCHMEN -sebbene giocasse ovviamente in sottrazione rispetto al graphic novel originale- anche più suggestivo ed adulto della sua fonte letteraria.
harry potter può anche essere letto tutto come un grande sequel di Il Signore Degli Anelli.
omoerotica?
ma che c'è?
non sai l'italiano?
per dio.
Allora la domanda lunga, visto che oggi gparker ha deciso di rompere le scatole:
"Esimio Riccardo mi domandavo, e chiaramente Ti domandavo, in che modo la saga di Harry Potter puo essere letta in chiave autoerotica?"
Cosi va bene?
appena sufficiente
ma vfc.
visto ieri sera: una cagata pazzesca. 3/4 del fil sono le storielle d'amore di Moccia. parker "scene tagliate con l'accetta" è proprio il commento più azzeccato. alle volte avrei visto meglio una "dissolvenza a stella"
http://www.youtube.com/watch?v=lruQyE6pYng
XD
Sto facendo una maratona Harry Potter. Mi sento un po' a disagio nel dire che questo è il film della serie che ho apprezzato di più.
Gli altri li ho trovati tutti un po' "pasticciati". Davvero non trovo un'altra parola...
Anche più di Il calice di fuoco?
Il calice di fuoco è il primo film che esce dalla serialità e mostra finalmente una cosa importante per la storia. Ha un gran bel finale, nessuno può negarlo.
Il punto è che in quasi tutti i film ritrovo sempre gli stessi difetti (alcuni saranno imputabili ai romanzi).
Dinamiche e rapporti di forza poco plausibili, vicende personali ritrite, viste mille volte (amico geloso del protagonista, storielle sentimentali etc.) ma soprattutto un susseguirsi degli eventi un po' confusionario.
Nonostante il minutaggio rimangono troppe ellissi. Nel calice di fuoco sfido chiunque a seguire la scena della prova subacquea: ti ritrovi in maniera assolutamente inaspettata (e anche un po' folle) di fronte ad una prova con ostaggi umani in cui non si sa chi è l'ostaggio di chi...
Solo dopo ti ricordi che nella scena precedente Silente aveva chiamato a sé alcuni personaggi.
I primi film sono tutti un po' così. Io li trovo faticosi da seguire.
Inoltre i momenti topici non coinvolgono, non commuovono...
Quando ho visto il principe mezzosangue invece mi sono detto: "ah, finalmente un film come si deve". L'ho molto gustato. Gli eventi sono narrati meglio, i momenti umoristici finalmente funzionano e la scena madre non delude di certo.
Magari ci sarà qualche soluzione registica ormai abusata, carrelli dall'alto e cose così... ma il film lo trovo buono.
Comunque questa cosa che il Signore Oscuro, il male quindi, sia semplicemente un tizio della generazione precedente al protagonista è una gran trovata...
Si è vero, ci sono tante cose sostanziali di Harry Potter (la generazione del male, ma anche il fatto che il padre era un bullo, tutto il personaggio di Alan "RenatoneZero" Rickman), eppure a me i primi avevano comunicato un gran fascino gli utlimi noia.
Mi viene in mente però che molto può fare la fruizione. Nel senso che io ho visto i primi 4 tutti di fila, prima di vedere il 5° al cinema. Poi di lì tutti di anno in anno, soffrendo ogni volta il fatto che non ricordassi nulla del film precedente e ogni volta mi sembrava ci fosse stato nel mezzo un altro film che non avevo visto. Forse vederli tutti insieme dà un impatto diverso.
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