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Indiana Jones E Il Regno Del Teschio di Cristallo (Indiana Jones And The Kingdom Of The Crystal Skull, 2008)
di Steven Spielberg

POSTATO SU

Godo.
Perchè ci speravo in Indiana Jones ma sapevo che era difficile. Invece nonostante un inizio molto fiacco, e poco in linea con i roboanti incipit cui ci aveva abituato Spielberg, Indiana Jones e Il Regno Del Teschio di Cristallo con il procedere del film si guadagna sempre di più l'approvazione fino al gran finale in cui riesce a rendere credibile anche quella scoperta che si intuisce fin dall'inizio e che al solo sentirla fa gridare alla vaccata. E invece no.

Fare spoilering su questo film sarebbe facilissimo, tali e tanti sono i colpi di scena e le trovate tenute abilmente segrete (per quanto è possibile) dal team creativo.
Ma la cosa importante è un'altra, cioè il cinema di Spielberg, quell'incredibile misto di grandissima tecnica e grandissimi virtuosismi applicati nella maniera più invisibile possibile, tutto a favore del racconto. E una volta tanto (anche se in Spielberg è sempre vero) non è solo una frase detta in un'intervista ma la verità.

Mille le citazioni del proprio cinema e in particolare degli altri Indiana Jones. Indy dorme in aereo come in Il Tempio Maledetto, fa un inseguimento con i camion come in I Predatori Dell'Arca Perduta, dispiega il racconto di antiche civiltà nel salotto di casa sua bevendo vino. C'è l'hangar in cui alla fine di I Predatori è depositata la cassa con l'arca e un tempio di rocca, piante e sabbia come al suo inizio, c'è il procedere per indizi come nel primo e terzo film e addirittura una scena in cui Indy decifra iscrizioni sulle pareti e trova l'ultimo e determinante indizio sul pavimento ("... e la X è il punto in cui scavare"). C'è la classica frase "E tu saresti un professore??", c'è la consueta struttura da Indiana Jones fatta di un contrappunto forte tra l'azione forsennata e l'aspro conflitto verbale e sentimentale (Indy e Marion nel primo, Indy e Shortie o Willy nel secondo e Indy e il padre nel terzo) e si potrebbe andare avanti per molto.

Ma alla fine ciò che rende grande cinema ogni episodio di Indiana Jones e anche quest'ultimo è il modo raffinatissimo in cui la trama è raccontata. Non si tratta solo di cinema d'azione ma è vera avventura, colma di richiami alla tradizione del genere. E se per i vecchi episodi il riferimento principale erano i fumetti e il cinema degli anni '30, ora essendo tutto ambientato nel 1957 è la letteratura e la cultura pop degli anni '50.

Indiana Jones è invecchiato, non lo chiamano quasi più Indiana ma Henry e tutto il film nonostante la tanta azione ha un tono più anziano. Gli altri Indiana Jones potevano essere paragonati ad un ragazzo per l'irruenza, la beffarda arroganza, per il divertimento, l'ironia e la spericolatezza. Questo quarto film nonostante il forte ritmo invece è più paragonabile ad un anziano più ponderato, più divertito e didascalico, più amaro da certi punti di vista e decisamente meno scavezzacollo.

Qualche caduta di stile c'è, non è un film totalmente inattaccabile. Spesso si passa quel confine tra l'improbabile e il palesemente fasullo che in precedenza non era mai sorpassato (Shia LaBoeuf che si lancia di liana in liana come Tarzan!), un doppiaggio da cani, qualche trasparenza fatta abbastanza male e un finale da reparto geriatrico.
Ma c'è anche Cate Blanchett, miglior cattivo mai visto rivaleggiare con Indiana (anche se ha avuto una vittoria facile data la pochezza degli altri rivali).

Eppure ci sono scene che era tanto tempo che non vedevo, un forsennato inseguimento tra camion e macchine per il possesso del teschio che è un vero inno al cinema, incredibile per come è pianificato. Fateci attenzione se non l'avete ancora visto, si tratta di una vera opera di ingegneria per come è accuratamente diretto e progettato, cambi di fronte, sorprese, duelli di pugni, armi e spada, macchine in corsa, ostacoli e continui sbalzi, tutto con un ritmo e una credibilità mostruosa. Ma questo è Spielberg e lo qui lo si va ripetendo da tanto...

17 commenti:

Anonimo ha detto...

tu godi? Pensa io...
Sto sperando ardentemente che un qualche maledetto cinema di Roma lo faccia in HD, per andarlo a rivedere, anche perchè le condizioni in cui lo abbiamo visto erano veramente pessime.
C'era un altra scena completamente idiota, mo non mi ricordo quale...

E vero che HF, è invecchiato ma per dio non ha perso smalto per nulla. Grandissima Cate Blanchett e anche Shia LeBoeuf...
Sotto sotto spero in un successo di dimensioni tali da spingerli a farne un altro. Si so che è impossibile, e che a Spielberg non gliene frega veramente più un tubo di Indiana Jones, ma cavolo sto in una fissa tale che potrei finire da Mac Donald a comperarmi l'happy meal con le foto di IJ IV...


gparker ha detto...

Era quella dell'auto sul ramo d'albero l'altra scena inguardabile.

Per il resto ti basti questo
http://blog.screenweek.it/archivio/news/george-lucas-parla-di-indy-5


Anonimo ha detto...

AH giusto!
Per quanto riguarda l'articolo che mi linki, apprezzo molto Shia LaBoeuf, ma una cosa simile è da sommossa popolare...


Anonimo ha detto...

Nn vedo l'ora!!! Indy mi fa tornare bambina come pochissimi film sanno fare. Voglio andare al cinema a lanciare pop corn e a canticchiare la colonna sonora!!!!
Ale55andra


gparker ha detto...

Infatti ho rosicato tantissimo di essere dovuto andare per lavoro all'anteprima. Avrei preferito di gran lunga ad andare la prima sera di proiezione con i veri fan accaniti.


Anonimo ha detto...

Cosa che io farò.


Anonimo ha detto...

Bene, bene, ben preparàti alla goduria. E Gomorra può vincere, sta più o meno nella media.


Mariolone ha detto...

franco se sono a roma me lo vengo avedere con te tutta la vita....solo l'altro giorno ho visto il trailer per cao in tv...sebbene fosse stata una giornata d'inferno al lavoro mi ha completamente risollevato....ho ancora i brividi...rivedenfo H.F al cinema potri piangere


Anonimo ha detto...

Andiamo a piangere, ci trasciniamo pure il Ra.


Mariolone ha detto...

tutta la vita


FiliÞþØ ha detto...

Praticamente concordo su tutto.


gparker ha detto...

un vero film di indiana


FiliÞþØ ha detto...

mi sa che siamo in pochi a pensarla così però...


kavia ha detto...

Mi spiace ma questa volta non sono per niente d'accordo... le cadute di stile sono molto più di due, così come le banalità, mi è sembrato quasi (esagerando per capirci) una parodia degli Indiana precedenti, alla Treciento per intenderci.


gparker ha detto...

No io invece ho trovato l'argomento in linea con gli altri episodi e anche il modo di procedere. Solo forse un po' 2stanco" come film, cioè poco attento all'equilibrio totale, come un testo non riletto...


Fabio ha detto...

Non mi è piaciuto. Perché ritrovo esattamente tutte le cose che tu descrivi: c'è il procedere per indizi raccolti in diverse località, ci sono gli inseguimenti sui mezzi e ci sono altri ingredienti raccomandati, ma per me hanno avuto il sapore di manierismo allo stato puro. Gli inseguimenti poi seguono la tendenza dei film più recenti e hanno un montaggio confusionario; non si riescono a seguire bene tutti i piccoli eventi dell'azione (alcuni si intuiscono dalle inquadrature successive dopo averli solo intravisti).

Un paio di citazioni mi hanno fatto sorridere, come quella del figlio che dopo essersi liberato in modo rocambolesco degli inseguitori guarda il padre con un sorriso di esaltazione, e il genitore impassibile. Come con Connery.

La sceneggiatura è spezzata in due con l'introduzione del ragazzo e ci sono passaggi un po' arbitrari. Il giovane poi incontra il prof. Jones e solo dopo mezzora gli dice che sua madre è stata rapita (prima si fa fare tutto il pistolotto archeologico. Aggiunge alla fine "ah, pure mia madre hanno rapito...").

Fotografia brutta. Mi aspettavo di meglio.


gparker ha detto...

Sicuramente si poteva fare meglio e sicuramente ci sono punti molto deboli (la parte delle sabbie mobili è incredibilmente fatta male).
Ma secondo me l'aria generale di "Ricordiamo i vecchi tempi" è azzeccata.


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