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6.2.08

La Guerra Di Charlie Wilson (Charlie Wilson's War, 2007)
di Mike Nichols

Mike Nichols non è un cretino e La Guerra di Charlie Wilson non è un film cretino. Certo non stiamo parlando del miglior cinema nè di chissà che opera, ma di sicuro non è il solito film e per una volta vale la pena parlare più dei contenuti che della forma.
Quella di Charlie Wilson è una storia vera, si tratta il membro del congresso degli Stati Uniti che riuscì a convincere il suo governo negli anni '80 ad investire pesantemente negli armamenti alla popolazione dell'Afghanistan per aiutarli a sconfiggere la minaccia russa. Le sue argomentazioni erano sia riguardanti la guerra fredda, sia la religione, sia in larga parte umanitarie (anche se sembra strano dirlo).

Ma il film è lontanissimo dalla solita condanna di uomini ed istituzioni. Nonostante all'inizio non sembri, alla fine sorprendentemente la figura di Charlie Wilson è graziata. Nichols lo presenta come un buon uomo, un povero diavolo che si arrangia come può e la cui unica grande impresa è il finanziamento di quella guerra.
Nichols non lo fa dire mai ma tutti sappiamo che poi è con quelle armi e quell'addestramento che l'Afghanistan ha creato problemi agli Americani. Ma ancora la colpa, secondo gli eventi narrati nel film, non è del senatore.

Viene messo in scena il processo decisionale che porta il congresso a stanziare fondi ma anche più in generale ad approvare emendamenti, non risparmiando critiche al modo in cui si subiscano le pressioni esterne di pochi facoltosi ed influenti individui.
Il concetto più forte e inusuale però è che Nichols mostra un mondo dominato da una specie di filosofia zen (e lo fa in maniera abbastanza esplicita citando ad un certo punto anche un favoletta zen), per la quale anche le migliori azioni possono dare origine a cattive conseguenze. Il progetto di Charlie Wilson non era malaccio (se si passa sopra al concetto di guerra fredda), ma ad un certo punto non ne ha gestito le conseguenze.
Tutti gli uomini sembrano così assolti, nonostante siano tutti abbastanza condannabili in sè (un politico puttaniere, alcolista e cocainomane, una ricca fanatica religiosa con più potere dei membri del congresso, una spia con pochi scrupoli e un geek dell'esercito elettrizzato dalle armi), certo le vere figure sono trasfigurate dalla commedia, tuttavia è la visione di mondo che impressiona. Una realtà in cui brutti individui agiscono per il meglio causando però del male a lungo termine.

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