Ecco il classico esempio di film "sbagliato", tutto ciò che non si dovrebbe fare in una pellicola (e su un set) sta in Apocalypse Now!. Eppure come spesso capita è un film superbo dall'inizio alla fine, vera punta del cinema coppoliano, ben oltre il comunque fondamentale Il Padrino, capace di allontanarsi dal rigoroso stile del regista italoamericano per giungere all'essenza delle cose, grazie all'apporto fondamentale di altri co-autori di fatto (John Milius, Vittorio Storaro e Marlon Brando).
Non è un film di guerra Apocalypse Now!, ma un film che gira intorno al concetto di "male", ossessione coppoliana per definizione, ed alla sua quotidiana ordinarietà solo a partire da Cuori di Tenebra di Conrad.
Lo vidi per la prima volta in versione "redux" al cinema e solo poi nella lunghezza originale. L'ultima visione (originale) mi ha stupito per come non mi ricordassi più cosa fosse aggiunto e cosa no, e così a caldo mi sembra che solo l'episodio con i francesi in Cambogia fosse veramente trascurabile il resto è forse tagliabile ma non superfluo. Ma è anche questa la grandezza di un film imperfetto come Apocalypse Now!, riuscire a raggiungere il proprio effetto in maniera indipendente dalle parti di cui è composto. Strutturato ad episodi (come tutte le trame che parlano di "viaggi"), il percorso della nave lungo il fiume è un lento scendere all'inferno, dove si incontrano situazioni sempre peggiori, sempre più disperate fino al delirio finale una volta arrivati nella tana del demonio. Marlon Brando.
E lo era davvero il demonio Marlon Brando, con la sua recitazione esagerata, con il suo peso esagerato e assolutamente non previsto (anzi condannato dal regista), così come Coppola era il protagonista, arrivato in Cambogia, nel suo inferno personale (come racconta il noto documentario basato sui filmati della moglie fatti durante l'infinita realizzazione del film, Viaggio all'Inferno), senza sapere cosa avrebbe fatto, senza avere un finale in testa, contando di trovare l'ispirazione in loco.
E' questa un'altra dimostrazione di forza di Apocalypse Now! che nel finale si prende il lusso di deviare e raccontare per metafora anche la disperazione e lo stato di allucinazione psichedelica di Coppola stesso, vittima di una lavorazione infernale, di svariati flagelli, delle droghe di cui abusava e delle intemperanze della troupe, disperato nel non sapere come finire un'opera che lo stava mandando in rovina (da tempo ormai erano finiti i soldi della produzione e lui li stava mettendo di tasca propria).
E come accade al capitano incaricato di uccidere Kurtz l'ispirazione viene anche a Coppola quando vede la cerimonia di squartamento del bue. Il film può finire solo così. Ed è arte.
Non è un film di guerra Apocalypse Now!, ma un film che gira intorno al concetto di "male", ossessione coppoliana per definizione, ed alla sua quotidiana ordinarietà solo a partire da Cuori di Tenebra di Conrad.
Lo vidi per la prima volta in versione "redux" al cinema e solo poi nella lunghezza originale. L'ultima visione (originale) mi ha stupito per come non mi ricordassi più cosa fosse aggiunto e cosa no, e così a caldo mi sembra che solo l'episodio con i francesi in Cambogia fosse veramente trascurabile il resto è forse tagliabile ma non superfluo. Ma è anche questa la grandezza di un film imperfetto come Apocalypse Now!, riuscire a raggiungere il proprio effetto in maniera indipendente dalle parti di cui è composto. Strutturato ad episodi (come tutte le trame che parlano di "viaggi"), il percorso della nave lungo il fiume è un lento scendere all'inferno, dove si incontrano situazioni sempre peggiori, sempre più disperate fino al delirio finale una volta arrivati nella tana del demonio. Marlon Brando.
E lo era davvero il demonio Marlon Brando, con la sua recitazione esagerata, con il suo peso esagerato e assolutamente non previsto (anzi condannato dal regista), così come Coppola era il protagonista, arrivato in Cambogia, nel suo inferno personale (come racconta il noto documentario basato sui filmati della moglie fatti durante l'infinita realizzazione del film, Viaggio all'Inferno), senza sapere cosa avrebbe fatto, senza avere un finale in testa, contando di trovare l'ispirazione in loco.
E' questa un'altra dimostrazione di forza di Apocalypse Now! che nel finale si prende il lusso di deviare e raccontare per metafora anche la disperazione e lo stato di allucinazione psichedelica di Coppola stesso, vittima di una lavorazione infernale, di svariati flagelli, delle droghe di cui abusava e delle intemperanze della troupe, disperato nel non sapere come finire un'opera che lo stava mandando in rovina (da tempo ormai erano finiti i soldi della produzione e lui li stava mettendo di tasca propria).
E come accade al capitano incaricato di uccidere Kurtz l'ispirazione viene anche a Coppola quando vede la cerimonia di squartamento del bue. Il film può finire solo così. Ed è arte.
13 commenti:
Io devo assolutamente vedere redux...
Ne ho visto solo alcune scene e mi è sembrato di capire per la prima volta cosa fosse veramente Apocalypse Now...
Direi che questo film e Full Metal Jacket (e forse anche The Thin Red Line) chiudono il discorso sul cinema "di guerra".
Inoltre mi rifiuto di parlarne ulteriormente, in quanto qualunque cosa io riuscissi ad inventarmi per tesserne le lodi, non farebbe altro che sminuirne l' assoluta immensità .
io non sono riuscita a vedrlo questo film. arrivata i primi 45 minuti avevo già visto cosi tanto che i miei occhi si sono sempre rifiutati di vedere altro. forse non è "corretto" ma in fondo anche la mia reazione di rigetto può essere una critica al film.
ti ricordi l'abbiamo visto al cinema con breccia che dopo la prima ora già rompeva i coglioni....gran bel filome cmq...specialmente sesi sà tutto quello che c'è dietro
uno dei miei dieci film di sempre, un capolavoro assoluto. Leggendo la tua rece la prima frase mi aveva spaventato...^^
Immagino...
Questo è proprio un film vero, un'opera d'arte moderna a tutti gli effetti.
"This is the end,
my only friend,
the end
this is the end,
of everything that stands,
the end"
Magnifico, se hai i DVD della versione originale e della REDUX poi ti accorgi dei tagli e dei cambi di doppiaggio. REDUX e' un vero lungo viaggio.
Beh sull'opportunità di un simile allungamento ancora mi ci interrogo.
LPiù che l' allungamento mi interessano la pulizia della pellicola e la rimasterizzazione...
Secondo me bisogna vedere la prima versione come un accorciamento e non la seconda come un allungamento.
Dipende.
Dipende quale consideri l'opera compiuta, se al termine del montaggio o quando va in sala.
Io sono del parere che un'opera è tale anche per la sua storia personale il che vuol dire che quando un film subisce tagli o riduzioni sia da parte dell'autore che della produzione, quei tagli entrano a far parte della storia e della vita dell'opera, e quindi dell'opera stessa.
Per intenderci: Blade Runner con il finale positivo, la versione che andò al cinema con i tagli imposti dalla produzione aveva un senso e anche forte, era il frutto di un regista poco importante che subiva le pressioni degli studios in un periodo non facile per quel genere che solo poi sarebbe stato rivitalizzato e che in quel momento non poteva permettersi un finale pessimista. Specialmente nella terra dell'happy end.
Con il finale nuovo benchè sia un film migliore e più aderente alle volontà dell'autore (e alle regole del genere noir) mi sembra comunque mutilato.
Per me il redux non può che essere Apocalypse Now allungato.
Io ero d' accordo con te fino a che non ho visto il director's cut di Blade Runner...
Da quel giorno credo nei rimontaggi.
Non che non ci creda, ma la mia è una questione aprioristica.
E' come il Colosseo sfondato o la Dama con L'Ermellino con lo sfondo ridipinto di nero. Ormai quelle opere sono così, sono state modificate da terze persone nel corso della loro vita e questo fa parte della loro storia personale. Probabilmente prima erano meglio ma rimetterle come erano inizialmente è un errore.
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