E' difficile anche parlare di The Tourist, non solo vederlo fino alla fine. Difficile perchè il film diretto da Florian Henckel von Donnersmark è una delle opere più sbagliate, sbilanciate e fallite che abbiamo visto arrivare dalle grosse produzioni hollywoodiane negli ultimi anni. Un vero caso di studio di tutto quello che non si deve fare in un film per farlo venire bene.
A fronte di un cast importante, una location esotica (per gli americani, per noi è sempre e solo Venezia) e ambizioni vintage (si tratta di una spy story, remake di un film di francese di 5 anni fa, girata con il piglio da commedia rosa anni '60) il risultato è un polpettone che cerca di unire momenti di azione, a momenti di dramma, a momenti di commedia, mancando regolarmente il colpo. Come se cominciando in ritardo non riuscisse mai ad essere in tempo, facendo ridere (involontariamente) quando c'è da piangere, annoiando quando c'è da ridere e facendo piangere quando c'è da rimanere senza fiato.
Fare l'elenco dei problemi e dei difetti del film sarebbe, oltre che sfiancante anche poco utile a comprendere la totalità del disastro. Basti dire che c'è un grande equivoco di fondo che è quello del linguaggio. Il tono compassato e il ritmo controllato da commedia d'azione anni '60 è compeltamente fuorviato.
Si sceglie di insistere moltissimo sulla bellezza di Angelina Jolie, rimarcandolo spesso anche nella trama e sottolineandone lo stile attraverso frequentissimi cambi di improbabili abiti. Il risultato non è però la creazione di un personaggio fascinoso, quanto l'insistenza sul superfluo e lo squilibrio nell'alchimia con l'altro personaggio, Johnny Depp, nei panni del bruttino sfigato (???), ammaliato dall'incontro con la femme fatale.
Siamo dalle parti della classica dinamica "uomo normale preso in intrighi internazionali", eppure nonostante i molti tentativi di realizzare un'immedesimazione tra il pubblico e Depp, le implausibilità e le assurdità sono tali e tante da rendere impossibile il meccanismo.
Battute impensabili, recitate con toni che le rendono ancor più ridicole, senza mai vera ironia ma anzi credendo eccessivamente nella serietà di quello che si sta facendo, completano il quadro di un film che cerca di soffermarsi sui dettagli e invece accumula solo banalità.
Alla fine, tale è il senso di ridicolo, che i due non sembrano più nemmeno belli.
A fronte di un cast importante, una location esotica (per gli americani, per noi è sempre e solo Venezia) e ambizioni vintage (si tratta di una spy story, remake di un film di francese di 5 anni fa, girata con il piglio da commedia rosa anni '60) il risultato è un polpettone che cerca di unire momenti di azione, a momenti di dramma, a momenti di commedia, mancando regolarmente il colpo. Come se cominciando in ritardo non riuscisse mai ad essere in tempo, facendo ridere (involontariamente) quando c'è da piangere, annoiando quando c'è da ridere e facendo piangere quando c'è da rimanere senza fiato.
Fare l'elenco dei problemi e dei difetti del film sarebbe, oltre che sfiancante anche poco utile a comprendere la totalità del disastro. Basti dire che c'è un grande equivoco di fondo che è quello del linguaggio. Il tono compassato e il ritmo controllato da commedia d'azione anni '60 è compeltamente fuorviato.
Si sceglie di insistere moltissimo sulla bellezza di Angelina Jolie, rimarcandolo spesso anche nella trama e sottolineandone lo stile attraverso frequentissimi cambi di improbabili abiti. Il risultato non è però la creazione di un personaggio fascinoso, quanto l'insistenza sul superfluo e lo squilibrio nell'alchimia con l'altro personaggio, Johnny Depp, nei panni del bruttino sfigato (???), ammaliato dall'incontro con la femme fatale.
Siamo dalle parti della classica dinamica "uomo normale preso in intrighi internazionali", eppure nonostante i molti tentativi di realizzare un'immedesimazione tra il pubblico e Depp, le implausibilità e le assurdità sono tali e tante da rendere impossibile il meccanismo.
Battute impensabili, recitate con toni che le rendono ancor più ridicole, senza mai vera ironia ma anzi credendo eccessivamente nella serietà di quello che si sta facendo, completano il quadro di un film che cerca di soffermarsi sui dettagli e invece accumula solo banalità.
Alla fine, tale è il senso di ridicolo, che i due non sembrano più nemmeno belli.
11 commenti:
cavolo...pensavo di evitarlo come la peste, ma la tua rece mi ha fatto venir voglia! ci si diverte a vederlo denigrandolo, o e' sofferenza pura?
Secondo me non ci sono nemmeno i margini per la risata compulsiva ma quello dipende anche da persona a persona...
avevo voglia di vedere il film the tourist, ma dopo la tua recensione ho cambiato idea! grazie!
Valerio
aghhaahahah
se questa cosa la legge la distribuzione mi mette le bombe sotto casa!
Ma...come si fa a far passare Johnny Depp per un uomo "normale"????
rendite conto
Ehi, ma c'è Nino Frassica (l'ho appreso ieri).
Non può essere del tutto malvagio.
Questo lo sentivo che mi avrebbe fatto schifo come pochi e l'ho evitato. Però Depp poteva anche evitare di farsi coinvolgere in sta cagata...
Ale55andra
Fabio: Johnny Depp gli finisce addosso spingendolo in acqua e lui grida "Cornuto!". L'alto e il basso.
Ale55andra: chissà a cosa gli serve....
mi è bastata la battuta doppiata di DeSica nella presentazione.
Come il colpo della scuola di Okuto: Depp e Jolie di botto in un cinepanettone senza poterne uscire.
@gparker: Nino Frassica è famoso all'estero e anche fuori dall'estero (cit.)
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