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10.1.12

Millennium - Uomini che odiano le donne (Millenium - The girl with the dragon tatoo, 2011)
di David Fincher

Se non si è già amanti della trilogia letteraria il primo adattamento fatto dai romanzi di Larsson, quello svedese per intenderci, era insostenibile. Non sfruttava gli spunti lasciati dalla storia e la metteva in scena come un giallo Mondadori.
Fincher, sebbene ricalchi quella trama in maniera quasi identica (cioè tagliando quel che della storia era stato tagliato da quel film e tenendo quel che era stato tenuto), imprime un altro passo, altri volti e un'altra idea di cinema alla storia di lenta scoperta di un omicidio avvenuto anni prima. Eppure sembra sempre lontano.

L'impressione che si ha uscendo dal cinema dopo aver visto Millennium - Uomini che odiano le donne, è di aver visto un buon film di cui al regista importava poco. Fincher sembra avere sempre la testa da un'altra parte mentre mette in scena le peripezie di Lisbeth e Mikael Blomkvist.
Tutto si svolge linearmente e l'intreccio è chiaramente ben raccontato, addirittura mostrato con qualche guizzo, ma per l'appunto i momenti più significativi sembrano essere quelli totalmente estranei alla trama in senso stretto, cioè allo svolgersi degli eventi inerenti alla scoperta dell'assassino. Di tutto quel sottile piacere di raccontare un meccanismo ad orologeria, uno scontro di intelligenze, una lenta scoperta, una tenace lotta per raggiungere un obiettivo non c'è traccia.

Il suoi due detective, sono privi di verve o di un approccio particolare al loro compito e brillano di interesse (come del resto la fantasia del regista) solo quando fanno altro. E' il caso della scena della violenza sessuale subita da Lisbeth, musicata dal solito Trent Reznor a partire dal rumore di un aspirapolvere da ufficio che lentamente diventa musica ossessiva per la violenza in corso, o dei momenti iniziali, quando Blomkvist vede crollare la sua credibilità professionale o ancora di quel contrasto di corpi nello spazio indifferente della metro durante lo scippo. Il resto è davvero accademia, cinema ben fatto ma senza passione.

Menzione speciale per i titoli di testa, un vero videoclip. Ma dei migliori. Un incubo di corpi, melassa nera e prese USB.

9 commenti:

Lokki ha detto...

A me fincher piace parecchio e credo che andrò anche se la versione svedese dui uomini che odiano le donne non mi è piaciuta quasi per niente (il libro invece molto)certo che se dici che il pezzo migliore sono i titoli di testa..reperibili facilmente su youtube..
della prima versione a mio parere il pezzo migliore erano le location.


gparker ha detto...

Lo svedese era davvero davvero brutto, questo è un buon film.
Anche qui ci sono location originali.

Beh quei titoli di testa sono incredibili!


Watanabe ha detto...

Io l'originale Uomini che odiano le donne l'ho apprezzato. Era un buon thriller... piuttosto scadenti i successivi, di stampo televisivo.

Del remake di Fincher l'unica nota positiva mi sembra Daniel Craig, un mascellone di qualità rispetto Nyqvist-facciadipietra (Blomkvist originale).


Anonimo ha detto...

Ma si può apprezzare anche non avendo letto i romanzo o visto gli originali? No perché io Fincher non me lo voglio mica perdere...

Ale55andra


Lokki ha detto...

@ Ale55andra: fossi in te inizierei a leggere. ti perdi davvero qualcosa


gparker ha detto...

Watanabe: se hai apprezzato l'originale qui troverai molte cose in più credo. E spero. :)


tony ha detto...

Ti credo che pensa a altro, il film gliel'hanno già fatto. Sono ufficialmente contrario ai remake, figuriamoci così poco dopo. I film svedesi erano da paura (anche un pò la loro lentezza), e Lisbeth vince troppo l'altra, a mani basse.

E poi si dice "mensione speciale" e non "menzione speciale"! (Non è vero, ma era bello poterlo scrivere)


vinz ha detto...

ero scettico sul tuo parere, eri un po' una voce dal coro....e invece ora che l'ho visto concordo pienamente, che delusione, che mosceria.
Bello il videoclip, anche se non troppo in linea con lo svolgimento del film. La cosa piu' bella in assoluto del film sono le foto. Di solito, anche in produzioni milionarie, si vedono delle photoschioppate indecenti. Qui il materiale fotografico e'davvero ben fatto.
Brava lei, ma Rapace la preferivo. Era piu'estrema e coerente.


gparker ha detto...

tutto preciso, tutto ben fatto. Secondo me è proprio la storia che non è interessante.


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