Le cose interessanti di Prince Of Persia dovevano essere due: il tentativo di dare vita ad una nuova serie d'avventura dopo il successo inaspettato di I Pirati Dei Caraibi e il rapporto con il videogioco originale a livello di messa in scena. Mi aspettavo molto dal primo elemento e molto poco dal secondo ma a sorpresa è stato il contrario.
Come film d'avventura infatti Prince Of Persia è una grande delusione. Mike Newell fa un buco nell'acqua non solo a livello pratico ma anche a livello teorico. Il montaggio è il peggiore mai visto, a lavorarci sono in tre (di cui uno il montatore di fiducia di Gilliam e un altro quello di Spielberg) eppure il film è un tripudio di stacchi errati, personaggi in posizioni diverse, scene d'azione incomprensibili, accostamenti forzati e transizioni tra sequenze che sembrano lo showreel di film diversi. Prince Of Persia, a fronte di una trama banale come si conviene, è dunque anche raccontato malissimo.
E non va di certo meglio se si considera l'idea di cinema avventuroso che è sottesa! Girato per larga parte in interni con una luce pessima che mette in risalto in ogni momento come tutto sia finto e basato su continui aiuti in computer grafica per le sequenze d'azione, il film suona fasullo ad ogni momento e dimentica che l'essenza del genere avventuroso è la prestazione, ovvero il movimento reale di corpi reali in ambienti reali (o verosimilmente tali), il fatto che quelle azioni vengano (in larga parte) realizzate sul serio e che lo scenario sia ampiamente credibile. Creare esotismo con un'illuminazione da teatro di posa è impensabile. Vedere alla voce Il Vento e Il Leone.
Non a caso l'unico momento in cui il tutto sembra decollare è quando i protagonisti affrontano il deserto il quale, vero o falso che sia, è altamente plausibile, vasto e, da solo, foriero di promesse avventurose. Finalmente.
Più interessante invece il legame con il mondo videoludico. Sebbene non ci sia quasi nulla dei videogiochi della saga omonima (tranne alcuni dettagli verso la fine), la produzione ha optato per la scelta vincente di ricalcare moltissime idee di regia e soluzioni visive dei videogiochi moderni, in particolare Assassin's Creed, dal quale senza vergogna il film riprende i movimenti del protagonista e alcune immagini vincenti (clamoroso il cappuccio per mischiarsi alla folla).
Il videogioco ha un modo tutto particolare di guardare alla realtà che rappresenta, lontano dall'animazione e parallelo al cinema dal vero. Che i film comincino ad incorporare quelle idee tentando di renderle adatte al medium è una tendenza che dà vita ad una ricchezza espositiva che colpisce anche in un film povero come Prince Of Persia.
Come film d'avventura infatti Prince Of Persia è una grande delusione. Mike Newell fa un buco nell'acqua non solo a livello pratico ma anche a livello teorico. Il montaggio è il peggiore mai visto, a lavorarci sono in tre (di cui uno il montatore di fiducia di Gilliam e un altro quello di Spielberg) eppure il film è un tripudio di stacchi errati, personaggi in posizioni diverse, scene d'azione incomprensibili, accostamenti forzati e transizioni tra sequenze che sembrano lo showreel di film diversi. Prince Of Persia, a fronte di una trama banale come si conviene, è dunque anche raccontato malissimo.
E non va di certo meglio se si considera l'idea di cinema avventuroso che è sottesa! Girato per larga parte in interni con una luce pessima che mette in risalto in ogni momento come tutto sia finto e basato su continui aiuti in computer grafica per le sequenze d'azione, il film suona fasullo ad ogni momento e dimentica che l'essenza del genere avventuroso è la prestazione, ovvero il movimento reale di corpi reali in ambienti reali (o verosimilmente tali), il fatto che quelle azioni vengano (in larga parte) realizzate sul serio e che lo scenario sia ampiamente credibile. Creare esotismo con un'illuminazione da teatro di posa è impensabile. Vedere alla voce Il Vento e Il Leone.
Non a caso l'unico momento in cui il tutto sembra decollare è quando i protagonisti affrontano il deserto il quale, vero o falso che sia, è altamente plausibile, vasto e, da solo, foriero di promesse avventurose. Finalmente.
Più interessante invece il legame con il mondo videoludico. Sebbene non ci sia quasi nulla dei videogiochi della saga omonima (tranne alcuni dettagli verso la fine), la produzione ha optato per la scelta vincente di ricalcare moltissime idee di regia e soluzioni visive dei videogiochi moderni, in particolare Assassin's Creed, dal quale senza vergogna il film riprende i movimenti del protagonista e alcune immagini vincenti (clamoroso il cappuccio per mischiarsi alla folla).
Il videogioco ha un modo tutto particolare di guardare alla realtà che rappresenta, lontano dall'animazione e parallelo al cinema dal vero. Che i film comincino ad incorporare quelle idee tentando di renderle adatte al medium è una tendenza che dà vita ad una ricchezza espositiva che colpisce anche in un film povero come Prince Of Persia.
4 commenti:
per la verita prince of persia e assassin's creed vengono dalla stessa casa la Ubisoft, ed essendo la saga di prince of persia una saga storica, credo che sia piu che altro il contrario, ovvero che hanno preso da Prince of Persia per fare Assassin's Creed...
Quello semmai a livello di gioco, ma poi il film prende da Assassin's Creed e non da Prince of Persia. Le inquadrature, i voli, il modo di muoversi senza farsi vedere, di saltare da palazzo a palazzo.... Tutto è uguale.
Ad un certo punto si mette anche nell'iconica posizione in pizzo ad una trave!
E vero, poi ci ho ripensato ed e esattamente cosi in tantissime scene...
Cmq e strano, a me sto film e piaciuto una cifra...
no a me veramente ha deluso...
prenditi il vento e il leone, sbrocchi.
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