Mi annovero tra gli estimatori di E Allora Mambo!, il primo film in cui hanno recitato Luca e Paolo e che vedeva un cast di comprimari di tutto rispetto, per lo più compagni di avvenutra dei due comici genovesi ai tempi della trasmissione Ciro, il figlio di target (Enrico Bertolino, Gianni Fantoni, Luciana Littizzetto ecc. ecc.). Quella commedia mi era piaciuta perchè asciutta, schietta, divertente e di poche ma oneste pretese, e, come spesso capita ai film di poche pretese, riusciva ad andare anche un po' più in là di quanto non ci si aspettasse.
L'esatto contrario capita in ...E Se Domani che è un film decisamente più ambizioso dal punto di vista dei contenuti. Tratto (molto liberamente) da una storia vera il film critica esplicitamente il mondo delle banche, la crisi economica, le difficoltà di mantenere degli affetti e viverli con spontaneità, ma è tutto molto didascalico e non convince molto. Anche il ritmo non è eccezionale, così nonostante il film sia indubbiamente divertente anche e soprattutto per merito di Luca e Paolo (il secondo è decisamente più a suo agio nel ruolo di spalla quasi unicamente comica), alla fine rimane poco.
Non che non ci sia la buona volontà di fare un prodotto serio, anzi! E' apprezzabilissimo lo sforzo dell'esordiente Giovanni La Parola di dare un'impronta personale al film, tutto fotografato in sovraesposizione con colori desaturati e inquadrato molto da vicino, creando tra le altre cose un'ambientazione fuori dal tempo (è ambientato ai giorni nostri ma ci sono molti richiami agli anni '60) e dallo spazio (si svolge tutto in una città del nord fredda ed irriconoscibile), che ben si sposa con la decisione (anche questa apprezzabile) di spingere il pedale sul surrealismo e sul grottesco.
E' impossibile non notare che da quando Gabriele Muccino è emerso i giovani cineasti italiani (ed in alcuni acasi anche i non giovani) badano molto di più al valore estetico della messa in scena. Mai si sono visti così tanti film che pongano così tanta attenzione alla fotografia, alle luci trasversali e dal set, ai colori delle scenografia, alla composizione delle inquadrature ed agli effetti digitali (invisibili) di post produzione.
L'esatto contrario capita in ...E Se Domani che è un film decisamente più ambizioso dal punto di vista dei contenuti. Tratto (molto liberamente) da una storia vera il film critica esplicitamente il mondo delle banche, la crisi economica, le difficoltà di mantenere degli affetti e viverli con spontaneità, ma è tutto molto didascalico e non convince molto. Anche il ritmo non è eccezionale, così nonostante il film sia indubbiamente divertente anche e soprattutto per merito di Luca e Paolo (il secondo è decisamente più a suo agio nel ruolo di spalla quasi unicamente comica), alla fine rimane poco.
Non che non ci sia la buona volontà di fare un prodotto serio, anzi! E' apprezzabilissimo lo sforzo dell'esordiente Giovanni La Parola di dare un'impronta personale al film, tutto fotografato in sovraesposizione con colori desaturati e inquadrato molto da vicino, creando tra le altre cose un'ambientazione fuori dal tempo (è ambientato ai giorni nostri ma ci sono molti richiami agli anni '60) e dallo spazio (si svolge tutto in una città del nord fredda ed irriconoscibile), che ben si sposa con la decisione (anche questa apprezzabile) di spingere il pedale sul surrealismo e sul grottesco.
E' impossibile non notare che da quando Gabriele Muccino è emerso i giovani cineasti italiani (ed in alcuni acasi anche i non giovani) badano molto di più al valore estetico della messa in scena. Mai si sono visti così tanti film che pongano così tanta attenzione alla fotografia, alle luci trasversali e dal set, ai colori delle scenografia, alla composizione delle inquadrature ed agli effetti digitali (invisibili) di post produzione.
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