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20.4.09

Hannah Montana (id., 2009)
di Peter Chelsom

POSTATO SU
Hannah Montana per chi non lo sapesse (categoria nella quale rientravo anche io fino a pochissimo fa) è un altro serial di successo del Disney Channel che al pari di High School Musical, salito alla ribalta nel momento in cui, diventato film, ha incassato cifre allucinanti.
C'era stato anche un concerto 3D che da noi non è mai arrivato e che in America è balzato in testa al boxoffice in tempi in cui le sale 3D non erano tante quanto oggi.

Hannah Montana invece è semplicemente il film tratto da una serie che non ho mai guardato tuttavia a giudicare dallo svolgimento direi che è più o meno un episodio allungato con in più la svolta della prima storia d'amore e il reiterato abusare del tema dei due mondi.
Tutta la trama di Hannah Montana infatti gira intorno alla storia di Best of both worlds cioè che nonostante il personaggio sia una popstar internazionale lo stesso è anche una normale ragazza che va alle medie e vuole il meglio delle due dimensioni di vita (mentre in passato storie simili costringevano la protagonista ad una scelta che poi era sempre quella della vita con i veri affetti, vedi Celebrità con Nino D'Angelo). Questo grazie ad una parrucca e all'identità tenuta segreta dalla famiglia.

Una dinamica identica non solo a L'Incantevole Creamy (alieni a parte) ma soprattutto a quella dei supereroi, variazione virile del concetto di "doppia vita". Tuttavia mentre il supereroe è la proiezione virilissima e piena di poteri di un individuo solitamente grigio e anonimo, Hannah Montana (come Creamy) è la proiezione popolare e glamour di una ragazza normale, che mai nella vita vera potrebbe girare con vestitini minuscoli, gambe in evidenza, tacchi astronomici e quel trucco.
Il supereroe per definizione si nasconde, sfugge ai media e sebbene sia più noto del suo alter ego normale, rifugge più che può l'esposizione. Hannah Montana invece è superesposta e questo è il suo fascino presso il suo pubblico.

Divertente poi come ci sia, o cerchino far credere che ci sia, grande identità tra il personaggio Hannah Montana e Miley Cyrus, l'attrice. Anche lei dice di essere molto attaccata alla vita semplice, anche lei (come nel film) scappa dalle fan di continuo, anche lei (come nel film) indossa vestiti o oggetti che promuove e anche lei ha problemi di paparazzi (che sono uno degli snodi fondamentali della trama).
E' in questo senso allora che la citazione iniziale dall'incipit di A Hard Day's Night (lei che scappa inseguita e le finisce sul volto un cartellone con la sua stessa faccia) non risulta pesante. Perchè in quel senso effettivamente una corrispondenza esiste.

12 commenti:

Antar ha detto...

Ma, alla fine, è un film salvabile o no?


jack skellington ha detto...

non ci credo che uno come te non sapesse dell'esistenza di hannah puttana


frankie666 ha detto...

cazzo l'incantevole Creamy... Mi piaceva un botto prima di conoscere il male.


gparker ha detto...

alla fine è ordinario, classico nulla di che.

Sapevo del fenomeno ma non conoscevo trama e caratteristiche del personaggio.


frankie666 ha detto...

dalla foto al centro sembra una bella buzzurra...


el señor dionigi ha detto...

hannah montana é una serie davvero ordinaria, banale, noiosa per di piú, una americanata, che non ha mai vinto il mio interesse, neanche dopo che sono uscite le foto osé (manco una tetta..) della protagonista su internet. niente a che vedere con altri prodotti molto piú convincenti di disney channel, soprattutto con lizzy mcguire (interpretata da una ragazzina hilary duff), di cui ho avuto modo di vedere, a ora di pranzo e non per mia scelta (a quell'ora c'é studio sport, cazzo), tutte le prime tre stagioni, e a cui alla fine mi sono affezionato -tanto da vederne anche le repliche- a differenza di tante (tutte?) serie "adulte" che mi lasciano indifferente.

ma io non faccio molto testo in quanto a serie tv. ad esempio, sono un grande fan del commissario rex con kaspar capparoni (anche se alle volte faccio fatica a distinguere l'uno dall'altro).


gparker ha detto...

beh si allora non fai testo! :)

comunque anche a me è sembrata una cosa molto ordinaria e forse proprio per questo a suo modo efficace.


frankie666 ha detto...

posso farti i complimenti per il commissario Rex?


Valentina Ariete ha detto...

Dì che ti sei fatto corrompere dal cappellino paillettoso...

Hannah Lamontano proprio non mi ha convinto!


gparker ha detto...

neanche a me. un film come tanti.

Però mi incuriosisce come si riciclino certe dinamiche vincenti e come si applichino ad un pubblico diverso riadattandole. E soprattutto che poi funzionino così tanto.


el señor dionigi ha detto...

Apprezzo i complimenti e lo dico senza provocazione, il commissario Rex io lo stimo perché secondo me é un buon prodotto, un Montalbano (la migliore serie mai prodotta in Italia) minore, con dei personaggi efficaci, delle storie non particolarmente complicate ma neanche troppo sciatte, degli attori che non recitano male, un eroe che é un cane e peró non é trattato come una mascotte o in maniera inverosimile, ma come un cane che fa compagnia al commissario e per quello che puó prova a dargli una mano e comunque l'umanitá che altri colleghi non gli danno.

Io lo stimo perché questo prodotto, che sprezzantemente verrá chiamato ingenuo e di bassa qualitá, in realtá nella forma e nel contenuto é sufficientemente naif, tenero e verosimile per essere nazionalpopolare, che é una qualitá affatto comune per le serie televisive, e a cui raiuno dovrebbe sempre puntare.


gparker ha detto...

mi fai rosicare per non averlo mai visto


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