CONCORSO
FESTIVAL DEL FILM DI ROMA 2009
FESTIVAL DEL FILM DI ROMA 2009
I rimpianti del titolo sono quelli dei due protagonisti che, amanti all'età di vent'anni, si incontrano nuovamente 15 anni dopo, quando ognuno ha una vita propria. La scinitilla amorosa che determinò il tempestoso rapporto giovanile si riaccende in un attimo e i due non riescono a resistersi innestando un circolo di menzogne tradimenti e amour fou. Sono rimpianti che emergono con forza quando, in uno dei mille tentativi di definitiva separazione, i due si scambiano due sms eloquenti: "Nessun rimpianto?" scrive uno "No. SOLO rimpianti" risponde l'altra.
Il nuovo film di Cedric Kahn ha l'impianto generale di La signora della porta accanto ma il portamento folle di L'Inferno di Chabrol, una storia di passioni sopite e ritrovate, di amour fou e di impossibilità d'esser felici. Eppure Kahn, nonostante il vortice in cui decide di trascinare lo spettatore, riesce spesso a ritagliare momenti lievi ed altri quasi ironici, descrive un amore che è principalmente passionale ma poi non dimentica di ritrarre i propri personaggi anche nei desolati momenti di solitudine. Ne sottolinea gli insulsi e assurdi tentativi di liberazione (l'impossibile fuga notturna in Spagna) e li compatisce quando con altrettanta assurdità tentano di lasciarsi definitivamente.
Non c'è speranza nel mondo dipinto dal regista ma forse tentare una vita d'amore realmente passionale è meglio che non tentarlo o forse è semplicemente inevitabile, come suggerisce il finale. Allo stesso modo il film, colmo più di parole che di fatti come nella splendida tradizione francese, è un tentativo riuscito e in fondo necessario di raccontare una storia con pochissimo senso (cosa vogliono i protagonisti? dove vanno? a che aspirano?) ma molto sentimento, lasciando che esso fluisca oltre che attraverso le parole anche attraverso le impennate d'azione.
Non ci sono venature noir, non ci sono momenti di commedia, non ci sono contaminazioni con il melodramma puro nè eventi prettamente drammatici, lo splendore di questo film sta nella sua capacità di concentrarsi unicamente sul rapporto tra i due protagonisti lasciando che poco altro si intrometta, cioè lasciando fuori il resto della vita.
8 commenti:
Però senti, non puoi scrivere amor fou due volte nell'arco di cinque righe. Mi oppongo!
aahahahahhaahha
ma non l'avevo ancora mai fatto e non vedevo l'ora!!
ho pensato anche io a La femme à cotè, con le dovute distanze. Quest'ossessione mi ha ossessionato
Qui si promuove sempre il cinema francese però!!! Basta! E un inciucio! Quanto ti paga Sarkozy?!
eh ma quei fottutissimi francesi sono proprio bravi li mortacci loro
tu non hai idea quanto mi comprano le frasi in cui uno mette fottutissimo... Cambio opinione drasticamente...
Mi comprano sempre...
lo so bene
punti deboli...
Posta un commento