Il quarto capitolo della saga di Die Hard è tutto Bruce Willis.
Più volte mi sono dichiarato dalla parte di questo attore, che è uno dei pochi veri grandi caratteristi moderni, alla pari dei suoi illustri predecessori come John Wayne, attori non straordinari ma capaci di costruirsi un personaggio attraverso diversi film e riuscire ad incarnare (come attori e non legati ad un solo personaggio come può essere James Bond) un ideale.
E Bruce Willis è il poliziesco d'azione moderno americano, è la sua faccia migliore, quella più complessa e sfaccettata, l'unica che riesca a tenere saldo il legame con la grande tradizione degli eroi disperati dei noir e contemporaneamente con il cinema d'azione edonistico degli anni '80. L'unico in grado di incarnare ancora l'uomo duro in anni di eroi fragili.
Nonostante dunque la sceneggiatura e la regia di questo quarto episodio lascino parecchio a desiderare, c'è Bruce Willis a farsi in 4 per John McLane. Corre, salta, spara, ammazza ma soprattutto si ferisce e sanguina come un tempo, regalando carisma e faccette ironiche a palate.
Far scontrare John McLane contro gli hacker è veramente un'idea stupida, tanto quanto mettergli accanto un personaggio spalla come il giovane pirata informatico buono solo a servire battute scontate, eppure eccolo là ancora John McLane che per la soddisfazione di chi lo ama abbatte un aereo con una macchina e lotta a mani nude contro un aereo militare.
Per fortuna c'è Bruce Willis.
Più volte mi sono dichiarato dalla parte di questo attore, che è uno dei pochi veri grandi caratteristi moderni, alla pari dei suoi illustri predecessori come John Wayne, attori non straordinari ma capaci di costruirsi un personaggio attraverso diversi film e riuscire ad incarnare (come attori e non legati ad un solo personaggio come può essere James Bond) un ideale.
E Bruce Willis è il poliziesco d'azione moderno americano, è la sua faccia migliore, quella più complessa e sfaccettata, l'unica che riesca a tenere saldo il legame con la grande tradizione degli eroi disperati dei noir e contemporaneamente con il cinema d'azione edonistico degli anni '80. L'unico in grado di incarnare ancora l'uomo duro in anni di eroi fragili.
Nonostante dunque la sceneggiatura e la regia di questo quarto episodio lascino parecchio a desiderare, c'è Bruce Willis a farsi in 4 per John McLane. Corre, salta, spara, ammazza ma soprattutto si ferisce e sanguina come un tempo, regalando carisma e faccette ironiche a palate.
Far scontrare John McLane contro gli hacker è veramente un'idea stupida, tanto quanto mettergli accanto un personaggio spalla come il giovane pirata informatico buono solo a servire battute scontate, eppure eccolo là ancora John McLane che per la soddisfazione di chi lo ama abbatte un aereo con una macchina e lotta a mani nude contro un aereo militare.
Per fortuna c'è Bruce Willis.
18 commenti:
per l'angolo del pignolo: john mcclane... e se non sbaglio tira giu' un elicottero e non un aereo (probabilmente tocchera' all'aereo nella quinta puntata della saga)
Tony ringrazia tutti. Gparker, Svvv, Dandy, Frankie, Clautinka, Giulai, Bito insomma tutti, proprio tutti, che sono troppi da menzionare. Per l'aiuto e per l'affetto profusi. Tutti, proprio tutti.
Tony ha vinto.
Grande, grandissimo Toni.
Sono commossa...
Tu piccino che vuoi fare da grande?
Lui.
Lui chi?
Lui l'unico Bruce Willis.
Non vedo l'ora di vedermelo :D :D
cortesemente non andiamo off-topic.
qua si deve parlare della vittoria di Toni.
E BASTA.
tony, se festeggi e non ci chiami, mi offendo.
che c'era in palio.?
la vita
D'oh! Avevo fatto un commento ma l'ho perso...
Comunque volevo fare un'osservazione su questo:
"attori non straordinari ma capaci di costruirsi un personaggio attraverso diversi film e riuscire ad incarnare (come attori e non legati ad un solo personaggio come può essere James Bond) un ideale."
Secondo me si può dire anche dello Sean Connery degli ultimi 15, che ha interpretato attraverso vari film lo stesso personaggio del vecchio grande più o meno decaduto dall'abilità impareggiabile e che vive in eremitaggio o in luoghi inospitali (ma che a lui chiaramente non pongono alcun tipo di difficoltà).
E sto parlando di film come The Rock, Entrapment, La leggenda degli uomini straordinari, Finding Forrester... e ci potremmo aggiungere anche Mato Grosso e il Nome della rosa.
Un po' si e un po' no, perchè il personaggio è molto più vago. Cioè trovare legami tra quello di Scoprendo Forrester e quello della Leggenda Degli Uomini Straordinari è dura...
A me sembra sempre il solito personaggio di Sean Connery: quelo della leggenda degli uomini straordinari vive confinato in Africa, non vuole tornare a servire Sua Maestà ed è un formidabile tiratore. Forrester vive chiuso in casa sua, non vuole tornare a vivere fuori e ha un passato da scrittore (d'un solo libro poi) inarrivabile.
Siamo più o meno là...
In effetti ammetto che la componente di recluso/eremita sembra esserci sempre....
Ah, e entrambi hanno un figlioccio "apprendista".
quello però è tipico del cinema americano in generale
Questo è certamente vero... diciamo che ce lo infilavano a prescindere da Sean Connery.
il solo e unico figlioccio apprendista di Sean Connery, ha, ha avuto e acrà sempre e solo un nome.
E non fatemi dire altro.
Mi è stato fatto notare che in questo film Bruce Willis picchia una donna e che dovrebbe essere la prima volta.
Ho fatto uno sforzo di memoria e mi sembra in effetti che sia così, tuttavia chiedo conferma all'espertone in materia.
E' così Frankie?
A memoria: di donne cattive picchiate sul grande schermo ce ne sono già state, ad esempio addirittura la stessa attrice viene pistata come l'uva da wolverine in Xmen 2.
Per quanto riguarda Bruce Willis, se non ricordo male in The Last Man Standing di Walter Hill, il personaggio che interpreta prende a schiaffi una battona perchè lo ha tradito.
Tuttavia botte da orbi come in questo caso, direi che è la prima volta.
E lasciatemi dire che servano da esempio: per John McLane troviamo avversari degni di questo nome.
Posta un commento