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29.3.08

Redacted (id., 2007)
di Brian De Palma

Tutta la questione intorno a Redacted è che il film racconta una storia (solo liberamente ispirata ad un fatto di cronaca riguardante l'occupazione militare statunitense in Iraq) fingendo dichiaratamente di assemblare materiale girato in loco e non professionalmente.
Le scene sono mostrate alle volte dalla telecamera amatoriale di un militare, alle volte sono le conversazioni in videoconferenza fatte attraverso la rete tra militari e parenti, alle volte sono i videomessaggi alqaediani, alle volte sono documentari di troupe indipendenti, alle volte sono reportage dei telegiornali locali e alle volte sono i video di sorveglianza della base militare.
In sostanza ciò che sembra è che De Palma voglia raccontare la guerra in Iraq attraverso i mezzi con i quali l'abbiamo conosciuta noi che non ci siamo stati.

Ecco questa cosa, che era la più clamorosa e palesemente la più importante del film per come dia solo con la sua esistenza una chiave di lettura particolare e come voglia riflettere sul senso stesso delle immagini digitali e la loro pervasiva ubiquità, è una cosa ridicola.
Non posso non trovarmi daccordo con quanti in rete hanno espresso la loro perplessità sull'uso che De Palma fa in questo suo film dei punti di vista amatoriali e del video digitale. Le videocamere, i video di sorveglianza ecc. ecc. sono infatti usati per adottare punti di vista e fare cinema come si farebbe altrimenti, ovvero De Palma punta la videocamera amatoriale che dovrebbe essere tenuta in mano da uno dei soldati come punterebbe la sua macchina da presa, solo muovendola un po' di più.

Dunque che riflessione è sui nuovi mezzi se la messa in scena è la stessa che con i vecchi? Ancora mi trovo a dover ritirare fuori l'esempio di Cloverfield che, ben lungi dall'essere un caposaldo del cinema di riflessione, riesce a mostrare la diversità del video amatoriale e fare un uso di questo espediente molto più intelligente.
Quello che Cloverfield mette in scena è il punto di vista sbagliato, immagini spesso incomplete che non inquadrano chi dovrebbero al momento giusto che sottraggono alla nostra vista elementi importanti e che si comportano davvero come i video che siamo abituati a vedere e che non saturano mai la nostra voglia di completezza.

Ma in Redacted tutto questo non c'è, è un film come tutti gli altri. E poi la storia raccontata non è che brilli particolarmente. In fondo è Vittime Di Guerra.
Certo tutto questo non giustifica il non averlo mandato al cinema ma direttamente a pagamento su SKY.

18 commenti:

Gokachu ha detto...

Accidenti, una volta tanto sono d'accordo, non tanto sull'analisi quanto sulle conclusioni. Sto invecchiando.


Anonimo ha detto...

Io invece sono totalmente in disaccordo, credo che Redacted sia uno dei film più importanti degli ultimi anni e che sia riuscito in tutto e per tutto a lanciare il messaggio che voleva lanciare. Se ti va puoi venire da me a leggere la mia analisi ^^
Ale55andra


Gokachu ha detto...

Se ce la linki la leggiamo volentieri ^^


Anonimo ha detto...

Eccola qui: http://ale55andra.splinder.com/tag/redacted


Anonimo ha detto...

Sono in disaccordo anch'io. Secondo me l'esempio di Cloverfield non è molto calzante.


gparker ha detto...

Goakchu: Non sei più quello de 'na volta....

Ale55andra: Ciò su cui non concordo sono gli esiti non i presupposti.
E' chiaro che De Palma come sempre vuole fare una riflessione sulla falsità delle immagini e sull'arbitrarietà del racconto. Ma il modo in cui viene condotto non mi convince e per i motivi elencati (il fatto che è tutto girato come si trattasse di una macchina da presa tradizionale in fondo). E proprio lasciando a questo espediente delle videocamere digitali il compito di riflettere sulla falsità e non ai significati del contenuto il film perde.
Omicidio a luci rosse per esempio faceva questo attraverso i mille espedienti di trama e non che questo a prescindere sia migliore o mi piaccia di più, solo che stavolta non è stato efficace secondo me.
E poi in maniera più diretta e superficiale mi è sembrato proprio un brutto film

Gahan: Cosa non ti convince del discorso su Cloverfield?


Anonimo ha detto...

Mah, non che sia sbagliato in toto. E' che secondo me tirandolo fuori così stai cercando da parte di Redacted un discorso che Redacted non fa volutamente: cioè, se Cloverfield può essere una riflessione sul mezzo in sé (e secondo me non lo è tantissimo: secondo me lo è molto di più The Blair Witch Project, ma qua si sa che non siamo d'accordo), Redacted è più un film sulla narrazione, e appunto per questo c'è una contraddizione fra il mezzo (i mezzi, anzi) e l'impianto drammatico.


gparker ha detto...

Si ma la scelta di non narrare con macchina da presa canonica, o meglio di mettere in scena un racconto che esplicitamente palesi che è frutto di riprese non canoniche non può passare sotto silenzio.
E utilizzare questo espediente senza che dietro ci sia un vero cambio di prospettiva ma usando quelle inquadrature come si userebbe una macchina da presa normale mi sembra importante.


Anonimo ha detto...

Infatti lo è, ed è importante anche il fatto che ci sia un "racconto" che si palesa come tale nonostante il mezzo sembrerebbe diverso. Ho scritto qualcosa qui, se ti interessa:

http://gahanmovies.splinder.com/post/16361984


gparker ha detto...

Mi sembra che la tua tesi di fondo

il cinema, per realista che possa dichiararsi, è appunto messa in scena, definizione di un punto di ripresa (quindi ancora al livello del singolo sintagma), ma cosa più importante concatenazione (ed elisione) di parti di girato per organizzare un discorso.

con la quale trall'altro concordo ad ogni modo non salvi il film di De Palma ma più che altro ci parli della sua filmografia in genere.


Anonimo ha detto...

Beh, io in realtà della filmografia di De Palma in quel post non ho parlato. Io parlavo proprio della scelta del contrasto dato-narrazione precisamente in questo film, che più che riflettere il cinema di De Palma in generale mi sembra proprio una riflessione sui limiti e le possibilità di ricostruzione del reale.


gparker ha detto...

Si non parli della filmografia ma ciò che dici (limiti della possiblità di ricostruzione del reale a partire dalle sue immagini) è il tema della filmografia di De Palma, lo affronta praticamente in ogni film. Questo intendevo.
Solo che qui mi sembra davvero che l'efficacia sia pari a zero.


Anonimo ha detto...

Sì, volendo, solo che qui il discorso mi pare molto più circostanziato ed urgente. Io, al contrario tuo, sono stato molto convinto dal discorso linguistico e concettuale. Evvabbe'-- ;)


gparker ha detto...

Ma è proprio nel circostanziarlo secondo me fallisce.
Vabbè cmq stiamo continuando a ripeterci le stesse cose.....
Come al solito :)


Anonimo ha detto...

(Con grave ritardo mi sono accorto solo adesso che avevi scritto questo post, linkandomi)

E non solo le riprese finto-amatoriali corrispondono perfettamente alle inquadrature che sarebbero state scelte con una mdp tradizionale... peggio ancora, la "frammentazione" dei mezzi audiovisivi nasconde e simula perfettamente un montaggio tradizionale e assolutamente lineare. In pratica, secondo me, questo film è tradizionale tanto nel contenuto quanto nella forma... è solo la qualità video che è diversa dal solito.


gparker ha detto...

Non ti preoccupare non sei tenuto a pagar dazio solo per un link. :)

La cosa veramente stupida è che non c'è nemmeno una novità che sia una nel modo in cui queste immagini (quelle delle camere digitali o a circuito chiuso) sono messe in scena.
Sembra un collage del già fatto.
Nè tantomeno c'è la volontà di fare una riflessione su cosa implichi vivere una guerra attreverso un overload di immagini di questo tipo.
E poi il documentario francese era veramente brutto...


Anonimo ha detto...

Una riflessione di quel tipo non c'è e non ci può essere, semplicemente perché questo film non ci mostra la guerra attraverso un overload di immagini, bensì in modo tradizionale.

(ma non pagavo dazio! è che mi interessava la discussione, e me la stavo perdendo!)


gparker ha detto...

L'unico dubbio che nutro sul film è dato dall'esigenza di una nuova forma per un nuovo racconto.
Ammetto che sulla carta ero molto ben disposto verso il film perchè in linea teorica sono daccordo che un nuovo tipo di evento vada filmato o anche semplicemente mostrato diversamente. Ma partendo poi dall'assunto che l'esito non mi è piaciuto per niente, mi chiedo se non sia semplicemente il necessario primo passo dell'evoluzione.


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