Senza timore di esagerare si può affermare che subito Lasciami Entrare si prenota un posto tra i migliori film del 2009. Raffinatissimo su un tema solitamente popolare come i vampiri e in grado di raccontare una storia solo fintamente anticonvenzionale (in realtà alla fine nel rocambolesco finale si capisce come solo l'intreccio sia particolare mentre la fabula è straordinariamente quella classica di Dracula di Bram Stoker), il film svedese è una delle opere più complete e soddisfacenti che abbia visto provenire dall'Europa negli ultimi anni, capace di parlare con le immagini e poi di aiutarle con il comparto sonoro (dalle musiche, ai suoni, alle parole).
E' una storia di vampiri si diceva, anzi di un vampiro solo, una bambina vampiro che gira in una città della Svezia durante l'inverno delle lunghe notti. E' una storia di vampiri moderni, quelli che non sono cattivi ma che hanno problemi e combattono la voglia di sangue. E soprattutto è la storia del rapporto che un bambino normale (il vero protagonista) intrattiene con la bambina vampiro. Una storia di due outsider, lei diversa e dalla vita inconciliabile con quella degli umani e lui sfigatissimo e martoriato di botte a scuola. Ma appunto il grande inganno di Alfredson è che solo l'intreccio (il vedere tutto dagli occhi del bambino normale) è particolare, la realtà dei fatti è straordinariamente classica.
Non è dunque tanto la storia ad avvincere in Lasciami Entrare, ma come è raccontata. Tomas Alfredson è bravissimo a fare giri lunghissimi per parlare di tutto ciò che ruota attorno all'arrivo di questo vampiro in città, è bravissimo a non mostrare quasi mai nulla di questo vampiro (un po' anche per esigenze di budget, ma si chiama "di necessità virtù"), infatti raramente lo vediamo in azione e raramente lo vediamo fare cose vampiresche (eppure sappiamo che le fa) e infine è bravissimo a condensare in accelerazioni spaventose il succo stesso dell'essere vampiro.
Lasciami Entrare non ti spiega che esistono i vampiri e che fanno certe cose, Lasciami Entrare mostra che succede quando arriva un vampiro partendo dal presupposto che il pubblico già sappia tutto sulla figura in questione. Mostra che scelte fanno gli uomini di fronte all'elemnto di crisi che offre anche delle opportunità, come reagiscano individualità diverse e che risposte ognuno cerchi di dare a ciò con il quale entra in contatto a partire dalla propria quotidianità e dalle proprie umanissime necessità di fare fronte ai problemi contingenti.
E' una storia di vampiri si diceva, anzi di un vampiro solo, una bambina vampiro che gira in una città della Svezia durante l'inverno delle lunghe notti. E' una storia di vampiri moderni, quelli che non sono cattivi ma che hanno problemi e combattono la voglia di sangue. E soprattutto è la storia del rapporto che un bambino normale (il vero protagonista) intrattiene con la bambina vampiro. Una storia di due outsider, lei diversa e dalla vita inconciliabile con quella degli umani e lui sfigatissimo e martoriato di botte a scuola. Ma appunto il grande inganno di Alfredson è che solo l'intreccio (il vedere tutto dagli occhi del bambino normale) è particolare, la realtà dei fatti è straordinariamente classica.
Non è dunque tanto la storia ad avvincere in Lasciami Entrare, ma come è raccontata. Tomas Alfredson è bravissimo a fare giri lunghissimi per parlare di tutto ciò che ruota attorno all'arrivo di questo vampiro in città, è bravissimo a non mostrare quasi mai nulla di questo vampiro (un po' anche per esigenze di budget, ma si chiama "di necessità virtù"), infatti raramente lo vediamo in azione e raramente lo vediamo fare cose vampiresche (eppure sappiamo che le fa) e infine è bravissimo a condensare in accelerazioni spaventose il succo stesso dell'essere vampiro.
Lasciami Entrare non ti spiega che esistono i vampiri e che fanno certe cose, Lasciami Entrare mostra che succede quando arriva un vampiro partendo dal presupposto che il pubblico già sappia tutto sulla figura in questione. Mostra che scelte fanno gli uomini di fronte all'elemnto di crisi che offre anche delle opportunità, come reagiscano individualità diverse e che risposte ognuno cerchi di dare a ciò con il quale entra in contatto a partire dalla propria quotidianità e dalle proprie umanissime necessità di fare fronte ai problemi contingenti.
17 commenti:
è uscito al cinema?
per dio lo devo andare a vedere...
esce venerdì
un tantinello il timore di esagerare mi avrebbe colto
beh se fosse uscito una settimana fa sarebbe sicuramente stato tra i migliori tre del 2008. Un film così non lo vedevo da tempo.
Mi permetto qui di consigliare anche il libro omonimo, scritto da John Ajvide Lindqvist, in Italia edito da Marsilio, che merita veramente :-)
l'ho comprato a mia sorella come antiTwilight.
Eh ma se le piace Twilight è dura! questo chissà se le piacerà. Forse potresti trarla in inganno assicurandole che il protagonista è un vampiro carinissimo ma tormentato e incompreso, epperò sensibile e soprattutto cool. :-)
In effetti lo guarderò proprio perchè Twiligth già da lontano mi puzzava di "merda" (e mi scusino tutti quelli a cui è piaciuto), mentre questo da lontanissimo mi profuma di rose. Spero di non essere delusa da queste premonizioni olfattive ^^
Ale55andra
Dio che film!
Non delude le già altissime aspettative.
l'impronta della mano sul vetro della finestra di Oskar e la scena immediatamente successiva: memorabile.
è sempre bello leggerti.
Sto sentendo un po' ovunque lodi per il film e ne sono contentissimo!
E' sempre un piacere sentire che quello che viene letto ha effettivamente una corrispondenza nella realtà delle cose.
Bello ma non così eccezionale...
GRAN-DIO.so
...una domanda... non ho capito.. la scena del primo piano della patata della ragazzina vampiro... quando prende il magline della madre dell'amico..
mostrava qualcosa che non ho colto? un dettaglio? un particlare, un significato??..boh potete illuminarmi??
si mostra che non ha sesso.
Una chicca di Lietta Tornabuoni:
"Pare che tra le leggi che governano l'esistenza dei vampiri ce ne sia una che proibisce di entrare in una casa senza essere stati invitati. Se fosse vero, l'intera letteratura vampiresca ne sarebbe sconvolta, ma forse l'interdetto serve soltanto a giustificare il titolo-invocazione di un film svedese disperato e tenero, tratto dal romanzo di John Ajvide Lindqvist (Marsilio)."
Cazzo, qualcuno avverta la Tornabuoni che i vampiri non sopportano l'aglio,prima che il prossimo film la sconvolga definitivamente.
Il link:
http://trovacinema.repubblica.it/film/critica/dettaglio/Lasciami-entrare/346567/358284
dovreste vederla in sala. una vera nonna...
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