L'idea di Tre all'improvviso è insolitamente audace: cercare di dare freschezza alla classica commedia sul conflitto dei sessi attraverso una storia dall'organizzazione non usuale. Un ragazzo e una ragazza che apparentemente non sono fatti per stare insieme (cosa di cui sono convinti), sono obbligati a convivere dall'esigenza di prendersi cura della bambina lasciata orfana dall'improvvisa morte dei loro migliori amici. La parte inconsueta è che questo evento fondamentale non è il presupposto del film ma qualcosa che avviene a metà.
Il risultato di una simile organizzazione narrativa è che c'è una prima, lunga, parte unicamente conoscitiva, in cui esploriamo le vite e il rapporto tra i due protagonisti (e quello che stringono con la coppia di genitori che poi ci lascerà), e una seconda più compressa in cui si svolgono i canonici tre atti e trovano attuazione tutte le consuetudini del genere (equilibrio, rottura dell'equilibrio e sua restaurazione finale).
Lo spunto anche regala motivi di fascino superiori alla media del genere. L'idea dell'unione forzata e della convivenza per formare un nucleo familiare senza che ce ne siano le basi non è certo una novità ma regala più di un momento intrigante.
Continua così la carriera di Katherine Heigl, sempre più specialista di questo tipo di cinema e sempre più incarnazione dei sogni plausibili della donna media (bella ma in maniera sobria e raggiungibile, sempre in difficoltà ma anche risoluta). Dopo James Marsden e Gerard Butler questa volta si trova nel mezzo di un turbine sentimentale con un altro bellissimo (e lui si impossibile) come Josh Duhamel, che ovviamente sposerà.
Il risultato di una simile organizzazione narrativa è che c'è una prima, lunga, parte unicamente conoscitiva, in cui esploriamo le vite e il rapporto tra i due protagonisti (e quello che stringono con la coppia di genitori che poi ci lascerà), e una seconda più compressa in cui si svolgono i canonici tre atti e trovano attuazione tutte le consuetudini del genere (equilibrio, rottura dell'equilibrio e sua restaurazione finale).
Lo spunto anche regala motivi di fascino superiori alla media del genere. L'idea dell'unione forzata e della convivenza per formare un nucleo familiare senza che ce ne siano le basi non è certo una novità ma regala più di un momento intrigante.
Continua così la carriera di Katherine Heigl, sempre più specialista di questo tipo di cinema e sempre più incarnazione dei sogni plausibili della donna media (bella ma in maniera sobria e raggiungibile, sempre in difficoltà ma anche risoluta). Dopo James Marsden e Gerard Butler questa volta si trova nel mezzo di un turbine sentimentale con un altro bellissimo (e lui si impossibile) come Josh Duhamel, che ovviamente sposerà.
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