GIFFONI FILM FESTIVAL
CONCORSO +16
CONCORSO +16
Tre ragazzi in tre giorni danno sfogo a tre disagi diversi in un triangolo amoroso (tale davvero solo per uno dei tre) che segnerà per sempre la loro vita. Il disperato Luke, l’ingenuo Malachy e l’anticonformista Michelle hanno un rapporto difficile con le rispettive famiglie per motivi differenti. Uno lavora in un centro benessere, una è la figlia del gestore del centro e un altro è uno sbandato ma quando le loro vite si incrociano danno sostanza al malessere interiore.
Nonostante una colonna sonora azzeccata, ricercata e in tono con la fotografia, il montaggio e la scelta dei personaggi. Nonostante una trama magari abusata ma raccontata con stile e nonostante la ferma volontà di mostrare per metafora il disagio giovanile Cherrybomb somiglia ad un tiratore scelto che spara al buio: sa farlo bene ma lo stesso non centra il bersaglio.
Dopo aver creato senza remore o false morali una tensione erotica tra i protagonisti, dopo averne spiegato le motivazioni, i presupposti e il background (per ognuno diverso ma per ognuno di disagio) Lisa Barros D’Sa e Glenn Leyburn decidono di tirare le somme del film in un finale che, fingendo di sciogliere la tensione sessuale ed emotiva, in realtà cerca di spiazzare lo spettatore con un'inattesa esplosione di violenza.
Il risultato però non è tanto una chiusura pessimista quanto la finalizzazione di un processo autoassolutorio nel quale tutte le colpe ricadono sui genitori e i figli ne escono come vittime innocenti, marchiate in tutti i loro atti efferati e idioti dalle colpe di figure genitoriali comunque da condannare.
Allora anche le musiche azzeccate diventano ruffiane, la fotografia ricercata diventa di maniera, il triangolo amoroso si rivela inconcludente e tutta la confezione suona fasulla perchè l'obiettivo svelato è accattivarsi la benevolenza dello spettatore giovane sollevandolo da ogni responsabilità e suggerendogli che in realtà ha ragione lui, sempre e comunque.
E se ve lo state chiedendo la risposta è si: lui è Ron di Harry Potter.
5 commenti:
Tutto quello che avreste voluto sapere sul Giffoni Film Festival * ma non avete mai osato chiedere.
Ciao GParker.
Complimenti per questa trasferta così lunga e sofferta!
Questo post mi fa venire voglia di farti un po di domande sul fenomeno Giffoni.
1.
Ma Giffoni (provincia di Salerno) è un paese bello come Venezia, che le star di Hollywood ci tengono così tanto a partecipare a quel festival e fare tutti le stesse banali dichiarazioni sul mondo infantile-prepuberale?
2.
O è tutta colpa di Truffaut, che per sue particolari turbe verso i bambini e l'infanzia ha per primo scoperto e gradito l'iniziativa infondendo una valenza intellettuale cha ha attirato l'attenzione del resto del mondo cinematografico?
3.
Quali sono i limiti di presentabilità dei titoli in concorso? Ho letto quello che si può definire il manifesto di Giffoni. Una summa di ipocrisia. In sintesi, i film devono essere aperti alla fantasia al mondo che sta cambiando ecc. ecc. ma è assolutamente vietato trombare. Si raccomandano.
4.
Ti sei divertito?
potrei riassumere le risposte delle domande dalla 1 alla 3 dicendoti che il festival nasce 40 anni fa per volontà di un cardinale che era nato lì ed è proseguito grazie all'attuale direttore che è mr. Mani in pasta. In special modo dopo la partnership con mediaset c'è stato un salto forte, hanno anche costruito una cittadella del cinema, una struttura bella e moderna in un luogo che dire dimenticato da Dio (ma ricordato dai cardinali) è poco.
Al festival fa tutto schifo tranne i film e gli incontri. C'è davvero bella roba e a totale sorpresa (ma proprio totale) gli incontri con i ragazzi sono belli perchè costringono gente come Baz Luhrmann a rispondere a domande come "Perchè fai sempre film sull'amore?" che nessun giornalista farebbe mai ma che sono talmente basilari da costringerti ad andare a fondo nello svelare la tua idea di cinema.
Il terribile è il resto. Il luogo, l'organizzazione, la gente, le risorse....
Approfitto di questi quesiti poi per fare un annuncio per affezionati, cioè per quelli che si spulciano anche i commenti di post oscuri come questo.
Ho raccontato molto del festival giorno per giorno in altri luoghi, principalmente Twitter e Facebook. Ho fatto una specie di diretta continua con aggiornamenti da telefonino, foto inviate ecc. ecc.
Chi non mi segue anche lì non ne ha potuto fruire, ma in realtà è stato un grande esperimento, per altro andato molto bene. Non solo si racontano bene le cose ma c'è risposta.
L'esperimento ovviamente è tutto in previsione di Venezia. Sto cercandomi delle applet o dei widget da aggiungere al blog (cambiando di poco e temporaneamente il layout) per incorporare i tweet in diretta e consentire a tutti di fruire delle cronache daily. Per le foto non so bene come fare, mi devo studiare tweetpic e l'invio da cellulare. Ma in qualche modo farò.
Grandissimo.
Ma tu dei fare degli annunci, cazzo.
Fai ste cose in segreto.
La prossima volta (venezia) dillo formalmente anche a noi popolo del blog. bblog. brrrrlogh. prrrrrrrrr
quella era una sperimentazione. Una beta riservata diciamo.
Con venezia invece si apre a tutti con la pubblicazione dei tweet direttamente qui sul blog (poi chi vuole può anche fare un follow su Twitter per rispondere e interagire). Mentre come dicevo per la parte facebookiana non so bene come muovermi, per integrarla qui dico...
"Approfitto di questi quesiti poi per fare un annuncio per affezionati, cioè per quelli che si spulciano anche i commenti di post oscuri come questo."
presente! :)
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