Sono dovuto andare subito a vederlo contravvenendo ai miei noti ritardi nel vedere film al cinema, perchè il genere wuxia mi intriga troppo, non tanto per i suoi contenuti, quanto per la sua evoluzione, per le lotte intestine tra registi nel modo in cui affrontarlo. Dunque in attesa di vedere dei wuxia d'epoca mi accontento di questi moderni.
Hark palesemente si discosta dalla linea tracciata da Ang Lee e Zhang Yimou, rifiuta quel tipo di stilizzazione della violenza per un altro tipo di stilizzazione, meno astratta e più concreta. Ho letto in giro che Tsui Hark cercherebbe in questo film più realismo... A me non sembra proprio ci sia nulla di realistico, è lo stile ad essere più crudo e meno pulito dei precedenti wuxia moderni, ma i concetti di irrealtà, anzi di trasfigurazione della realtà attraverso la violenza, rimangono. Del resto se no che wuxia è??
Una cosa salta all'occhio immediatamente: i colori. Tutto il film è uno studio maniacale sui colori, sulla loro resa e la loro disposizione. Esemplare la prima scena dove, senza elaborazioni digitali, Hark costruisce tutta la scena sui toni del grigio, dalla terra (bruciata) alle case, ai costumi dei personaggi al cielo, tutto grigio, tranne dei drappi sparsi sulla scena che sono di un rosso intensissimo. Allo stesso modo lungo tutto il film si dipanano tantissime maniere diverse di concepire gli accostamenti dei colori, dai desaturati, ai saturi, dai freddi ai caldi, ogni scena ha una dominante ed in molti casi si sfiora quasi il monocromo!
Detto questo è evidente che tutta la fotografia è curatissima, e così lo è la forma in generale (bellissimi gli effetti sonori come mi ha fatto notare Frankie666 che mi ha gentilmente accompagnato).
Per il resto, tocca dirlo, il film è lungo e lento. Tuttavia godibile. Sembra un paradosso ma in realtà è proprio così. La trama si dispiega a fatica, ma il ritmo è serrato. Siamo chiaramente dalle parti de I Sette Samurai, anche se la storia si ispira ad un altro libro ed è molto cinese (si potrebbe fare un'interessante dissertazione su come la cultura cinese metta al centro l'uomo (il vigore e la tempra morale de I Sette Samurai) e quella cinese metta al centro il mezzo (il rapporto guerriero-spada di Seven Swords), si potrebbe...). Le scene d'azione sono molte e ben coreografate ma tra di esse intercorrono lassi di tempo molto grossi.
Dà un po' l'idea che il regista se ne sia ampiamente fregato e si sia voluto prendere tutto il tempo per narrare questa storia, sentendosi libero di eccedere nell'epica (come spesso accade del resto).
Alla fine sono uscito soddisfatto.
Ma Zhang Yimou è un'altra pasta.
Hark palesemente si discosta dalla linea tracciata da Ang Lee e Zhang Yimou, rifiuta quel tipo di stilizzazione della violenza per un altro tipo di stilizzazione, meno astratta e più concreta. Ho letto in giro che Tsui Hark cercherebbe in questo film più realismo... A me non sembra proprio ci sia nulla di realistico, è lo stile ad essere più crudo e meno pulito dei precedenti wuxia moderni, ma i concetti di irrealtà, anzi di trasfigurazione della realtà attraverso la violenza, rimangono. Del resto se no che wuxia è??
Una cosa salta all'occhio immediatamente: i colori. Tutto il film è uno studio maniacale sui colori, sulla loro resa e la loro disposizione. Esemplare la prima scena dove, senza elaborazioni digitali, Hark costruisce tutta la scena sui toni del grigio, dalla terra (bruciata) alle case, ai costumi dei personaggi al cielo, tutto grigio, tranne dei drappi sparsi sulla scena che sono di un rosso intensissimo. Allo stesso modo lungo tutto il film si dipanano tantissime maniere diverse di concepire gli accostamenti dei colori, dai desaturati, ai saturi, dai freddi ai caldi, ogni scena ha una dominante ed in molti casi si sfiora quasi il monocromo!
Detto questo è evidente che tutta la fotografia è curatissima, e così lo è la forma in generale (bellissimi gli effetti sonori come mi ha fatto notare Frankie666 che mi ha gentilmente accompagnato).
Per il resto, tocca dirlo, il film è lungo e lento. Tuttavia godibile. Sembra un paradosso ma in realtà è proprio così. La trama si dispiega a fatica, ma il ritmo è serrato. Siamo chiaramente dalle parti de I Sette Samurai, anche se la storia si ispira ad un altro libro ed è molto cinese (si potrebbe fare un'interessante dissertazione su come la cultura cinese metta al centro l'uomo (il vigore e la tempra morale de I Sette Samurai) e quella cinese metta al centro il mezzo (il rapporto guerriero-spada di Seven Swords), si potrebbe...). Le scene d'azione sono molte e ben coreografate ma tra di esse intercorrono lassi di tempo molto grossi.
Dà un po' l'idea che il regista se ne sia ampiamente fregato e si sia voluto prendere tutto il tempo per narrare questa storia, sentendosi libero di eccedere nell'epica (come spesso accade del resto).
Alla fine sono uscito soddisfatto.
Ma Zhang Yimou è un'altra pasta.
48 commenti:
secondo me dovresti aggiungere che personaggi e rapporti tra personaggi sono ridotti a 0.... Ti segnalo un grande film di tsui hark: Time And Tide...
Non ho ancora visto il film, ma il fatto che Zhang Yimou sia un'altra pasta è confortante; non avrei sopportato da Tsui il pesante calligrafismo di Zhang. Da Tsui voglio la ciccia, non solo il fumo.
Ah, sul rapporto tra cinema cinese e giapponese, tra uomo e mezzo... mmm... non mi convince. Per esempio, in The Killer o in A Better Tomorrow, mica sarà il mezzo al centro? E in Tetsuo, mica ci sarà l'uomo?
Verissimo quello che dici Gokachu, io facevo un'ipotesi, così, ispirata dal momento, e di sicuro relativa ai film che noi chiamiamo di "cappa e spada". Cmq molto aleatoria.
Certo che però che in tutto John Woo l'arma ha la sua importanza, la pistola, anzia la doppia pistola, non dico sia centrale, però ha un rilievo che in altri film d'azione d'altri paesi solitamente non si trova.
CAZZO IN JOHN WOO LA DOPPIA PISTOLA E FONDAMENTALE!!!!!
... ah proposito Gokachu è una vita che te lo voglio dire The Mission di Johnny To è una porcheria inaudita.....
Cos'è? un regolamento di conti??
me lo tenevo dentro da una vita.... il bisogno di sfogarmi ormai era immenso...
C'è gente a cui persino La corazzata Potemkin sembra una cazzata pazzesca, gnte di successo, anche simpatica, sicuramente intelligente. Non mi impressiono più per nulla ^^
Per tornare a I sette samuraui-Seven Swords, dici di limitarsi al cappa e spada, e ok. Il problema è che il film "di samurai" non è un film di cappa e spada; se lo dovessi avvicinare ad un genere occidentale, come il wuxia si avvicina al cappa e spada direi che il film "di samurai" si può definire un western. Al centro non c'è tanto l'uomo quanto l'ethos.
A parte le rivisitazioni western dei film di Kurosawa, che son riuscite facilmente proprio perché è l'originale ad essere già un western, cosa c'è di più western di Kozure Ogami? L'Uomo solo di fronte al Nulla e all'Inferno, il cavaliere solitario, il confliitto metafisico, più Shane di Shane.
Nel cappa e spada, invece, sia occidentale che cinese, al centro c'è l'intreccio, che deve essere fantasioso e trascinante, che può avere anche delle parentesi umoristiche; è un film di avventura. Sandokan, per intenderci.
Insomma, la differenza più che culturale mi pare direttamente di genere.
Ok mi hai convinto. Del resto sono poco pratico sia di wuxia che di film di Samurai...
Acc e io che speravo in un'accesa discussione ^^
ehi mi hai dato del deficiente? lo apprezzo.... ribadisco the mission fa schifo e non mi trattare come uno che non ha mai visto un film in vita sua... almeno questo....
Non ti preoccupare c'è Frankie sempre pronto. Vai! Ora ti tocca replicare all'accusa di vilipendio di commentatore...
ehi non mi delegare i lavori che non vuoi fare.... E poi stai fuori da questa storia... e fra me e lui... tu ci metti solo il blog...
No, parlavo di Paolo Villaggio e non ero affatto ironico nel definirlo intelligente. Certo che sei permaloso.
Non sono daccordo su Villaggio. E' si antipaticissimo e presuntuoso ma lo considero un grandissimo, nonostante le schifezze che ha fatto dopo Fantozzi.
Uno che si inventa un personaggio del genere riciclando tutto il sottobosco di Gogol e protoGogol adattandolo al clima ed al territorio italiano, narrando in quel maniera e non solo mostrando un mondo che in sè, davvero è grottesco e surreale, è un grandissimo.
E poi Villaggio non ce l'aveva con la Corazzata Potemkin, tanto che la chiama "Kotionkin", ma con quella cultura da cineclub imposto, che imponeva dall'alto un cinema sicuramente non facile, aumentando i pregiudizi e la distanza percepita con il cosìdetto cinema alto. Io sono pienamente daccordo con quello sfogo amaro che rivendica l'indipendenza di giudizio.
ehi capo questa era la mia guerra, smamma... Gokachu adesso mi sto dedicando ai seguenti film:
- Breaking News (johnny To)
- Simpathy For Mr Revenge (Park Non So Cosa)
- Infernal Affairs (Non lo so)
...Tienti pronto....
Te lo dico io chi sono
Mr Vengeange (no revenge) è il grande PArk Chan Wook, a breve a Roma al cineclub detour e con Lady Vengeance nella rassegna Venezia a Roma.
E Infernal Affairs è Andrew Lau.
com' è il cineclub detour...? Vale la pena che venga a vederlo lì con te o sfrutto la mia copia casalinga...?
Attenzione Infernal Affairs potrebbe non essere male.... Peccato che esistono anche il 2 e il 3....
P.S. In questo momento tuttavia sto vedendo American Psycho... film che non avevo mai visto...
Che vuol dire che non sei d'accordo con Villaggio? Ho detto che è simpatico e intelligente, cose che mi sembra pensi anche tu. Secondo me è ormai un trombone, ma questo ha poco a che vedere con il discorso, visto che ai tempi della Potemkin ancora trombone non era.
In quanto al fatto che era contro "la cultura da cineclub", dissento, nell'ultima intervista sull'argomento che ho letto parla proprio male del film di Eisenstein, e dice che è una schifezza. Se la trovo la linko.
Infernal Affairs: belli tutti e tre, il mio preferito è il 2; Sympathy for Mr. Vengenace è probabilmente il più bel film di Park, il che è un gran complimento; se non t'è piaciuto The Mission non perdere tempo con Breaking News.
Eccola:
http://www.dvdweb.it/index.mv?1067887552_3FA6ABC000083D8E0000797400000000_62.101.98.215+View_News+20031103124913
"La Corazzata è un film di una noia mortale."
''Il DVD? Lo compreranno in due - profetizza -, e se lo meriteranno! Anche in digitale rimane una boiata!'
Per quanto riguarda l'altro punto
"il punto è diffidare sempre di tutto quanto è santificato e sacralizzato dalla cultura ufficiale"
allora perché non dire che la musica di Mozart fa venire il latte alle gionocchia e riscuotere l'applauso del pubblico più becero? E per concludere, chi è ormai più santificato e sacralizzato dalla cultura ufficiale del cinema italiano se non quel trombone di Villaggio? Diffidate ragazzi.
American Psycho l'ho di molto gradito, ha il suo perchè ed è anche un po' cult.
Per Villaggio intendevo che non sono daccordo sulla valutazione che davi della sua valutazione sulla Corazzata.
Sono daccordo invece sul diffidare del sacralizzato, lo vedi (o lo senti) e giudichi in autonomia e tenendo presenta cosa si dice sia quell'opera.
Per l'intervista..... Sono un po' senza parole, dal film a me sembrava proprio se la prendesse non con l'opera in sè ma con quella cultura della cultura imposta (che cmq conferma con quella frase). Del resto se non gli piace Eisenstein non è la fine del mondo. Io non sopporto nè Antonioni, nè Wong Kar Wai (anche se in due di certo non fanno metà Eisenstein).
cazzo infernal affairs 2 è introvabile.... Breaking News lo vedo per principio.... Dici che Mr Vengeance è meglio di Old Boy...? Mi sa che io e te possiamo andare d' accordo (con tutto che olbboy mi è piaciuto...).... Alla faccia di gparker....
P.S. Visto che l' hai visto sicuramente che ne pensi di Versus (2000, Ryuhei Kitamura)????
Di Kitamura quello che ho più apprezzato finora è Azumi; Versus parte benissimo ma poi si stiracchia e insomma alla fine delude.
@Gparker: infatti, non è la fine del mondo, e anche che a Frankie666 non sia piaciuto The Mission non sarà la fine del mondo, il che era proprio quel che volevo dire fin dall'inizio...
Gokachu sei troppo pacifico non riesco farti la guerra... Mi serve un cineblogger bello guerrafondaio... Non so come fare, capo un aiutino? Hai qualcuno da presentarmi? Dai combattiamo insieme, so che sotto sotto lo vuoi anche tu... Lo sento, lì dentro di te c'è un berserker che non aspetta altro che venire fuori... Facciamo la guerra, ammiriamo la bellezza della distruzione, come dice Shinya Tsukamoto (a proposito ma a Venezia che ci sta a fare, mica a film in concorso...? o sbaglio..).
@gokachu: Asumi è tipo Versus? Io ho visto solo quest' ultimo tuttavia nonm è che mi abbia fatto impazzire... Devo dire però che l' ultima scena, assolutamente folle risolleva abbastanza il film... Non nella realizzazione, che direi facevo meglio io da ubriaco (belle le due spade... Tuttavia mai come quelle di seven swords, forse l' unica cosa originale del film secondo me...)...
Azumi ha samurai, capelli scossi dal vento, battaglie in campo aperto, assassini profesionisti; tematicamente direi che è assai diverso (e anche come budget). Poi è sempre Kitamura e si vede...
Mi dispiace posso segnalarti solo un cineblogger a te affine.
http://tittytwister.splinder.com/
oh Asuma promette bene vedo, anche un budget migliore aiuta, lo cercherò.... se non mi piace me la prendo con te....
L' hai visto Avalon di Mamoru Oshii? Se si com' è? (se ti interessi anche di animazione giapponese, allora ti dico subito che Ghost In The Shell non mi ha fatto impazzire... Ho anche Innocence ma sono indeciso se vederlo o no, Jin Roh non è male, e tutta la parte della saga di Lamu, nonche uno dei due film su Lamu da lui diretti, lì trovo spettacolari...)
P.S. Titty twister????!!!!
Avalon non m'è piaciuto granché; più sul versante GitS che quello Jin-Roh, e ancor più confuso/confondente.
ah, allora lascio perdere... Ghost In The Shell è troppo particolare non è il mio genere....
finito American Psycho... d' accordo con gparker sul fatto che è un pò cult... Tuttavia gli ultimi 15 minuti del film non li ho proprio capiti.... Il che è ottimo dato che temevo mi cadesse sul finale....
Non c'è da capire, è la confusione dell'omologazione e il dissociamento del suo doppio: superficialità e mania.
cioè dal momento che sono tutti uguali e fanno tutti schifo, lui accetta la sua follia... qualcosa del genere?
No a me sembra che quello sia lo sfogo mentale che la sua mente si concede, mentre mantiene la patina lucida di gioron.
allora non capisco proprio la fine....
@gokachu: visto Breaking News, attenzione (questo vale anche per il capoblog) non è male... the mission rimane una zozzeria, ma questo non è male... Tuttavia siamo MOLTO lontani da Woo.....
Sei sicuro che quando hai visto The Mission stessi in perfette condizioni psicofisiche?
Se preferisci Woo a certo To, ti dovresti recuperare i To più epici: A Hero Never Dies e (non è suo ma è suo) The Longest Nite. Il secondo è un mio cult personale.
The Longest Nite me lo hanno consigliato.... Cercherò... Ridarò una seconda possibilità a the Mission, ammetto che mi è stato presentato come l' erede di John Woo, e come un film degno di C' era una volta il West(con cui non c' entra assolutamente nulla tralaltro, forse nella lentezza esasperante delle scene d' azione), due paragoni veramente azzardati perlomeno per quanto riguarda i gusti del sottoscritto.... Però un film sulle guardie del corpo mi lascia un po perplesso...
Mettiamola così, se ti avessero detto che Breaking News era un film degno di Giù la testa e uno spaccato sconvolgente del contemporaneo mondo dei media, ti sarebbe piaciuto?
In quanto a To erede di Woo, hanno nove anni di differenza d'età, direi che sono quasi contemporanei; li differenzia il fatto che Woo ormai ha smesso di fare il suo cinema e lavora con Nicholas Cage e Ben Affleck (per carità, qualche film americano gli è venuto decisamente bene, mentre tutti gli altri hongkonghesi in gita han fatto solo porcherie), mentre To tiene duro ed è l'ultimo cineasta hongkonghese a fare ancora quel genere lì, chiamiamolo action hongkonghese (inframmezzato a immonde commedie romatiche).
Ah Ah, penso che non lo avrei sopportato di brutto!! Urlando alla presa in giro.... Cmq oggi tutto cinema ho visto pure infernal affairs... Un filmone, Tony Leung magnetico, è un attore spaventoso (tralaltro fa spesso l' infiltrato, anche in Hard Boiled...), è incredibile che non sia mai emigrato a Hollywood (come il mitico Chow Yun Fat... sigh sob...)... Non demorde e fa la sua porca carriera, è veramente un mito.... Spero di trovare anche il 2 (immagino non ci sia Leung vero...). L' action hong konghese... Ormai stanno tornando tutti, Ringo Lam, Tsui Hark... Giusto Woo ormai fa il divo hollywoodiano...
P.S. Lo conosci un film giapponese di nome "Audition"? Pare che sia una cosa pazzesca...
Eddai, certo che lo conosco Audition... è disponibile pure a noleggio! L'hor egalato a mia sorella per il suo compleanno! E'il primo film di Miike che ho visto!
non dubitavo che tu lo conoscessi... Speravo me ne parlassi, a me l' ha consigliato un amico mio, però è un po sbarellato e non mi fido troppo... Adesso ce l' ho fra le mani, vale la pena vederlo?
Il film non l'ho visto ma io sono qui per parlarvi (come sempre) dello score di Kenji Kawai una sorta di Trevor Rabin orientale, score che ho trovato ottimo, molto veloce e incisivo, sebbene sia quasi del tutto elettronico, io preferisco l'orchestra classica, ma qui la parte elettronica viene usata benissimo, ci sono compositori che fanno solo score elttronici e per giunta brutti, cito The Island di Steve Jablonsky. Bravo Kawai
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