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30.9.06

Un Tomba Per Le Lucciole (Hotaru no haka, 1988)
di Isao Takahata

Frankie666 consiglia e io vedo.
Non conoscevo Takahata se non di nome e scopro che amico e collega di Miyazaki, Takahata è anch'egli uno dei protagonisti della grande svolta dell'animazione giapponese che tra gli anni '60 e '70 comincia a staccarsi dal resto dell'animazione mondiale (principalmente americana) per giungere alla maturazione neglianni '80 con opere intense, adulte e profonde.
Più realista e meno favolistico di Miyazaki (con cui ha cofondato lo studio Ghibli), Takahata al momento della realizzazione di Una Tomba Per Lucciole raggiunge, secondo l'opinione diffusa il suo picco.
Una Tomba Per Le Lucciole è un film straziante, doloroso e terribilmente sincero, ha tutta la tenerezza, la destrezza, la sensibilità e l'infinita abilità che caratterizza anche Miyazaki e l'attenzione per i dettagli, gli sguardi e i piccoli movimenti che esprimono grandi sentimenti, ma mette tutto questo al servizio dello scavo nel dolore.
L'attacco alla guerra e alle sue nefandezze è forse troppo sconvolto e violento per apparire coerente e razionale ma è sicuramente efficace. Takahata non ha paura di far del male agli spettatori e li colpisce di continuo con scene, immagini e sguardi che sono cazzotti alla bocca dello stomaco.
Non c'è felicità che sia non funzionale ad un dolore imminente e non c'è sollievo o redenzione, la realtà, la società e gli uomini condannano i protagonisti ad un inferno in cui per fortuna almeno arriva a morte.
Ho avuto serie difficoltà ad addormentarmi per il dolore....

26 commenti:

Anonimo ha detto...

ogni tanto anche mtv ne azzecca una...


gparker ha detto...

C'è stata la ANIME WEEK che non è stata malaccio, oltre a trasmettere episodi di serie cult ha mandato anche cose come questa e un altro paio che ho registrato (sempre su segnalazione di Frankie666) e vedrò in questi giorni che non dovrebbero essere male.


Anonimo ha detto...

Avrei scommesso che non ti sarebbe piaciuto, ma sapevo che il dramma ti conquista sempre...
Pensa comunque che in Italia oltre a questo (e credo un film di Lupin III) di Isao Takahata non sono arrivati altri lungometraggi, perlomeno non suoi e basta.
Di suo i + ricordano sicuramente la serie tv "Anna Dai Capelli Rossi".
Mentre fra le sue partecipazioni con sua maestà il Miya, cito a memoria: Conan, Lupin la MITICA prima serie con la MITICA giacca verde, Lupin e Il Castello Di Cagliostro e Laputa, ma potrebbero essercene anche altre.
Mi dispiace che abbiamo cosi poche sue opere, quando pensa che l' ultima volta che sono stato a Parigi, c' era un sua retrospettiva con oltre una dozzina di film, di cui l' ultimo, prodotto nel 2005, appena uscito nelle sale...
Per quanto riguarda l' animeweek io mi sono rivisto il primo episodio di Conan ed è straordinario...
E mi pento anche di non averti consigliato di vedere Daitarn III, anche quello rivisto dopo tanti anni è un vero cult...
Devo dire che mi aspettavo un commento di Gokachu grandissimo estimatore di Takahata...


gparker ha detto...

Di Daitarn III hanno un episodio visto e stravisto che non credo nemmeno fosse il primo, mentre non hanno trasmesso Astroboy e ho rosicato.
Cmq non è vero che non mi è piaciuto Una Tomba Per Le Lucciole, non lo trovo un capolavoro, ma sicuramente un bel film.


Anonimo ha detto...

Ho capito che ti è piaciuto... Non hanno trasmesso Astroboy? Avranno cambiato il palinsesto... Ma credo tu non ti sia perso nulla... Certo i vecchi cartoni hanno un fascino tutto loro... Ahhhhh si.


Anonimo ha detto...

certo è curioso che questo film sia dello stesso anno de il mio vicino totoro cmq qualche punto di contatto c'è: se non altro nel rapporto tra i due fratellini...


gparker ha detto...

Si sicuramente, anche il fatto che entrambe sono storie che trattano di rapporti familiari.


Anonimo ha detto...

Totoro, lui proprio, simboleggia la guerra, no?


gparker ha detto...

Io non l'avrei detto, mi sembrava molto di più lo spirito della natura...


Anonimo ha detto...

Ma che fai? Mi rispondi seriamente?!


gparker ha detto...

Ma che ne so, sembravi serio....


Anonimo ha detto...

io l' avevo capita subito la battuta...
AH Tony! Vecchio simpaticone!


Anonimo ha detto...

@tony: ma guarda che non è così fuori dal mondo come paragone...


se mi motteggiate così però smetto di commentare il blog e vado solo sul post, anzi FORUM, dei pirati dei caraibi!
lì sì che ci sono discussioni costruttive!


Anonimo ha detto...

Mi fa ridere, pensare a Totoro, tutto bello rotondetto col sorriso sornione che in realtà incarna la fame e la carestia.


Mr.Onion ha detto...

Non dimentichiamo che Isao Takahata è anche il papà di "Heidi". Secondo me un vero capolavoro dell'animazione seriale per il modo in cui tratteggia alla perfezione le emozioni ed i sentimenti dei protagonisti. E anche la colonna sonora è coinvolgente.

Anni fa comprai il VHS di "Una tomba per le lucciole". E' bello, ma così drammatico che non ho avuto più il coraggio di rivederlo.

Eppure non si dovrebbero mai dimenticare le infinite sofferenze che le guerre provocano.


Anonimo ha detto...

Una Tomba Per le Lucciole nasce sulla scia degli anime IPERdrammatici degli anni ottanta.
Quelli dove, esattamente come dice Il Parker, "Non c'è felicità che sia non funzionale ad un dolore imminente".
Mi riferisco in particolare a Candy Candy, Georgie, Anna Dai Capelli Rossi e chi + ne ha + ne metta... Era proprio un modo di rappresentare il dramma. Poi c' era chi come Takahata lo usava per un film contro la guerra, chi invece creava i melodrammoni sentimentali-esistenziali alla Candy Candy...
Erano quei cartoni animati che ti facevano diventare violento...


Mariolone ha detto...

più di kenshiro?


Anonimo ha detto...

mentre giungevo alla fine del film non riuscivo quasi a continuare per il dolore che provavo per i personaggi, ti lacera completamente, ti scarica tutto il peso del lutto addosso attraverso un'impatto visivo struggente e mai retorico. E' indubbiamente uno dei film più tristi che abbia mai visto.


arteforum ha detto...

Nella mia maratona Ghibli di questi giorni ho visto anche questo.
Che dire.


gparker ha detto...

lacrime a fiumi


Fabio ha detto...

Questo film è una cosa straziante. Nei primi venti minuti sinceramente pensavo mi volesse comprare con facili pietismi, vicende lacrimevoli varie e magari anche una bella esplosione atomica.
Invece poi il coinvolgimento sale, soprattutto quando si vede che la tragedia della guerra cancella il senso del bene e del male e il protagonista comincia a fare il ladro prima e lo sciacallo poi... con quella scena agghiacciante di lui che acclama il bombardiere americano che viene a dargli in un certo modo il pane quotidiano.
La scena finale delle signorine bene che tornano alla loro casa (di villeggiatura forse) e attaccano il grammofono poi è un oceano di tristezza.

Dal punto di vista del disegno e dalla naturalezza però stiamo sotto Miyazaki (c'è ad esempio un momento in cui si deve mostrare l'affiorare del pianto sul viso della bambina, uguale ad una scena di Totoro). C'è più legnosità, anche se alla fine, viste le sensazioni che il film vuole dare, non importa molto.


gparker ha detto...

a me m'hanno sventrato pure le scene dopo la morte della bambina in cui si vede lei da sola. Una cosa da morire...
Si il disegno non è eccelso ma la qualità dell'organizzazione del racconto, il modo in cui accumula tensione e la libera senza scadere mai e poi mai nel pietismo ma arrivando al massimo del commovente è qualcosa di quasi mai visto.


Fabio ha detto...

a me m'hanno sventrato pure le scene dopo la morte della bambina in cui si vede lei da sola.

Sarebbe la scena che io avevo indicato come quella "del grammofono".


gparker ha detto...

è vero, ora ricordo.


Fabio ha detto...

Ehi, ho scoperto che esiste un adattamento cinematografico fatto con attori in carne ed ossa.

http://it.youtube.com/watch?v=QBBEfPJr_Ic


gparker ha detto...

assurdo...


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