Etichettare Luca Lucini come un qualsiasi altro regista di commedie (magari mediocre) vuol dire valutare con eccessiva leggerezza il suo lavoro o non considerare che un buon film sta nella bontà con la quale tutti gli elementi di messa in scena sono concentrati per raccontare una storia, dei personaggi, un ambiente e non nel suo spunto.
Luca Lucini con Oggi sposi si conferma mestierante straordinario, uno dei pochi registi nel nostro panorama che accetta di realizzare sceneggiature altrui e un vero artista del racconto. Lucini è un vero regista industriale, purtroppo però da solo non può fare "industria del cinema a sè", eppure il modo con cui sfrutta la moda indiana (l'episodio di Argentero è un gioiello di exploitation intelligente) e quello con cui aveva adattato la materia mocciana in 3 Metri Sopra il Cielo (e poi con L'uomo perfetto, altra exploitation geniale in quel caso del fenomeno Scamarcio) ci parlano di quello che il nostro sistema cinema potrebbe essere ma non riesce a diventare.
A scrivere ci sono Brizzi e Martani (e proprio il confronto di questo film con le opere precedenti a sfondo matrimoniale del duo dovrebbe dare la cifra della bravura luciniana) e il suo collaboratore quasi di fiducia Fabio Bonifacci, a produrre Cattleya cosa che garantisce la possibilità di avere attori di alto profilo per ruoli secondari (leggasi: caratteristi), il che come si capisce è sempre un piacere.
Oggi sposi si eleva sopra il resto della produzione nazionale sia per la struttura del racconto, tipica del cinema internazionale, sia per come non si affloscia su un'idea di cinema eccessivamente italiana (anche nel senso buono del termine) e ripiegata sui fasti passati, sia infine per come riesca a lasciare ai dialoghi e alle musiche il compito di far ridere (Lucini è bravo ma non è regista da umorismo di montaggio) e utilizzare le immagini per altri fini.
Nei suoi film esiste sempre un'estetica della perfezione, un'illuminazione inesorabile e splendente che mette in scena personaggi apparentementi immacolati in ambienti immacolati. Colori brillanti, inquadrature dalla composizione curata e costumi ogni volta appropriati o curati nel dettaglio per ritrarre dei mostri (più in stile Wilder che Risi) ai quali non si dà nemmeno il sollievo di una catarsi finale.
Sono questi solo alcuni dettagli di un lavoro che non si ferma di certo alla sceneggiatura e che non si limita a "puntare l'obiettivo su chi sta parlando" come spesso accade. Basta guardare all'infinità varietà con la quale propone gag simili (come ad esempio i continui contrasti tra genitori pugliesi e genitori indiani) o alla raffinatezza con cui costruisce il grande matrimonio finale.
Senza sfociare in lodi esagerate (dettate più che altro dalla felicità di vedere finalmente qualcuno in grado di raccontare bene qualcosa a prescindere da cosa sia) Oggi sposi è una commedia divertente di cui andare fieri, è eccellente cinema medio e Luca Lucini un regista da coltivare e magari sperimentare anche in altri generi.
9 commenti:
Beh, a questo punto lo posso dire. Ho lavorato come assistant producer nei tardi '90 in un paio di videoclip (ligabue, irene grandi) diretti da Lucini e già allora mi resi conto che il ragazzo aveva del talento.
Eh ma è facile dirlo ora!! :)
Comunque non è un caso che lui come Gabriele Muccino (altro mestierante fantastico che il giorno che farà un film da una sceneggiatura non sua spaccherà) siano i registi tecnicamente migliori che abbiamo, gli unici ad aver fatto una vera e seria gavetta, ad aver lavorato con la macchina da presa.
Comunque che vita che c'hai avuto te.......
su Muccino parker, the battle rages on.
In realtà lo dissi già per L'uomo perfetto, film visto da pochi, purtroppo.
L'uomo perfetto mi portò a vederlo mia moglie con l'inganno fraudolento, perché mai mi sarei lasciato trascinare a una commedia romantica italiana. Ma invece è davvero ben scritto, girato, e recitato.
infatti
L'uomo perfetto è una delle punte più alte lucinesche, sia di furbizia imprenditoriale che di riuscita qualitativa.
ragazzi:
ma 'sto film è un capolavoro!
non c'è un momento uno in cui finisce dove ti aspetti dalla commedia italiana. mai che finisca a verdoneggiare con i buoni sentimenti.
compreso quando la valletta ed il trafficone confessano con sollievo di non amarsi. tu pensi: adesso smiela, e invece no.
grande, grandissimio!
1000, 100 così.
sei anche più talebano di me su questo film! A me è piaciuto molto ma non così...
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