CONCORSO
MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA
Non fa di certo sconti al pubblico Alps, né intende venirgli incontro in alcun modo, questo occorre saperlo da subito. Si tratta di un film che ha altre ambizioni, è un viaggio non facile da compiere alla fine del quale (e solo a quel punto) se ne potrà comprendere il senso e sentirsene ricompensati.
La storia è quella di un gruppo di uomini e donne che interpretano i morti, cioè si informano (blandamente) su passioni, desideri e abitudini di persone appena decedute e le interpretano per i genitori, i mariti o chiunque lo voglia. Tutto quanto è girato in forma comica, con un umorismo gelido fatto di grandi silenzi e impennate di assurdo e ridicolo.
Dove le cose si fanno più intrecciate è sul terreno della contaminazione tra ridicolo, grottesco e tragedia, quando Alps in poco vira sul violento, sul terribile e sul drammatico.
Le motivazioni che spingano i protagonisti a fare quello che fanno, cosa si celi nel loro passato, cosa li ossessioni e perché ad un certo punto si sciolgano non è spiegato appositamente, questi mutamenti nell’intreccio sono infatti poca cosa in confronto alle reazioni che scatenano.
Ognuno ne tragga le proprie conclusioni. Alps non è un film facile ma è un film serio, un progetto complesso che probabilmente non raggiunge tutti gli obiettivi che si era fissato ma che ha l’audacia di cercare percorsi diversi di linguaggio e di generazione del senso. Viva la faccia.
2 commenti:
Fosse bello la meta' di Kynodontas, sarebbe gia' notevole. Quel film mi ha sconvolto.
Non uscira' in Italia neanche questo, va de se'.
altamente probabile. Giusto se vince...
Posta un commento