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20.4.10

Shadow (id., 2010)
di Federico Zampaglione

POSTATO SU
La verità vera è che dopo Nero Bifamiliare le velleità da regista di Federico Zampaglione erano state archiviate alla categoria "Non è che puoi fare tutto" e ora il suo secondo film (un horror per giunta!) si accompagnava ai peggiori pregiudizi. E invece!
Invece Shadow è un buon film che ha il suo punto di forza proprio nella regia, ovvero proprio in come tutte le singole parti sono armonizzate verso un tutto organico andando incontro ad una visione di cinema chiara e precisa. Shadow non solo è girato bene ma dice pure la sua in un genere in cui non è semplice farsi valere.

L'idea di base è l'horror italiano anni '70, storie dal respiro internazionale, girate con attori stranieri, in lingua straniera (poi doppiati) ma con troupe italiana e solitamente poco al di là delle Alpi, se non proprio nella campagna laziale (che però sullo schermo sembra il Montana). Ecco così è stato fatto Shadow, che in effetti sembra un film di serie B americano moderno (con una parte di immaginario in stile Del Toro) tanto la mimesi è ben realizzata, eppure la trama è puro orrore italico.
Un ragazzo che per hobby gira i monti in bici in solitaria si imbatte in una zona discretamente maledetta. Lì incontra una ragazza ma anche dei brutti ceffi e proprio quando sembra che la dinamica incontro/scontro/fuga/violenza per difendere la ragazza dai violenti e armati sia il centro del film compare il male vero, quello che si annida nei boschi suddetti e che sta ad un altro livello di repulsione e paura.

Nonostante ci siano tentati stupri, botte, spari e torture Shadow ha pochissimo sangue, per scelta, una scelta fatta con consapevolezza e di certo non con l'obiettivo di non impressionare troppo, anzi! La mancanza di sangue non significa mancanza di efferatezza, ma solo che questa avviene attraverso abili giochi di scena/fuori scena per aumentare la paura e l'insicurezza dello spettatore.
Ad essere sinceri, a fronte di tanto buon lavoro poi il film ha un colpo di scena finale che fa cadere la braccia a terra fragorosamente per come rilegge il resto della trama in maniera svilente rispetto a ciò che sembrava. Volendo però deliberatamente non considerare quest'ultima presa di posizione, quello che rimane è un cinema italiano indipendente (si ho detto indipendente!) ben fatto e finalmente "italiano" nel senso migliore dell'aggettivo.

14 commenti:

el señor dionigi ha detto...

Io sono per l'abolizione immediata dei film horror.


gparker ha detto...

naaaaaaaaaa
sono uno dei pochi luoghi del cinema in cui si può osare davvero mostrando immagini che scardinano certezze.


el señor dionigi ha detto...

sarà, io non sono mai riuscito a capirne il senso e l'esigenza..

comunque per quello che dici tu (le immagini che scardinano certezze) basta farsi un giro la sera davanti ai locali della parte bassa di viale parioli..certe combinazioni di hogan e piumini..


gparker ha detto...

l'horror è il cinema destabilizzante per eccellenza. Che poi oggi fatichi ad essere destabilizzante per il cambio della percezione comune della violenza e della paura è un altro conto. Ma faticare non vuol dire aver smesso. Ci sono ancora film come Martyrs che riescono veramente a smuovere.


ClaudioLXXXI ha detto...

Amenabar si sarà imbarcato nella missione per il suo forte sentimento anticlericale, accettando una sceneggiatura scritta coi piedi e cercando di trarne il meno peggio possibile.
Ma neanche la tattica pubblicitaria improntata al vittimismo "ci vogliono censurare" (peraltro cazzata colossale, ma tanto ci credono tutti) può ribaltare una ciofeca in capolavoro.


Anonimo ha detto...

Mi unisco a Senor Dionigi nella petizione per chiedere l'abolizione dei film horror. Mi spingerei a dire che un tempo avevano una loro funzione sociale e comunque appagavano alcuni nostri bisogni primordiali ma oggi sono così noiosi!! Se il bando totale sembra eccessivo, diciamo che per me dovrebbero scomparire per almeno un decennio..
FLAVIA


gparker ha detto...

no vabbè non ci sto a bandirli perchè quelli di oggi sono più brutti. Che poi non è sempre vero.
Credo che abbiano sempre il loro perchè. E' il genere più rigoroso, morale ed etico. Uno dei più interessanti in assoluto.


Anonimo ha detto...

Definisci "morale" e "etico"... ;)
FLAVIA


gparker ha detto...

che spesso hanno una morale nel senso più convenzionale del termine, cioè una forte impronta su ciò che è considerato bene e ciò che è considerato male, e che si fanno quasi sempre portatori di una propria visione etica del mondo, cioè cosa sia giusto e cosa no.

chiaro che non sono cose esclusive dell'horror, anche in altri film si ritrova tutto questo, ma l'horror ha queste caratteristiche proprio come genere, quindi anche nelle produzioni più becere.


Anonimo ha detto...

la tua spiegazione di "morale" si identifica con la mia di "noioso" =D
FLAVIA


Marta Cagnola ha detto...

l'ho recuperato questo pomeriggio. anche se le mie braccia sono cascate in maniera veramente fragorosa, concordo sulla buona fattura.


gparker ha detto...

avevi visto Nero bifamiliare? No perchè dopo quello io ho affrontato Shadow riparandomi il volto con le braccia per il timore di una vaccata senza limiti


Marta Cagnola ha detto...

però già partiva favorito dal fatto che almeno stavolta non avrebbe dovuto dedicare almeno il sessanta per cento del film al culo della Gerini, in mancanza della stessa...


gparker ha detto...

dici che partendo da questi presupposti era tutto in discesa?


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