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9.5.06

Mission: Impossible 3 (id., 2006)
di J. J. Abrams

Se partiamo dal presupposto che la vera schifezza è il film bidone, il film che promette cose che sappiamo già non potrà mai mantenere, il film che si pone su un piedistallo di cui invece non dovrebbe nemmeno conoscere l'esistenza, allora Mission: Impossible 3 è un buon film, perchè è esattamente ciò che ogni persona dotata di buon senso si aspetta da un blockbuster americano con Tom Cruise.
Il regista è l'abilissimo J. J. Abrams già ideatore di Lost e Alias, uno che di questo cinema se ne intende e si vede, il film è tiratissimo. Non c'è la rigorosa razionalità e l'intrigante intreccio di De Palma ma non c'è nemmeno il manierismo decaduto di un John Woo decisamente fuori tempo massimo oltre che fuori contesto.
Va giù tutto d'un fiato questo action movie ipertecnologico, nel quale l'agente Ethan Hunt è sempre più un James Bond moderno e nel quale le americanate sono presenti ma accettabilissime e nel quale soprattutto c'è un grandissimo cattivo interpretato con ottima scelta di cast da Philip Seymour Hoffman.
Unica cosa veramente fastidiosa è il modo in cui, ancora una volta, gli americani dipingono gli italiani e il vaticano. Non può non infastidire l'ennesima riproposizione dello stereotipo degli italiani chiassosi e bonari, del misterioso Vaticano pieno d'intrighi, spie e massima sorveglianza.

LO SCORE (a cura del Compatto):
Quando ascoltai per la prima volta lo score di Mission Impossibile III composto da Michael Giacchino fido collaboratore di J. J. Abrams ne rimasi deluso, i 112 elementi d’orchestra della Hollywood Symphony suonano una musica molto anni ’70 che magari può non piacere. Ad un primo ascolto lo score può risultare insipido e senza un preciso tema al di fuori di quello creato da Lalo Schrifin, ma dopo aver visto il film e sentito come si insidia bene si può cambiare idea e rendersi conto che effettivamente come score non è per niente male e che è difficile oggi giorno trovare un composizione con una bella orchestra potente e senza musica elettronica. Decisamente il migliore score tra quelli dei 3 Mission Impossibile, mediocre (a mio avviso) lo score del primo film di Danny Elfman e pessimo quello del secondo film di Hans Zimmer.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido la scheda e apprezzo notevolmente il commento allo score.

Complimenti.


gparker ha detto...

Cerchiamo sempre di migliorarci il più possibile.


Anonimo ha detto...

Delle volte non riesco a capire. Nel film si fa un uso talmente sempliciotto della suspanse che la vera tensione non sale mai se non in piccoli momenti tipo la siringa di adrenalina (già vista) o all'inizio Hoffmann sta per sparare alla moglie dell'agente. Certo, la regia di Abrams è a tratti interessante ma troppo al servizio di Cruise attore-personaggio-mito-amante e anche qualcos'altro.
Poi non capisco: nel film di DePalma, rispetto a questo, non si faceva più attenzione al team?


gparker ha detto...

Non è chiaramente in discussione che il film di De Palma fosse UN'ALTRA COSA tuttavia trovo che abrams abbia fatto un buon lavoro e che non sia neanche troppo Cruise-centrico.
La suspense segue le regole ferre e ripetitive come tutto in un blockbuster, è questo (tra le altre cose) che lo rende tale: cinema ad effetto per le masse. Ma questo non vuol dire che sia di per sè buono o cattivo.
La prova di Abrams mi è sembrata molto buona, specialmente dopo quella scadente di John Woo...


Anonimo ha detto...

il mio preferito rimane senza dubbio il primo...
Il commento allo score lo trovo fichissimo...
Non condivido l' opinione sul cattivo. Seymour Hoffmann è sprecato, ha solo una grandissima scena all' interno del film.


Anonimo ha detto...

Ma le masse (chiamiamole così) se si accontentano di una suspense così poco intrigante ha davvero di che preoccuparsi. Ma davvero, prendiamo la costruzione della tensione che fa DePalma con quella goccia di sudore che scappa dalla fronte di Cruise: ma dopo aver visto quello come ci si può accontentare dei giochetti che propone questo film? Perchè accontentarsi sempre? Anche il primo era per le masse, ma vedi la differenza.

Quello di John Woo è scadente e, diciamolo pure, pacchiano. Però aveva quella gran scena d'apertura (esageratissima ma abbastanza cult) con Cruise sospeso nel vuoto e la canzone che iniziava già a gasare!

ciao


gparker ha detto...

No io non mi accontento, non mi accontento mai, anzi mi ritengo esigente. E trovo che Abrams abbia fatto un'ottima operazione, si certo inferiore a De Palma che è più autoriale, più personale e (diciamolo) anche più professionista, ma Abrams ha fatto un'attenta pianificazione, ha bassato tutto sulla propria invisibilità, non ha messo tocchi autoriale, niente di niente, ha deciso di prediligere una narrazione secca e asciutta ma molto ben fatta. E' raro trovare film narrati così bene,m che scorrano via leggeri. Certo non ha alcun'altra velleità, ma non per questo lo condanno, condanno il contrario: chi ha velleità e non è nessuno.


Anonimo ha detto...

E poi quali sarebbero i tocchi autoriali di Abrams? :-)


gparker ha detto...

Non saprei dirlo, io sostengo che non ce ne siano infatti...


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