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30.11.10

Nowhere boy (id., 2010)
di Sam Taylor Wood

POSTATO SU
Io l'ho capito alla fine cos'è che mi infastidisce così tanto dei biopic. E' che per loro stessa natura rispondono ad un'idea deterministica di mondo: tutto è scritto e nella vita dell'artista o del grande uomo si scorgono sempre i germi di quello che sarà o quello che farà. Tutto è in nuce, sempre, e il destino opera con mano certa. Forse è per questo che tra tutti preferisco quelli più strani come Dragon.

Nowhere boy racconta l'adolescenza di John Lennon. In maniera poco usuale per un film biografico si svolge in un arco temporale molto breve, circa due anni, nei quali forzatamente vengono fatti coincidere eventi che, stando a Wikipedia, non si sono svolti secondo quell'ordine.
Si tratta del periodo intorno ai 18 anni, quando John perde definitivamente la madre in un incidente d'auto e comincia ad appassionarsi al rock 'n' roll (in quest'ordine per Wikipedia, contemporaneamente secondo il film).

La cosa che viene quindi da chiedersi subito è quale sia il senso di un film così concepito. Se non si racconta la storia della vita di John Lennon, se non se ne raccontano le opere e se non se ne racconta il pensiero (a giudicare dal film è cambiato molto negli anni) che si racconta? Di un ragazzo inglese degli anni '50 che si appassiona alla musica? Di come un grandissimo personaggio dell'arte popolare del novecento abbia tratto ispirazione dal fatto che non ha avuto una madre e contemporaneamente ne ha avute due (la vera, ad intermittenza, e la zia che lo ha seguito sul serio)?
La speranza, mentre si vede Nowhere boy, è che qualcosa emerga a prescindere dagli interrogativi, ma sarà ovviamente tradita. Il racconto di un ragazzo che non riceve che delusioni affettive melodrammatiche e che, come molti, scopre il rock 'n' roll come perturbatore dell'ordine e della compostezza borghese, non è molto diverso da ciò che conosciamo e che abbiamo visto reso con molta più abilità in An education.

L'unico vero, grande momento di cinema lo regala l'attacco del film, che con lungimiranza e conoscenza utilizza il famoso accordo iniziale di A Hard Day's Night per introdurre una sequenza onirica molto molto bella e significativa, specie per la posizione che occupa nel racconto. Il resto è noia.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Azz...mi stronchi tutti i film su cui punto...

Ale55andra


gparker ha detto...

dovresti apprezzare come riesco ad indovinarli tutti


alp ha detto...

partendo piu o meno dallo stesso tuo punto di vista sui biopic, presumo che potrò salarlo e vedermi quella sequenza onirica da qualke parte


gparker ha detto...

sicuramente. Essendo poi l'apertura del film va a finire di sicuro su Youtube.


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