Il punto è che è già uscito Miss. Potter, e anche quello non era granchè.
Ancora ci mettiamo a parlare di scrittrici inglesi di una volta e di come riuscissero a portare avanti una figura femminile indipendente in un mondo in cui alle donne non è dato alcun credito?
Già la trama non è che sia proprio il massimo, ma poi ci si mette pure una resa banalissima che fa coincidere (non mi dire!) la vita di Jane Austen con estratti e dinamiche tipiche dei suoi romanzi.
Julian Jarrold viene dalla televisione e si vede, nonostante alla fotografia ci sia un sorprendentissimo nuovo talento Eigil Bryld, non nuovo a questo mestiere ma i cui lavori non sono mai capitati in Italia. Colori sgargianti, inquadrature poco ortodosse e un uso alternato della macchina piantata sui carrelli e a mano che sorprende per la proprietà di linguaggio cinematografico. Abituati come siamo poi all'uso indiscriminato della macchina a mano come banale espediente di una supposta visione autoriale del cinema, vedere come la intende Bryld sorprende davvero. Per avere un'idea dell'abilità basta anche solo guardare le foto sottostanti, decisamente migliori della media.
Per il resto di che si può parlare? Di una storia d'amore dalle dinamiche di battaglia tra i sessi classiche che più classiche non si può? Di personaggi cattivi che agiscono senza motivazioni che non siano la cattiveria e la bigotteria immotivate?
Ancora ci mettiamo a parlare di scrittrici inglesi di una volta e di come riuscissero a portare avanti una figura femminile indipendente in un mondo in cui alle donne non è dato alcun credito?
Già la trama non è che sia proprio il massimo, ma poi ci si mette pure una resa banalissima che fa coincidere (non mi dire!) la vita di Jane Austen con estratti e dinamiche tipiche dei suoi romanzi.
Julian Jarrold viene dalla televisione e si vede, nonostante alla fotografia ci sia un sorprendentissimo nuovo talento Eigil Bryld, non nuovo a questo mestiere ma i cui lavori non sono mai capitati in Italia. Colori sgargianti, inquadrature poco ortodosse e un uso alternato della macchina piantata sui carrelli e a mano che sorprende per la proprietà di linguaggio cinematografico. Abituati come siamo poi all'uso indiscriminato della macchina a mano come banale espediente di una supposta visione autoriale del cinema, vedere come la intende Bryld sorprende davvero. Per avere un'idea dell'abilità basta anche solo guardare le foto sottostanti, decisamente migliori della media.
Per il resto di che si può parlare? Di una storia d'amore dalle dinamiche di battaglia tra i sessi classiche che più classiche non si può? Di personaggi cattivi che agiscono senza motivazioni che non siano la cattiveria e la bigotteria immotivate?
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