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26.4.10

Vendicami (Vengeance, 2009)
di Johnnie To

POSTATO SU
Ci sono due cose di cui a Johnnie To pare non fregare niente: la plausibilità e la ripetitività. E per entrambe va stimato.
Poco noto da noi ma estremamente seminale ad Hong Kong, quello che To fa da decenni è prendere la materia occidentale noir e poliziesca e ambientarla nella sua terra. I suoi film non sono assolutamente la traduzione del cinema occidentale quanto una sua versione, come se guardassimo Johnnie To che guarda un film noir americano o francese e capissimo cosa lo colpisca di più di quei film. Allargando il racconto dai classici tre atti occidentali ai 4 più tipici del cinema orientale Johnnie To sembra quasi sempre raccontare due storie in una.

I topoi occidentali ci sono tutti ma spesso non paiono importanti, al contrario le tematiche più care alla cultura asiatica (la vendetta su tutte) non hanno un ruolo centrale ma sono ciò che muove tutto.
Vendicami in particolare ha una trama che può ricordare Memento di Christopher Nolan: un uomo deve vendicarsi e deve farlo in fretta poichè per una malattia degenerativa da cui è affetto in qualsiasi momento la sua memoria potrebbe tradirlo. Eppure non siamo dalle parti del plagio o della citazione, Johnnie To in questo film si pone soltanto la medesima domanda di Nolan: "La vendetta è così importante da dover essere compiuta anche se poi non se ne potrà godere?" Ed è interessante come, mentre Nolan sembrava suggerire una risposta negativa, qui To sembri suggerire una risposta positiva. Il titolo italiano è infatti ancora una volta fuorviante sebbene solo di poco differente dall'originale Vengeance, la vendetta in generale invece della vendetta in particolare.

Tra iperboliche sparatorie, infinite prove di virilità e di fratellanza, deduzioni oltre il normale e via dicendo, To riesce ancora una volta nell'impossibile, cioè riesce a sottrarre al noir quella che solitamente è la sua caratteristica fondamentale: la plausibilità. Nonostante ci rendiamo conto che ciò che accade in molti punti non sarebbe pensabile, lo stesso l'atmosfera vince ogni resistenza e rende credibili i sentimenti individuali.

Ma ancora più in là la forza di Vendicami è Johnny Hallyday, uno tra i volti cinematografici più puri mai visti. Già notato in L'Uomo del treno e noto in Francia come una specie di Little Tony locale (era cantante nei medesimi anni), ora ha una seconda vita artistica come attore serissimo di noir cupissimi. E sebbene sia totalmente incapace di andare oltre l'unica espressione che la natura e le molte plastiche facciali gli hanno donato, lo stesso quel volto riempie lo schermo e satura l'ambiente di disperazione noir più di molti altri attori migliori. Hallyday arriva, Hallyday ad un certo punto c'è e tutto è chiaro. Straordinario.

9 commenti:

vinz ha detto...

OT: Gparker, ma "perdona e dimentica" non ce lo recensisci proprio? E dai! :-) Io sto tornando a vederlo, nell'arco d 2 giorni; gesu' che bel film.


gparker ha detto...

devo confessare di averlo visto iniziato e mi ci sono anche addormetnato in mezzo. A Venezia. Non lo recensii per quel motivo e oggi non lo ricordo più. Ho perso la proiezione stampa di roma e quel poco che avevo visto non mi era piaciuto molto. Succo del discorso: è difficile che andrò a vederlo...


Anonimo ha detto...

Ho visto il film in lingua originale (un mix tra francese, cinese e inglese), non è di certo il primo film di To che vedo (Breaking News e PTU) ma questo Vengeance non mi è piaciuto per niente, trovo Hallyday con la sua faccia da transessuale (sta peggio di Rourke)una scelta sbagliata.


gparker ha detto...

no secondo me è proprio lui, trasuda noir nonostante tutto!


Anonimo ha detto...

Io trovo che il personaggio di Costello sia iconograficamente perfetto... Ho letto che la "prima scelta" per il ruolo era stato Alain Delon e personalmente non credo proprio che sarebbe stato capace di dare al personaggio lo stile necessario..
FLAVIA.


alp ha detto...

Naturalmente condivido il parere sul film e sulla maschera di Hallyday, permettimi solo di precisare che come cantante era un po' meglio di Little Tony e anche come attore non è che sia stata una scoperta recente, prima dell'UOMO SUL TRENO ha avuto una carriera lunga: Godard , Lelouch , Clouzot, Costa Gavras ecc


gparker ha detto...

io lo conoscevo solo per l'uomo del treno e quanto alla storia Little Tony io facevo riferimento a come venga percepito oggi dai francesi, che poi è la cosa più curiosa. Cioè se Little Tony facesse il protagonista duro di un noir e gli venisse bene sarebbe da morire.

Si avevo letto anch'io di Alain Delon ma il suo volto meno noto ha una forza secondo me ineguagliabile.


sigosiendobostero ha detto...

Certamente noir, certamente western. La sparatoria nel bosco, le pistolettate alla bicicletta e la clamorosa sparatoria con i cubi..

Questo film mi ha proprio preso. Forse lento in alcuni passaggi, ma estremamente suggestivo. A partire dalla scelta di non far capire attraverso il linguaggio. Rimane come film d'espressione e di ambientazione.

Halliday semplicemente geniale.
Ma anche i tre killers sono azzeccati.


gparker ha detto...

concordanza totale


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