Se mi chiedessero qual è il cinema che preferisco tra i molti sicuramente ci farei rientrare quello di film come Two Lovers (non siamo gli unici a concepire pessimi titoli). Piccolo, secco, rapido, melodrammatico senza enfasi, realisticamente poetico, molto basato sul racconto e tutti i suoi espedienti (quindi molto di finzione) e drammatico fino al midollo.
James Gray. Un altro di cui recuperare tutto e subito. Anche se le sue opere precedenti non sono del medesimo genere.
Intanto Two Lovers prende lo scheletro di Le Notti Bianche di Dostoevskij (un uomo si innamora platonicamente e perdutamente di una donna che conosce pochissimo e che gli confida il suo dramma con un altro uomo) per costruirci attorno un'altra storia, quella di un personaggio scampato due volte al suicidio (il classico moderno inetto insoddisfatto di città) che non riesce a trovare la felicità nemmeno quando gli si presenta sfacciatamente sotto il naso e invece insegue un'ideale impossibile da raggiungere. Straordinario l'uso che viene fatto del tetto del palazzo come sineddoche della città notturna del romanzo (foto a destra).
Ma ancora di più Gray riempie il film di svolte narrative, agnizioni, svelamenti e subitanei cambi di opinione o scelte inaspettate, condendo tutto con uno stile invisibile al massimo che azzera le mediazioni tra personaggi e spettatori e una colonna sonora esemplare per moderazione e funzionalità.
E' un film dove si è costretti a schierarsi da una parte e una volta fatto si comincia a tifare per sostenere la propria idea di felicità e quindi a confrontarsi con se stessi su quanto essa sia sostenibile e raggiungibile.
Io stesso che odio le persone che parlano tra sè e sè in sala mi sono lasciato scappare ad alta voce un "Oh-mio-Dio" nel silenzio generale al momento di una particolare rivelazione. Stavo anche seduto in mezzo a sconosciuti.
James Gray. Un altro di cui recuperare tutto e subito. Anche se le sue opere precedenti non sono del medesimo genere.
Intanto Two Lovers prende lo scheletro di Le Notti Bianche di Dostoevskij (un uomo si innamora platonicamente e perdutamente di una donna che conosce pochissimo e che gli confida il suo dramma con un altro uomo) per costruirci attorno un'altra storia, quella di un personaggio scampato due volte al suicidio (il classico moderno inetto insoddisfatto di città) che non riesce a trovare la felicità nemmeno quando gli si presenta sfacciatamente sotto il naso e invece insegue un'ideale impossibile da raggiungere. Straordinario l'uso che viene fatto del tetto del palazzo come sineddoche della città notturna del romanzo (foto a destra).
Ma ancora di più Gray riempie il film di svolte narrative, agnizioni, svelamenti e subitanei cambi di opinione o scelte inaspettate, condendo tutto con uno stile invisibile al massimo che azzera le mediazioni tra personaggi e spettatori e una colonna sonora esemplare per moderazione e funzionalità.
E' un film dove si è costretti a schierarsi da una parte e una volta fatto si comincia a tifare per sostenere la propria idea di felicità e quindi a confrontarsi con se stessi su quanto essa sia sostenibile e raggiungibile.
Io stesso che odio le persone che parlano tra sè e sè in sala mi sono lasciato scappare ad alta voce un "Oh-mio-Dio" nel silenzio generale al momento di una particolare rivelazione. Stavo anche seduto in mezzo a sconosciuti.
13 commenti:
già mi piace...ah! se mi piace!
Sono molto curioso di vedere quest film...
A me i precedenti lavori di Gray sono piaciuti molto (Little Odessa, The Yards e I Padroni della Notte), tu che ne pensi?
ma voglio vederlo pure io, dovrebbe uscire a breve se non sbaglio
quando si parla di gray non posso mancare ^^
gray è un cineasta meraviglioso, un combattente del cinema
(little odessa è una perla, the yards un quasi-capolavoro, i padroni della notte stupendo e sottovalutato)
Io non avevo visto nulla di Gray ma questa condizione non durerà molto...
Di suo ho visto solo "I padroni della notte", ma francamente non mi era sembrato un regista di cui valesse la pena annotarmi il nome... :-(
Posso solo dire che questo è proprio forte.
I padroni della notte mi è sembrato un buon film rovinato forse da una sceneggiatura fin troppo stereotipata e manicheistica (non ho mai imparato a scriverlo, si scrive così? :P).
Detto questo, il nuovo film mi incuriosisce parecchio.
Alessandra
"Io stesso che odio le persone che parlano tra sè e sè in sala mi sono lasciato scappare ad alta voce un "Oh-mio-Dio" nel silenzio generale al momento di una particolare rivelazione. Stavo anche seduto in mezzo a sconosciuti"
Posso chiederti quale?
Io cmq il film l'ho trovato bellissimo, Phoenix e Paltrow straordinari (soprattutto lui)...avendo visto e apprezzato tutti i film precedenti di Gray sono veramente impressionato da come sia riuscito a realizzare un così bel film così diverso dai precedenti.
nel finale quando si succedono tutti quegli eventi. io facevo un tifo pazzesco perchè lui riuscisse in un modo o nell'altro a tenerne almeno una delle due ad un certo punto non ricordo che succede ma c'è un momento che capisce che la situazione è totalmente fottuta.
Sono uscito estasiato dalla preziosa regia, soprattutto.
sorprendente
si vede ke nn sono all'altezza d un certo cinema americano..io l'ho trovato lento noiosissimo e ansiogeno ke alla fine nn succede niente ma stai tutto il tempo ad aspettare ke si scateni una tragedia..lui bravissimo solo qs salvo. ma lo ripeto nn sono all'altezza..
A me è piaciuta proprio quell'ansia allucinante.
Facevo un tifo della madonna.
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