Sembra che da Insider in poi Michael Mann non racconti più storie di eroi nè storie dove non c'è più spazio per eroi (come si è soliti fare nel post-Peckinpah e come fa sempre Eastwood), sembra al contrario che i suoi personaggi siano dei non-eroi che però non si rassegnano e cercano con tutte le loro forze di essere tali.
E così anche Dillinger non riesce ad essere la figura epica che desidererebbe e tutta la tensione filmica sta in questo tentativo di essere superiore a se stesso.
Dall'altra parte ovviamente la legge, cioè il male. Mann non si vergogna di prendere posizioni chiare al limite del manicheo nel descrivere John Dillinger come il Robin Hood delle leggende metropolitane e Melvin Purvis (ma anche J. Edgar Hoover e tutto il nascente FBI) come ignoranti e violenti paesani, inadeguati e assetati di gloria tanto da permettersi tutto quando non si tratta di palesi errori. Che poi in un periodo di crisi si può leggere tutto come un attacco alle banche, ma non è quello il punto, almeno non sembra.
Come non sembra il punto nemmeno il consueto scontro di intelligenze e abilità come era in Heat. Sceriffo e bandito non sono così strettamente correlati come si poteva immaginare e il film non è molto sulla loro speculare rincorsa, quanto proprio su John Dillinger e la sua tensione verso la grandiosità, verso il mito. Non a caso alla fine la sequenza nel cinema, davanti a Gable sembra dare una chiara chiusa a tutto quanto.
Ma c'è molto di più. Come tutti i suoi film da Collateral in poi anche Nemico Pubblico è girato in digitale non finalizzato, il che significa in pratica che sembra girato con una videocamera amatoriale. Non è così ovviamente ma l'effetto che danno le luci d'ambiente (comunque scarse) e quel tipo di digitale è lo stesso effetto dei filmini casalinghi. Non si tratta di scarsa qualità ma solo del fatto che siamo abituati a percepire quel tipo di immagini in quella maniera.
Il concetto è che anche Mann come molti (ma pure prima di molti) si chiede come il cinema, che per decenni ha avuto il primato delle immagini in movimento, può rapportarsi a tutte le altre forme di "video" che specie negli ultimi anni stanno prendendo il dominio nell'esperienza mediale di tutti. Le immagini di YouTube, della televisione, dei circuito chiuso e quant'altro vengono viste molto di più dei film, ci influenzano e sono il nostro mondo più della pellicola tradizionale.
La risposta che cerca è nel realismo, alle immagini digitali non finalizzate infatti accompagna già da Miami Vice anche un comparto sonoro particolarmente iperreale, lo si nota nelle sparatorie (e infatti la sequenza di notte nel bosco è di gran lunga la migliore del film e io spero che influenzi e molto gli altri), lo si nota nelle luci non artificiali che illuminano le sequenze notturne e in come faccia davvero altre cose con la videocamera piazzandola in punti dove non arriverebbe con altre macchine (immagine a sinistra).
Michael Mann con il suo digitale inserisce i personaggi e le atmosfere tipiche del cinema nel realismo delle immagini digitali. E più va verso una messa in scena iperreale, più adotta atmosfere rarefatte (si veda la scena di Dillinger al commissariato).
Nemico Pubblico è un film davvero molto bello e importante. Ma non piacerà.
E così anche Dillinger non riesce ad essere la figura epica che desidererebbe e tutta la tensione filmica sta in questo tentativo di essere superiore a se stesso.
Dall'altra parte ovviamente la legge, cioè il male. Mann non si vergogna di prendere posizioni chiare al limite del manicheo nel descrivere John Dillinger come il Robin Hood delle leggende metropolitane e Melvin Purvis (ma anche J. Edgar Hoover e tutto il nascente FBI) come ignoranti e violenti paesani, inadeguati e assetati di gloria tanto da permettersi tutto quando non si tratta di palesi errori. Che poi in un periodo di crisi si può leggere tutto come un attacco alle banche, ma non è quello il punto, almeno non sembra.
Come non sembra il punto nemmeno il consueto scontro di intelligenze e abilità come era in Heat. Sceriffo e bandito non sono così strettamente correlati come si poteva immaginare e il film non è molto sulla loro speculare rincorsa, quanto proprio su John Dillinger e la sua tensione verso la grandiosità, verso il mito. Non a caso alla fine la sequenza nel cinema, davanti a Gable sembra dare una chiara chiusa a tutto quanto.
Ma c'è molto di più. Come tutti i suoi film da Collateral in poi anche Nemico Pubblico è girato in digitale non finalizzato, il che significa in pratica che sembra girato con una videocamera amatoriale. Non è così ovviamente ma l'effetto che danno le luci d'ambiente (comunque scarse) e quel tipo di digitale è lo stesso effetto dei filmini casalinghi. Non si tratta di scarsa qualità ma solo del fatto che siamo abituati a percepire quel tipo di immagini in quella maniera.
Il concetto è che anche Mann come molti (ma pure prima di molti) si chiede come il cinema, che per decenni ha avuto il primato delle immagini in movimento, può rapportarsi a tutte le altre forme di "video" che specie negli ultimi anni stanno prendendo il dominio nell'esperienza mediale di tutti. Le immagini di YouTube, della televisione, dei circuito chiuso e quant'altro vengono viste molto di più dei film, ci influenzano e sono il nostro mondo più della pellicola tradizionale.
La risposta che cerca è nel realismo, alle immagini digitali non finalizzate infatti accompagna già da Miami Vice anche un comparto sonoro particolarmente iperreale, lo si nota nelle sparatorie (e infatti la sequenza di notte nel bosco è di gran lunga la migliore del film e io spero che influenzi e molto gli altri), lo si nota nelle luci non artificiali che illuminano le sequenze notturne e in come faccia davvero altre cose con la videocamera piazzandola in punti dove non arriverebbe con altre macchine (immagine a sinistra).
Michael Mann con il suo digitale inserisce i personaggi e le atmosfere tipiche del cinema nel realismo delle immagini digitali. E più va verso una messa in scena iperreale, più adotta atmosfere rarefatte (si veda la scena di Dillinger al commissariato).
Nemico Pubblico è un film davvero molto bello e importante. Ma non piacerà.
14 commenti:
Difatti io alla fine sono convinto che se ne poteva anche fare a meno. E Johnny Depp invece di perder tempo poteva anche lavorare ad un nuovo pirati dei caraibi.
Mi spiace alla fine capivo i lati interessanti di Collateral o Miami Vice, ma qui no.
lo sapevo che poi alla fine è un film che non piace. Ma a me mi ha proprio conquistato.
Secondo me è eccezionale.
Johnny Depp da Oscar.
Lo sguardo che fa nella macchina quando lo stanno portando in carcere vale da solo tutto il film.
addirittura.... Non arrivo a questi estremismi.
Ma perchè da me non esistono le anteprime?? Vi odio...Ahah.
A parte questo adesso non vedo l'ora di vedere la scena della sparatoria notturna...ed è tutta colpa tua!!!
Ale55andra
Ah ecco un punto interessante, la sequenza notturna. Io su quella sono scettico. Se ho capita bene l'ha girata in digitale, al cinema tuttavia quando assistiamo alla sparatoria sembrava quasi di vedere un blu ray quando aumenti al massimo il numero di immagini al secondo, e questo la rendeva (così come penso in generale dell'effetto motion flow) "fasulla" o troppo recitata ai miei occhi. Poi la scena dell'inseguimento nella notte è molto bella per carità.
A me questo film mi ha ammazzato proprio. Ho sempre pensato che Mann fosse un innovatore visivo (e sottolineo visivo, perchè per il resto...). Ma qui mi ha proprio deluso...
Probabilmente l'hai anche visto con un bel proiettore digitale, io purtroppo no, l'ho visto in pellicola. Ad ogni modo in quella scena si sente particolarmente l'effetto "digitale non finalizzato", cioè quello che descrivi tu, una fluidità di movimento innaturale per il cinema e più simile al filmino amatoriale.
Ecco, a me è proprio quella sensazione che mi fa sbroccare, perchè rende davvero l'idea di Micheal Mann di digitale che avvicina alla realtà (che va in armonia con i rumori iperreaslistici e le luci naturali), ma lui in questo realismo maggiore ci infondo il mito di figure veramente cinematografiche e quindi "mitiche".
ma non credi che un cinema come quello di azione, cioè un cinema a mio modo di vedere fondato sul iperreale, soffra di una ricerca estenuante del realismo (sia nel racconto, che nel modo di raccontarlo)?
Io personalmente all'uscita di public enemies mi sono detto che questo era un film crudele per lo spettatore, poichè gli leva tutto quello che probabilmente lui vuole vedere. Non so se mi spiego bene, è come se vai al cinema con l'idea di vedere qualcosa, e non è che vedi qualcos'altro, vedi l'esatto opposto.
L'unica cosa forse positiva che mi sento di dire, è che Mann ha intrapreso una strada, che a mio modo di vedere non ha ancora esplorato fino in fondo. Se e quando riuscirà a mescolare in questo suo cinema, anche una qualche forma di coinvolgimento da parte dello spettatore probabilmente allora avrà fatto un film nuovo. Fino ad allora sono solo tante begli esperimenti per me.
Sia chiaro che è un opinione personalissima, poichè come ho avuto modo già di dirti, la ricerca e l'impegno di Mann per fare un film nuovo sono evidenti, e questo per quanto per adesso nn mi abbia mai convinto (forse collateral è il progetto più riuscito...) va comunque rispettato.
Si molto probabilmente lo spettatore non trova ciò che cerca, ma come dici anche tu poche righe dopo sta sicuramente cercando di fare cose nuove e quindi non può che spiazzare.
Io poi credo che per quanto possa essere diverso dal solito e per quanto la sperimentazione possa andare avanti, lo stesso Nemico Pubblico sia un film che giunge ad un suo punto. Cioè come anche gli altri racconta una storia con degli elementi di novità, non mi sembra un work in progress, mi sembra un modo un po' diverso di mostrare i soliti temi di Mann (la caccia, la ricerca di una dimensione noir lirica, la ricerca del ruolo di eroe, la storia d'amore idealizzata).
Ma secondo te li sviluppa questi temi in P.E.? Secondo me in questo caso specifico sembra che li ha messi giusto perchè bisogna mettere qualcosa...
A mio modo di vedere i temi del "ruolo dell'eroe" e "la storia d'amore idealizzata" sono topoi (spero di non aver sbagliato il plurale...) di questo genere, per cui inserirli in un film secondo me è il minimo indispensabile. Per questo io credo che non siano temi propri di Mann, ma temi che deve cmq inserire per dare una sostanza al film. Lui si focalizza su altri aspetti.
Detto in altre parole, io credo che si tratti di aspetti tralasciati, poichè sono sempre gli stessi sono sempre sviluppati allo stesso modo, e sono sempre decisamente "accennati". Questo giudizio a mio modo di vedere si rafforza considerando altri cineasti di genere come lui e come hanno sviluppato temi a loro propri. Prendi il Cronenberg di A History Of Violence o Eastern Promises, prendi Peckinpah, ma possiamo considerare altri registi pure: il primo De Palma ad esempio (Scarface/Carlito), il Mc Tiernan (per parlare direttamente di azione in questo caso) anni ottanta, o John Woo mi viene da dire (tranne quello americano). Loro hanno tutti temi forti che portano avanti. Non dico temi originali sia chiaro, dico che non sono vagamente accennati, ogni volta sono sviluppati in un modo, a volte nuovo, molto spesso no.
Chiaramente io credo che questa sia una scelta esplicità del regista, per questo lo ritengo un percorso.
Secondo me Mann è un regista per registi, manda in brodo di giuggiole qualsiasi esperto del settore... Come Steve Vai per un appassionato di chitarra...
si sono temi tipici dei film d'azione ma in Mann sono sempre diversi da tutti gli altri. I suoi non sono nè eroi nè eroi-in-un-mondo-dove-l'eroismo-è-morto come quelli di Peckinpah, i suoi sembrano più eroi che non lo sono ma cercano tantissimo di esserlo, che aspirano a quel ruolo senza raggiungerlo mai.
Non lo so se sia per registi ma io mi gioco che è uno di quelli che tra un po' di anni riceve tutto il merito che oggi non gli viene dato.
Mah, se continua a non piacere al pubblico... Cmq io sto seguendo da vicino anche il suo nuovo progetto "the winter of Frankie Machine", film che inizialmente avrebbe dovuto sancire il ritorno del duo Scorsese De Niro. Ma che poi il primo ha abbandonato per dedicarsi a porcherie dicapriesche. Lo ha preso in mano Mann adesso e se non sbaglio o lo sta girando o poco ci manca. Il film sarebbe tratto da un libro (gangster story decadente se ho capito bene), il che dovrebbe garantire un certo tipo di racconto. Come per tutti i film di Mann io inizialmente ci crederò.
Cmq parlando di cose più leggere in questo film io ho trovato finalmente un ottimo Cristian Bale, veramente spietato. Lui è bravo quando deve essere duro senza scrupoli. Se poco poco deve avere lati buoni, non funziona.Tipo Quel Treno Per Yuma.
si e mi ha stupito che mann gli dia poco spazio...
io sono tra quelli che stavolta è stato conquistato, forse per la prima volta ,da Mann, pienamente o quasi
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