Era con un minimo di aspettativa che ho approcciato Solomon Kane, trasposizione filmica dei romanzi degli anni '20 e '30, ma fin da subito è stato chiaro che non ci sarebbe stata soddisfazione. Nemmeno per gli amanti del genere, nemmeno per chi ha poche aspettative, nemmeno per una visione disimpegnata e ironica.
Questo perchè Solomon Kane si prende davvero sul serio mancando totalmente il punto della questione.
Prescindendo da quali possano essere le origini letterarie, la trasposizione filmica, per come si è scelto di comunicare il film e di realizzarlo, vuole porsi a metà strada tra il fantasy-gotico-religioso in stile Van Helsing e la riflessione sul ruolo e il destino dell'uomo nelle dinamiche di bene e male.
Solomon Kane però è privo di personalità, non ha un suo immaginario visivo potente e convincente, sembra la riproposizione degli stereotipi e di quanto di tipico si faccia in materia. Addirittura il protagonista ha una forte somiglianza con lo Hugh Jackman di Van Helsing. E poi ancora i ralenti, ancora le inquadrature a filo di piombo, le panoramiche in CGI, senza nemmeno avere il coraggio di mostrare l'efferata morte di un minorenne per timore di non ottenere il visto censura...
Senza contare che qualche infausta scelta tematica fa convergere tutto verso un simbolismo cristiano insistente e abbastanza normalizzante per un film su un ribelle che lotta contro il male a spadate.
Inoltre la diatriba bene/male e la lotta di un uomo per la salvezza della propria anima attraverso il (teoricamente) complesso rapporto istinto/volontà/azione, è sottolineato con un'insistenza spropositata rispetto a quanto poi effettivamente accada. Molte le scene in cui si parla di come Solomon Kane voglia cambiare vita, di come intenda comportarsi diversamente e via dicendo, senza però che ci sia evoluzione in questo pensiero, dunque si dicono sempre le stesse cose fino allo sfinimento.
Ma andando davvero al cuore della questione, quello che senza eccessive pretese si chiedeva ad un film simile per raggiungere il livello minimo di soddisfazione era di fare della buona azione, di creare uno scenario fantastico plausibile e un po' intrigante e magari di dare vita a personaggi che se non altro avessero delle caratteristiche forti, che sappiano a loro modo essere "mitici". Invece niente. Un branco di idioti che si picchiano e dicono frasi banali: "Solomon Kane pensaci tu!".
Questo perchè Solomon Kane si prende davvero sul serio mancando totalmente il punto della questione.
Prescindendo da quali possano essere le origini letterarie, la trasposizione filmica, per come si è scelto di comunicare il film e di realizzarlo, vuole porsi a metà strada tra il fantasy-gotico-religioso in stile Van Helsing e la riflessione sul ruolo e il destino dell'uomo nelle dinamiche di bene e male.
Solomon Kane però è privo di personalità, non ha un suo immaginario visivo potente e convincente, sembra la riproposizione degli stereotipi e di quanto di tipico si faccia in materia. Addirittura il protagonista ha una forte somiglianza con lo Hugh Jackman di Van Helsing. E poi ancora i ralenti, ancora le inquadrature a filo di piombo, le panoramiche in CGI, senza nemmeno avere il coraggio di mostrare l'efferata morte di un minorenne per timore di non ottenere il visto censura...
Senza contare che qualche infausta scelta tematica fa convergere tutto verso un simbolismo cristiano insistente e abbastanza normalizzante per un film su un ribelle che lotta contro il male a spadate.
Inoltre la diatriba bene/male e la lotta di un uomo per la salvezza della propria anima attraverso il (teoricamente) complesso rapporto istinto/volontà/azione, è sottolineato con un'insistenza spropositata rispetto a quanto poi effettivamente accada. Molte le scene in cui si parla di come Solomon Kane voglia cambiare vita, di come intenda comportarsi diversamente e via dicendo, senza però che ci sia evoluzione in questo pensiero, dunque si dicono sempre le stesse cose fino allo sfinimento.
Ma andando davvero al cuore della questione, quello che senza eccessive pretese si chiedeva ad un film simile per raggiungere il livello minimo di soddisfazione era di fare della buona azione, di creare uno scenario fantastico plausibile e un po' intrigante e magari di dare vita a personaggi che se non altro avessero delle caratteristiche forti, che sappiano a loro modo essere "mitici". Invece niente. Un branco di idioti che si picchiano e dicono frasi banali: "Solomon Kane pensaci tu!".
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