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27.5.07

Chacun Son Cinema (id., 2007)
di registi vari

Come suggerito da Nadia nei commenti di uno scorso post ho registrato Chacun Son Cinema, il film ad episodi realizzato da 35 registi diversi per i 60 anni del festival di Cannes sul tema "la sala cinematografica".
Come tutti i film ad episodi l'esito è altalenante e difficilmente definibile, manca davvero un'unità d'intenti, il tema della sala è declinato e non sviscerato dunque il film è come una serie di cartoline più che un trattato o un modo di vedere il cinema fruito. Ma tant'è.
I segmenti sono a tratti banali e a tratti medi (nonostante i nomi coinvolti nell'operazione) e solo a tratti raggiungono vette veramente alte. Dispiace vedere che molti registi abbiano teso a parlare delle cose più scontate, ripetendo in più casi la medesima cosa (la bellezza di fruire di un film) è il caso del pur bell'episodio dei Dardenne o di quello di Inarritu o Gitai, mentre gli esperimenti più interessanti sono quelli che sono riusciti a dare conto davvero di una visione particolare della sala, luogo sì di proiezione cinematografica ma anche luogo d aggregazione sociale e di vita personale.
Non so se è blando campanilismo ma credo proprio sia ufficiale che il segmento migliore sia quello di Nanni Moretti, Diario di Uno Spettatore, in cui il regista racconta con un montaggio divertito i suoi ricordi di sale, lo si vede seduto in cinema differenti che ricorda che film (brutti o belli) ha visto lì e con chi. Molto spesso questi cinema non esistono più e quindi di volta in volta si trova in sale da Bingo o parcheggi che ora sorgono al posto della sala in questione) e nel complesso emerge quella visione personale e sociale (con la moglie, con il figlio, con la madre...) della fruizione cinematografica che in pochi sottolineano. Inoltre è fotografato benissimo (l'inizio è stupendo poi).
Da segnalare anche il bellissimo segmento dei fratelli Coen, delicatissimo davvero e capace di parlare anche di America popolare e del rapporto strano (quasi inesistente che ha con il cinema europeo) e quello di Zhang Yimou che torna ai temi della campagna popolare con intatta delicatezza.
Divertito e un po' inutile Kitano, riconoscibilissimo Kiarostami gira un segmento un po' banale ma che a me personalmente mi tocca profondamente. Incommentabile l'inutilità della parte di Manoel de Oliveira.
Ridicolo Cimino che imita Fellini (ma come ti viene) e medio Polanski. Truffautiano Lelouch e ripetitivo Wong Kar Wai.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ci vedo Muccino?
Com' è che non c' è Muccino?
Dov' è Muccino?

P.S: E ufficiale, E blando campanilismo.


gparker ha detto...

Era riservato ai vincitori di palme d'oro.


Fabio ha detto...

MEGA OT e segnalazione: gparker, ti ricordi quando me la prendevo con la grafica vettoriale usata nei cartoni animati?
Ecco, guarda lo scempio di questa recente puntata dei Simpson.

http://www.youtube.com/watch?v=d6ArnaUOCJo

Si percepiscono le trasformazioni utilizzate... il risultato è solo fastidioso: l'animatore va al risparmio ma genera tutta una serie di fotogrammi sui cui non c'è la sua mano e, soprattutto, il suo giudizio estetico.

C'è insomma un disequilibrio tra le parti: trasformazione vettoriale perfetta e superfluida fatta dal computer a fronte di contenuto creativo ridotto.


gparker ha detto...

Sinceramente non ci vedo creatività ridotta, calcolando soprattutto che il risparmio di frame nei cartoni seriali è una pratica in voga da sempre. I cartoni giapponesi anni '80 ci hanno campato per una vita.


Anonimo ha detto...

Ci campano ancora... Ascolta un usufruitore di cartoni animati giapponesi.
Ma il basso contenuto di frame ha veramente il cuore.


Fabio ha detto...

Solo che nei cartoni giapponesi i frames erano pochi e pochi rimanevano... non venivano trasformati in molti con la grafica vettoriale. C'è poca creatività nel senso dell'animazione; poca a fronte della resa perfetta e fluida. Troppo fumo, insomma, e poco arrosto.

Per me i cartoni giapponesi sono perfetti così come sono. Hanno il cuore come dice frankie.
Lì l'arrosto e il fumo sono bilanciati.

Comunque. E' una mia crociata personale. Qualcuno sa come fabbricare una bomba?


Anonimo ha detto...

Io so fare il Napalm l' ho imparato guardando Fight Club...


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