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2.4.11

Poetry (Shi, 2010)
di Lee Chang Dong

Una nonna e un nipote, lei forte e dal carattere solare decide di far un corso di poesia e scopre l'alzheimer che lentamente si fa strada annunciato da piccoli vuoti di memoria, lui abbastanza apatico. Il resto, il background (dov'è la madre? perchè vivono insieme?) non è presente ma solo suggerito. L'evento che turba l'equilibrio è la scoperta da parte della nonna che il nipote, assieme ad altri amici, ha causato il suicidio di una coetanea abusando ripetutamente di lei. La nonna dovrà trovare una forte somma di denaro che, insieme all'equivalente messo dagli altri genitori, metterà tutta la storia a tacere.

Poetry è uno di quei film di camminate. Lee Chan Dong non molla mai la sua protagonista che oscilla tra piccole esibizioni del suo gruppo di studenti di poesia, visite mediche, il lavoro da badante di un anziano handicappato e la ricerca del denaro.
Città, campagna, autostrade e case, in questi spazi si muove la vita in fase terminale della protagonista. Un ritratto di donna inconsueto per chi è abituato al cinema occidentale, privo di caratteristiche forti che emergono, difficile da definire a parole e per questo suggerito per immagini.

Un film che punta molto sulla recitazione della sua protagonista e che, una volta tanto, non sbaglia. Yun Jeong-hie è professionista di vecchia data, ex grande talento e bellezza del cinema sudcoreano, ha gran parte del film sulle spalle e si muove e si comporta come una dolente ed invecchiata Poppy di La felicità porta fortuna. Ma Poetry è anche un film che puntando altissimo (la vita, la morte, la poesia, la bellezza e le difficoltà impreviste) non raccoglie quanto vorrebbe. Le lunghe peregrinazioni della nonna che non si lascia abbattere nonostante ciò che veda, che mentre va a parlare con la madre della ragazza suicida si ferma a gustare una susina e appuntarsi due parole per una poesia, che impara a vedere le cose e apprezzarle fino in fondo, sembrano voler essere più di quel che sono e mettere sul tavolo più di quel che possono offrire.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questo non voglio perdermelo. Non so perché ma ho ottime aspettative.

Ale55andra


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