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7.10.08

The Mist (id., 2008)
di Frank Darabont

POSTATO SU
Che coppia Darabont/King.... Non di quelle che sfornano i capolavori, ma di quelle ordinarie, oneste che rilasciano in tranquillità piccoli film di elevata dignità. Dopo Le Ali Della Libertà (molto più che dignitoso!) e Il Miglio Verde è la volta (finalmente!) di un horror, il genere prediletto di Stephen King.

Le coordinate tuttavia non cambiano, Darabont per dare vita alla parola di King conferma il suo approccio minimale in cui la regia scompare e ogni virtuosismo è azzerato per dare spazio al racconto, orchestrato secondo ottime direttrici guardando moltissimo a Ai Confini Della Realtà. Dalla serie infatti il film il modo secco, deciso e ancorato alla realtà di proporre fatti improbabili e irreali.

Il problema semmai è un altro, cioè l'esigenza di aggiornare e rendere palesi tutte le metafore e i sottotesti. I personaggi intrappolati nel supermercato da un nebbia che nasconde esseri mostruosi sono ovviamente una società in piccolo che vive degli stessi contrasti di quella più grande e in particolare (data la natura paranormale di ciò che accade) di quello fede/ragione. Un'opposizione basilare (come sempre in King) che Darabont proietta nella scena americana e che non manca di paragonare più volte con la situazione politica, facendo ripetere a più non posso ai personaggi: "Chi controlla la paura controlla il popolo". Cosa che non solo svilisce la potenza della metafora ma che appesantisce un racconto che in altre parti invece ha un ottimo ritmo.

Didascalismo a parte dunque il film è raccontato con una semplicità ed una scorrevolezza rari che non deviano dalle coordinate fondamentali del genere nè annacquano il contenuto più puramente pauroso. Io personalmente in due tre momenti avrei voluto urlare il caratteristico "E corri!!" e ho avuto alcune difficoltà a tornare a casa di notte.

Il racconto originale è compreso nella raccolta Scheletri se non sbaglio e (mi dicono, perchè io mi guardo bene dal leggere un libro) che abbia alcune differenze dal film, non ultimo il finale. Nel film esiste infatti una coda che nel libro non è prevista, ma che secondo me non solo non leva nulla ma anzi aumenta l'orrore senza snaturare lo spirito del racconto e conferendo al film un'aura da serie B non male.

Assolutamente incomprensibile la tagline del film: "Siamo sopravvissuti ad Independence Day e La Guerra Dei Mondi" quando i due film non hanno in comune con questo film nè la trama, nè il genere, nè l'autore, nè i modelli, nè gli attori, nè l'ispirazione letteraria...

32 commenti:

Giangidoe ha detto...

Pensavo che Darabont adattasse solo i racconti "carcerari" di King, visti i precedenti...
Meglio così!


Thomas Morton ha detto...

Visto che le ali della libertà è un film "molto più che dignitoso", ma non certo un capolavoro (mentre il miglio verde è già decisamente sotto quel livello), mi sono sempre chiesto il perché dello straodinario ranking attribuito a quel film su imdb (appena sotto il padrino). Possibile che agli internauti piaccia tanto?


Alessandra ha detto...

Ma cosa intendi con "mi guardo bene dal leggere un libro?".
Comunque a me Le ali della libertà è piaciuto davvero moltissimo, lo ritengo un grandissimo film. Un pelino sotto anche l'ottimo Il miglio verde. Per questo motivo ho ottime aspettative su questo film, il cui trailer mi aveva fatto sorgere i tuoi stessi dubbi circa l'accostamento a La guerra dei mondi e Indipendence day.


gparker ha detto...

Le Ali Della Libertà credo sia uno dei film più amati in assoluto, forse davvero il più amato della modernità (cioè da coloro che hanno memoria cinematografica molto corta). E questo in parte è merito di una trama che fa il miglior utilizzo possibile del concetto di "soddisfazione dello spettatore" condendolo con spunti riflessivi facili eppur profondi e dall'altra di una regia attenta a valorizzare tutto questo in maniera cinematografica.
Non è il capolavoro che si potrebbe pensare leggendo le votazioni e i pareri in giro ma sicuramente un film bellissimo.

chiaramente scherzo quando dico "mi guardo bene dal leggere un libro", il riferimento è al fatto che vedendo molti film e leggendo riviste di cinema mi rimane poco tempo per i libri e in linea di massima non amo i romanzi, se devo farmi raccontare una storia preferisco il racconto audiovisivo. Quindi quando leggo è solitamente saggistica. Di qui l'ironia di cui sopra.


Anonimo ha detto...

per curiosità, Silent Hill può essere stato fonte di ispirazione?


gparker ha detto...

Non credo proprio, c'è il libro di King...


Thomas Morton ha detto...

Magari Stephen King si è ispirato a Fog di Carpenter, però.


gparker ha detto...

A parte il fatto della nebbia che nasconde le mostruosità e dunque le nostre paure che in effetti è centrale anche in The Mist per il resto il film di Darabont è molto centrato sul microcosmo del supermercato.


Thomas Morton ha detto...

Un mix fra Carpenter e Romero, allora...


gparker ha detto...

Secondo me non c'è nulla di tutto questo.
E' puro King.
Provincia americana, esseri immondi che minacciano, microcosmo umano che deve organizzarsi in un momento di difficoltà, religione.


dario ha detto...

No però sta cosa di "in linea di massima non amo i romanzi" è roba da farmi pigliare un infarto. Come dire: in linea di massima i quadri non mi piacciono.
Sì ok, la prendo sul personale perché faccio lettere.


gparker ha detto...

E' una questione di "racconti" nel momento in cui voglio ricevere un racconto preferisco il cinema ovviamente.
Poi è chiaro che ogni forma d'arte ha il suo specifico ed è altrettanto ovvio che ci sono cose specifiche ed esclusive della letteratura che non si replicano in altre maniere e non le nego nè le disprezzo, anzi molto spesso mi folgorano come a tutti quanti. Come del resto capita con la pittura per stare al tuo esempio.

Ma poi ad un livello più pragmatico e quotidiano, nel momento in cui scegli cosa fare alle fine i romanzi mi attirano meno dei saggi che mi attirano meno dei film.


Anonimo ha detto...

io sono un narrativaabbestia invece.

Anche se non sopporto Stephen King.


Thomas Morton ha detto...

Io preferisco la saggistica, ma solo perché dopo aver letto un certo numero di romanzi, trovarne uno che ti entusiasmi diventa sempre più difficile. Salvo quando sono troppo stanco per qualsiasi cosa che impegni i neuroni oltre il livello necessario a leggere Lansdale.


Anonimo ha detto...

su Landsale ci troviamo moooooolto d'accordo.


dario ha detto...

Parker, è inutile, ormai sono in grado di districarmi tra il tuo politically correct e le ciance sulla peculiarità dei singoli mezzi artistici. Tu sulla narrativa ci sputi su.
Certo non risponderesti mai "no ma ho visto il film" alla classica domanda "hai letto il libro x?". Risponderesti piuttosto "i libri te li leggerai te".
Ecco il vero ministro ombra della Gelmini. La lavagna elettronica!! Maledetto. Sei un mostro.


Anonimo ha detto...

Non credo che disprezza il libro, semplicemente non lo considera proprio... Lo snobba.


gparker ha detto...

mo' "sulla narrativa ci sputo su" è un'affermazione forte!
E' la differenza che c'è tra preferire un'altra cosa e schifarla. Io non schifo la narrativa, ma preferisco il cinema.
La differenza la fa il fatto che ne ho stima e spesso mi capita di leggere dei romanzi (diciamo tipo uno l'anno) nonchè di nutrire un'incredibile ammirazione per gli scrittori russi. Però nella pratica non mi ci dedico non fosse che per questioni logistiche di tempo.

Non mi dare mai più del politically correct. Ricorda che qua dentro ho potere di vita e di morte.


dario ha detto...

Finalmente scorrerà un po' di sangue. Fosse anche il mio.
In guardia, fellone.


Anonimo ha detto...

sei un politically correct.


Anonimo ha detto...

E' vero, qua dentro te la comandi, ma fuori dal blog sei un misero essere umano, quindi una volta fuori di casa guardati le spalle.


Anonimo ha detto...

che spettacolo...


gparker ha detto...

noto che non si fa neanche più la fatica di velare le minacce...


dario ha detto...

"Velare" lo dici a tua sorella.


gparker ha detto...

vedo che ti sei subito adattato allo spirito del commentatore medio di questo blog.


Anonimo ha detto...

ehi chi sarebbe il commentatore medio ?! EH!?


gparker ha detto...

TE


Anonimo ha detto...

MEDIO, IO?! E chi c'è come come me!? Chi fa i commenti come i miei!? Dove sono quelli come me!?

IO SONO UNICO!!!


gparker ha detto...

se se....


Anonimo ha detto...

mio dio, per una cosa del genere potrei scioperare per mesi. Mi astengo dal commentare, e vediamo che succede.


gparker ha detto...

sicuramente la fine del blog!
Post che crollano su se stessi, gente che discute degli argomenti del blog, ipotesi costruttive, nuove prospettive, nessun pregiudizio scontato, niente apriorismi...
La fine proprio.


Anonimo ha detto...

ah ah ah ah sciocco di un parker!

Pensi davvero di poter attribuire a me ogni male di questo blog?

Il male è dentro ognuno di noi.


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