Per fare un buon film non ci vogliono soldi. Ci vogliono idee. E chiunque nasconda le vergogne dei propri peccati cinematografici dietro la mancanza di soldi bara.
Un Altro Pianeta dimostra (solo a chi ha la memoria corta) proprio questo: cioè che è possibile realizzare un bel film con 1.000 euro totali di budget (spesi per la metà nell'acquisto di un disco rigido esterno per i file in alta risoluzione). Certo nessuno dice che sia facile, ma quando c'è l'idea (sia del film che di cinema), quando c'è una capacità di raccontare e di immaginare altre vite e i modi di metterle in immagini, si può anche fare un film tutto ambientato in spiaggia e illuminato dalla luce del sole.
Scenari naturali, costumi da bagno portati da casa dagli attori che hanno lavorato gratis per una sola settimana di riprese, luce del sole e tante prove per digerire e rielaborare la sceneggiatura. Mille erano i vincoli posti dal budget ristretto ma vedendo il film sembrano tutte scelte, è questa la dimostrazione della forza di Un Altro Pianeta.
Non è certo un film perfetto sia chiaro, in diversi punti scivola nell'eccessivamente patetico e scontato con i personaggi che guardando nel vuoto e si interrogano ad alta voce sul senso della vita. Ma in altre parti, e anche più in generale, riesce a restituire un senso globale, un sentimentalismo pudico e raffinato che non si sporca nemmeno nella bellissima scena di amplesso finale.
Più di tutto comunque stupisce la straordinaria padronanza che Tummolini ha del mezzo. Senza orpelli o artifici ma solo con la grammatica del cinema e i rumori naturali riesce nella prima parte del film a creare un senso di calore opprimente e cocente che ricorda quasi Il Piacere E L'Amore di Ceylan.
Un Altro Pianeta dimostra (solo a chi ha la memoria corta) proprio questo: cioè che è possibile realizzare un bel film con 1.000 euro totali di budget (spesi per la metà nell'acquisto di un disco rigido esterno per i file in alta risoluzione). Certo nessuno dice che sia facile, ma quando c'è l'idea (sia del film che di cinema), quando c'è una capacità di raccontare e di immaginare altre vite e i modi di metterle in immagini, si può anche fare un film tutto ambientato in spiaggia e illuminato dalla luce del sole.
Scenari naturali, costumi da bagno portati da casa dagli attori che hanno lavorato gratis per una sola settimana di riprese, luce del sole e tante prove per digerire e rielaborare la sceneggiatura. Mille erano i vincoli posti dal budget ristretto ma vedendo il film sembrano tutte scelte, è questa la dimostrazione della forza di Un Altro Pianeta.
Non è certo un film perfetto sia chiaro, in diversi punti scivola nell'eccessivamente patetico e scontato con i personaggi che guardando nel vuoto e si interrogano ad alta voce sul senso della vita. Ma in altre parti, e anche più in generale, riesce a restituire un senso globale, un sentimentalismo pudico e raffinato che non si sporca nemmeno nella bellissima scena di amplesso finale.
Più di tutto comunque stupisce la straordinaria padronanza che Tummolini ha del mezzo. Senza orpelli o artifici ma solo con la grammatica del cinema e i rumori naturali riesce nella prima parte del film a creare un senso di calore opprimente e cocente che ricorda quasi Il Piacere E L'Amore di Ceylan.
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