Meno male che ho letto su FilmTv scorso che A History Of Violence è una cosa che gli è stata affidata in corsa, che non lo avrebbe voluto fare ma ci si è trovato e che ha cercato per quanto poteva di piegarlo alla sua volontà.... Meno male perchè sennò mi toccava pensare che Cronenberg si fosse rimbabito.
Invece quello che è accaduto in realtà dev'essere stato proprio quello che ha detto Cronenberg, non si fa nessuna fatica a crederlo vedendo il film. Si tratta di una storia di una banalità incredibile, trattata secondo i peggiori canoni americani (quelli tipici del cattivo cinema americano) nella quale agiscono personaggio piattissimi. Tuttavia ci sono alcuni lampi cronenberghiani a rendere la visione quantomeno interessante.
La storia è proprio una storia di violenza (anche se il titolo fa riferimento alla storia personale del protagonista, in sostanza il suo passato violento), che narrando di un uomo che aveva cercato una seconda occasione per rifarsi una vita ma è costretto a fare nuovamente i conti con quella passata, fa pensare ad altro e cerca di comunicare altro. A History Of Violence, parla di violenza appunto ma nel senso più lato del termine e del concetto, rappresenta vite dove la violenza è all'ordine del giorno: violenza verbale, violenza morale, violenza carnale e soprattutto violenza fisica (chiaramente trattandosi di Cronenberg la violenza fisica è rappresentata con un'efferatezza impressionante, quasi asiatica).
La scena più bella ed esemplificativa del film è quella dell'amplesso furioso e violentissimo sulle scale che segue un tentativo di fuga. Ma anche la storia parallela del figlio a scuola o quella della violenza mediatica sono funzionali.
Impossibile però giustificare le immani cadute di stile che costellano il film non ultima la sequenza finale nella villa del fratello, mi sono sentito trattato come un cretino.
Per Tony, ad un certo punto del film il protagonista imbocca in una mega villona con tenuta e a poche decine di metri dalla casa/castell, sempre all'interno delle proprietà, c'è il lago privato. E pure grosso.
Invece quello che è accaduto in realtà dev'essere stato proprio quello che ha detto Cronenberg, non si fa nessuna fatica a crederlo vedendo il film. Si tratta di una storia di una banalità incredibile, trattata secondo i peggiori canoni americani (quelli tipici del cattivo cinema americano) nella quale agiscono personaggio piattissimi. Tuttavia ci sono alcuni lampi cronenberghiani a rendere la visione quantomeno interessante.
La storia è proprio una storia di violenza (anche se il titolo fa riferimento alla storia personale del protagonista, in sostanza il suo passato violento), che narrando di un uomo che aveva cercato una seconda occasione per rifarsi una vita ma è costretto a fare nuovamente i conti con quella passata, fa pensare ad altro e cerca di comunicare altro. A History Of Violence, parla di violenza appunto ma nel senso più lato del termine e del concetto, rappresenta vite dove la violenza è all'ordine del giorno: violenza verbale, violenza morale, violenza carnale e soprattutto violenza fisica (chiaramente trattandosi di Cronenberg la violenza fisica è rappresentata con un'efferatezza impressionante, quasi asiatica).
La scena più bella ed esemplificativa del film è quella dell'amplesso furioso e violentissimo sulle scale che segue un tentativo di fuga. Ma anche la storia parallela del figlio a scuola o quella della violenza mediatica sono funzionali.
Impossibile però giustificare le immani cadute di stile che costellano il film non ultima la sequenza finale nella villa del fratello, mi sono sentito trattato come un cretino.
Per Tony, ad un certo punto del film il protagonista imbocca in una mega villona con tenuta e a poche decine di metri dalla casa/castell, sempre all'interno delle proprietà, c'è il lago privato. E pure grosso.
12 commenti:
A me l' amplesso furioso non ha particolarmente colpito... In effetti non c' è nulla che mi abbia particolarmente colpito, è questa la pecca + grande del film.... Poteva essere veramente meglio secondo me...
A me devo dire che mi ha lasciato un senso profondo di "violenza" dentro, cioè mi ha dato l'idea di una società permeata a tutti i livelli in tutti i campi dalla violenza.
No a me no... E questo che rimpiango... Un film che mi ha lasciato quasi apatico... Anche perchè per i miei canoni, un film sulla violenza, che ha la pretesa di voler dire qualcosa, deve andare a combattersela con Arancia Meccanica... E è quasi impossibile...
a me è garbato abbastanza...
che c'entra, ha fatto di meglio...
ma si poteva fare peggio dai...
bella la scena in cui lui coperto di sangue abbraccia il figlio con un'aria super-schizoide. brrr...
poi william hurt travestito da hercule poirot è ganzo...
ma non era questo il film in uscita che dovevi vedere...
E infatti l'ho visto!
E vero, è bella la scena in cui abbraccia il figlio completamente coperto di sangue!!!! Quella mi ha colpito pure a me!!! Ecco forse l' unica scena che mi ha lasciato non indifferente e che mi ha fatto rimpiangere il film...
La scena finale nella villa entra di diritto tra quelle più brutte della storia dell'umanità. Tutta la sala sghignazzava, di gusto.
Sono quasi daccordo.
Di tutta la sala chge sghignazza non me ne può fregar di meno, anzi mi chiederei perchè io non sia di umore opposto. francamente quando è finito the new world e c'era chi urlava, applaudiva ironicamente e chi faceva il critico da bar, mi sono inviperito alla grande. come dice Moretti "non mi troverò mai a mio agio con una maggioranza di persone" quindi che la sala sghignazzi....mah
Ma come, l'altra sera mi avevi detto che t'era piaciuto! Mi sa che l'hai confuso con un altro film...
Cmq il fatto che sia scontato, cioè "succede a, poi B, poi ti faccio capire che succede C, oh e infatti succede C", mi sembra voluto, il farsesco nella scena della villa anche (è stato divertente vedere William Hurt nelle vesti sì, di Poirot. Fosse stato un altro no, ma W. Hurt proprio sì).
Alla fine non mi è dispiaciuto.
Non ti ho mentito, nel tempo ho cambiato idea.
Questo commento a caldo lo ricordo ero rimato molto deluso, negli anni però ne ho riconsiderato la forza e la maniera in cui lavora dentro di te e ti rimane impresso.
Capita anche questo.
Posta un commento