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17.11.09

New Moon (id., 2009)
di Chris Weitz

New Moon è peggio di Twilight, che era tutto sommato salvabile. Stupido ma salvabile. Questo è mal raccontato, che è più grave, l'omonimo libro è adattato in fretta, i sentimenti (che sono il centro della vicenda) sono spiegati malissimo e di conseguenza crolla il gioco di bigottismo della Meyer, quello per il quale gli uomini desiderabili sono mostri e cedere alle pulsioni sessuali può voler dire perdere la propria anima se non morire.

La verità è che in questo Harmony-emo i vampiri ci stanno solo per fare arredamento gotico, la loro essenza non c'entra (sic!) nulla con il racconto, sono un espediente come un altro per giustificare l'esigenza di non cedere alle pulsioni sessuali. In Romeo e Giulietta a contrastare l'amore era la famiglia, qui la paura di morire, ma il succo è sempre quello del grande sentimento che non riesce a compiersi appieno perchè tarpato da qualcosa. E' ciò che è alla base di tutta la letteratura popolare femminile e anche dei film di Almodovar.
Il punto di New Moon, è dare nuova veste a questo tipo di dinamica eterna e spingere il più possibile sul desiderio sessuale di soddisfazione romantica.

Uomini dal fisico scolpito che si dimostrano forti, protettivi, animaleschi, teneri e rassicuranti che però non possono essere toccati accanto a vampiri emaciati fascinosi e irrimediabilmente perduti. E nessuno dei due può donare soddisfazione benchè stia sempre lì lì per farlo.
Il mio unico interrogativo è come finire una saga del genere. Qual è il finale commercialmente perfetto? Quello che non scontenterà il pubblico?
Ovviamente so che già esiste il finale e lo posso leggere ovunque, vi pregherei quindi di non scriverlo nei commenti, preferisco vedere come viene costruito nel terzo film.

Risposte a domande che avete sulla punta della lingua: l'ambientazione italiana è ridicola come sempre, Dakota Fanning compare per 10 minuti e vorresti guardare solo lei, è la Meryl Streep under18.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

scommetto che è uno di quei film di cui uno potrebbe parlare male per ore facendo discorsi altissimi, parlando di cinema.
Comunque mi piaci sempre quando sei estremo, senza mezze misure, nel bene o nel male, come per esempio quando osanni Muccino o quando demolisci Twilight. Bravo.

Valerio


Christian ha detto...

Neil Gaiman di recente si è scagliato contro questa moda dei vampiri "buoni", che snaturano completamente il vero significato del concetto di vampiro (risucchiare le energie vitali).

A proposito, ho appena (ri)visto "L'insaziabile". Non tratta propriamente di vampiri ma di cannibali, però l'idea di rinvigorirsi assorbendo il corpo del nemico (come da mito indiano allegato) in fondo non è distate dal mito del vampirismo. Tu l'hai visto? Per me è molto bello e ingiustamente sottovalutato.


Lecoq84 ha detto...

Perchè un'ambientazione italiana è sempre ridicola? stereotipata intendi?
ciao!


Fabio ha detto...

Dopo l'invasione dei giapponesi e dopo quella dei bot spero nell'invasione delle squinzie.
Anzi, adesso vado a copincollare questa review su qualche forum dedicato...


dario ha detto...

Ho apprezzato il "c'entra".


dario ha detto...

Ho apprezzato il "c'entra".


Eric Cartman ha detto...

Twilight e tutta la serie sono dei film da quindicenni. E gli emo devono morire tutti :D


gparker ha detto...

concordo sul fatto che il mito del vampirismo è altro, è ovvio poi che con i personaggi ognuno fa quel che vuole ma il senso ultimo di raccontare una storia di vampiri o di scegliere quella figura da far agire in una trama è altro da questo. Li abbiamo inventati apposta.

Gli emo non li condivido ma li rispetto. Hanno un modo di vedere il mondo loro, se ne stanno in gruppi, hanno gruppi musicali loro, letteratura loro, film loro. Non sono i più grandi intellettuali possibili ma hanno 15 anni e si interessano delle cose.

goditi il c'entra, non capiterà spesso.

Si l'Italia quando è ripresa dagli stranieri è sempre trattata come un luogo assolutamente irreale dove quotidianamente accadono cose esoteriche, mistiche e cinquecentesche. Questo non fa eccezione.


Lecoq84 ha detto...

ma è una nostra prerogativa o un generico modo superficiale degli americani di vedere l'europa?

Tipo quando riprendono la Francia o la Spagna sono meno stereotipi?


gparker ha detto...

Secondo me lo fanno con tutti ma noi ce ne accorgiamo in particolare con il nostro paese.
Oggi ho visto Tetro di Coppola e fa lo stesso con l'Argentina. Ed è Coppola!


Lecoq84 ha detto...

per non parlare della francia di un'ottima annata con russel crowe..

a questo punto bisognerebbe vedere se lo fanno perchè gli spettatori americani vogliono vedere cosi l'europa oppure perchè gli piace immaginarla a loro (fior fior di registi tipo coppola) cosi..

ci fanno o ci sono? :)


gparker ha detto...

ci fanno.
Sanno che le cose non sono così ma che se ne accorge solo il paese citato quindi l'1% degli spettatori dei blockbuster.
Il punto è che loro, per come fanno cinema, se scelgono una location diversa da casa loro lo fanno non per quello che è ma per quello che rappresenta. Non ambientano in Italia per motivi contingenti la trama ma perchè nella storia serve un luogo che nell'immaginario collettivo sia ancestrale e dal sapore antico, e a quel punto scelgono l'Italia.
Viene prima lo stereotipo della scelta.


Lecoq84 ha detto...

Il ragionamento fila alla grande.
Thanks


Thomas Morton ha detto...

Ti consiglio "Under the tuscan sun", che credo sia la summa del ridicolo stereotipo in cinematografia.

Cioè, no, non te lo consiglio.


el señor dionigi ha detto...

Che te ne è parso Tetro?
Come ti dissi all'epoca, un bel brutto film comunque da vedere? Alla fine un'opera un po' ridicola, un fellinismo da scuole medie, con una coda non all'altezza, eppure una visione interessante.
Se non ne fai un post a parte, mi farebbe piacere che ne pensi.


gparker ha detto...

Tetro lo scrivo tra poco, bene o male sono daccordo.

Madonna già il titolo..........


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