Con le dovute eccezioni è qualche tempo che la filmografia dei fratelli Vanzina ha subito una lieve sterzata. Dopo i remake settantini di Monnezza e febbri da cavallo, ma già dai tentativi di film estivi di grande incasso, il loro cinema ha cominciato ad asciugarsi di qualsiasi sofisticazione sconfinando nella sciatteria più pura. La modifica formale poi ha anche coinciso con una più precisa idee di storie che, pur rimestando sempre nella commedia brillante e mettendo a confronto o in contrasto classi sociali alte e basse, adesso si concentra nel riprendere uomini per bene.
Che la borghesia, il garbo e la dignità siano una fissazione dei fratelli che una volta firmavano anche alcuni tra i più beceri cinepanettoni è un fatto, ora però accanto ai tradizionali mostri del loro cinema, uomini abietti, volgari, arrivisti, arricchiti e spietati, si affianca anche una sequela di brave persone, solitamente borghesi e abbienti che vedono la loro onestà e semplicità minacciata dal contesto. Mogli, figli, colleghi, amici e anche genitori, tutti intorno a queste figure si comportano in maniera immorale, imbrogliano, rubano, fregano e vanno ad escort. In alcuni casi questi protagonisti cascano loro malgrado nel gorgo, in altri si salvano.
Così anche in Ex: amici come prima (sequel senza nessuna connessione ad Ex di Fausto Brizzi), fa capolino un politico inviato al parlamento europeo, spronato dalla moglie a fare di tutto per arricchirsi e conquistare potere, schifato dai colleghi che pensano e parlano solo di escort e suo malgrado innamorato di quella che non sapeva essere il primo ministro di un paese baltico.
A lato di questa storia più pregnante politicamente, ci sono le solite storielle di tradimenti, amori mai sopiti, scambi di persona che caratterizzano il loro cinema. Soprattutto c'è un andamento scollegato fatto di piccole gag (individuali e lasciate ai singoli comici invece che scritte in sceneggiatura) che rendono quasi irriconoscibile il cinema dei fratelli, anche solo pensando a Questo mondo di ladri, film del 2004 di certo non magistrale ma che oggi appare avanti anni rispetto a questi lavori paratelevisivi che finiscono al cinema.
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