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12.10.07

Invasion (id., 2007)
di Oliver Hirschbiegel


Un giorno poi dovremo metterci attorno ad un tavolo e parlare di questa incredibile e insospettabile serie di sequel (più o meno fedeli) di film dell'orrore di decenni fa che sono insospettabilmente quanto di meglio il cinema ci sta proponendo (assieme a qualche altro più sparuto exploit sempre horror/thriller come Rob Zombie o Turistas o ancora Vacancy per fare qualche titolo).
La notizia infatti è che Invasion (remake non ufficiale di L'Invasione Degli Utracorpi) è un gran bel film, per quanto mi riguarda anche superiore all'originale di Don Siegel, che è stato importante e seminale per carità, ma che contiene molte ingenuità e semplicismi.
Per Invasion invece il regista, Hirschbiegel già autore di La Caduta, ha scelto proprio la via contraria: quella della complessità.
Complessità di remake (distanziandosi tantissimo dall'originale, tanto che solo gli elementi di fondo coincidono) e soprattutto complessità di testo. Perchè se è vero che l'originale faceva allarmismo sulla minaccia rossa, i comunisti che ci vogliono tutti uguali, qui Hirschbiegel invece tenta l'azzardo andando a parlare delle radici del concetto di umanità, mostrando continuamente per tutto il film schermi sui quali vanno immagini delle guerre tutt'ora in corso nel pianeta.

Ma al di là di questo è l'abilità di narrazione a stupire, Hirschbiegel prende gli elementi di L'Invasione Degli Ultracorpi e capisce come metterli a frutto. Non solo quindi prende le caratteristiche del testo su cui si basa per creare situazioni nuove, ma soprattutto ne crea di moderne e migliori.
In Invasion la protagonista è una mamma che cerca disperatamente il figlio non appena è chiaro che si sta diffondendo una terribile epidemia (di origine aliena) in tutto il mondo. Di sfondo c'è la società, che combatte si organizza e tenta di sopravvivere come può (impagabili i non contagiati che si aiutano a vicenda), e poi il governo che parallelamente risponde come può ("Non hai idea sono appena arrivato al campo, qui ci sono tutti i più grandi premi nobel degli ultimi decenni, e ne arrivano altri ogni ora. Il mondo ha capito che siamo in guerra e che la possiamo vincere solo nei laboratori").
Oltre a questo ancora c'è tutto un discorso sul cinema di suspense, sulle possibilità offerte dalla negazione dei sentimenti e il recitare per sottrazione. Nicole Kidman (questa volta sì davvero brava al contrario del piatto Craig) nella finzione del film deve recitare e fingersi contagiata non mostrando mai sentimenti ma il regista (in questo caso demiurgo della storia) la sottopone a delle prove difficilissime, di fronte alle quali chiunque avrebbe mostrato emozioni, ma lei no (foto centrale). No perchè la situazione palesemente l'ha fatta regredire ad uno stadio animale (e ritorna ancora il discorso sulle radici dell'essere umano). Non è più una mamma che cerca il figlio, è la femmina della specie che protegge i cuccioli, ed è pronta ad uccidere chiunque.

Camera a mano, piani sequenza, carrelli, tutto è usato e nella maniera più funzionale per rendere il lento penetrare della psichiatra nella realtà dell'incubo, il quotidiano espandersi del contagio fino ad uno stadio in cui è sotto gli occhi di tutti.

Ammetto che mi ero molto esaltato per 28 Settimane Dopo, film sicuramente diverso ma dotato di dinamiche indubbiamente simili, ma Invasion è un gradino più in là. Pur essendo tutto concentrato sul raccontare è un gradino più autoriale. Ed è sempre diretto da un europeo, cosa che mi fa scendere un lacrima in più.

11 commenti:

  1. Anonimo8:39 PM

    ma questo è uno scoop. praticamente son giorni e giorni che non leggo/sento che stroncature di questo film... e ora invece mi ritrovo di fronte a una recensione del tutto opposta!

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  2. Davvero?
    Dove hai letto stroncature?
    Io su MyMovies ma poi non ho letto altro.

    L'ho trovato diretto con una maestria e una volontà di sperimentare (anche se con moderazione) rare. E finalmente davvero ben recitato.

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  3. Anonimo1:54 AM

    io sbavavo già solo con il trailer... lo vedrò senz'altro.

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  4. Anonimo4:04 PM

    Saluti e baci al proprietario e ai frequentatori di questo posto. Da Torino.

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  5. E così aggiungo anche Torino e questa data sul registro dei commenti illustri.

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  6. Anche io ho letto solo stroncature sugli spietati e in qualche blog. Io lo avrei visto solo per la Kidman,ma a questo punto un po' di speranza per il film ce l'ho...
    Saluti!

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  7. Anonimo5:19 PM

    ehm...
    io l'ho stroncato
    oltre che sul mio blog anche qui: http://www.zabriskiepoint.net/node/4293

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  8. Attenzione ecco un film che divide!
    Adesso devo solo trovare anche qualcuno che stia dalla mia parte...

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  9. Anonimo6:40 PM

    Arrivo tardi
    Ma a me e' piaciuto malgrado un paio di terribili ingenuita' nella sceneggiatura.
    Fringe

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  10. Secondo me la grande forza di un film fatto molto bene è di farti passare sopra le ingenuità.
    Cioè gli stessi elementi possono essere esecrabili come tollerabili a seconda di qual è lo spirito e la riuscita di un film, esempio ne è il fatto che in un film di Almodovar tolleri (e anzi personalmente mi esalto) per cose altrove condannabili come agnizioni, svelamenti improvvisi, lacrime facili ecc. ecc.

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  11. Anonimo2:49 PM

    Infatti, questo film ha due cose ingenue. Lo spiegone e il gusto un po' horror di alcune cose.
    MA nell'insieme si sopportano.

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