Poco dopo la prima guerra del Golfo Herzog si reca nel deserto del Kuwait a filmare i pozzi di petrolio che prendono fuoco e ne fa un documentario di 50', uno dei documentari più "documentari" dei molti girati dal regista tedesco.
Pochissime parole, nessuna trama (nemmeno l'avventura del regista alla scoperta di un determinato tema come spesso fa), nessun filo logico, solo le riprese dei pozzi, la musica (tutta musica classica che spazia da Mahler a Grieg) e qualche frase dello stesso Herzog fuoricampo che spiega l'accaduto e dà qualche intuizione poetica (alle volte forzando anche un po').
Il risultato sono immagini assolutamente fuori dal comune di eventi fuori dal comune. Un paesaggio deserto reso irriconoscibile da laghi e laghi di petrolio che ad una prima vista sembra addirittura acqua. Una chiara metafora dello scenario postbellico con l'Apocalisse cristiana e un piacere visivo raro. Le riprese in elicottero mandate ad una velocità leggermente rallentata sono incredibili, per visionarietà e dettaglio.
Pure lo scenario, vicino all'immaginario post-atomico, è contrappuntato da una scansione in capitoli (dieci) che richiamano all'apocalisse della bibbia, come del resto molte delle frasi che pronuncia Herzog.
Il titolo italiano mi era piaciuto molto ma scoperto che l'originale è Lezioni di Tenebra, come al solito, mi sono cascate le braccia di fronte all'esigenza immotivata di "adattare" anche nel caso di opere che sono lontane anni luce dalla commercialità.
Gira voce che alcuni di quei fuochi li abbia appiccati Werner Herzog stesso. Rendiamoci conto.
Pochissime parole, nessuna trama (nemmeno l'avventura del regista alla scoperta di un determinato tema come spesso fa), nessun filo logico, solo le riprese dei pozzi, la musica (tutta musica classica che spazia da Mahler a Grieg) e qualche frase dello stesso Herzog fuoricampo che spiega l'accaduto e dà qualche intuizione poetica (alle volte forzando anche un po').
Il risultato sono immagini assolutamente fuori dal comune di eventi fuori dal comune. Un paesaggio deserto reso irriconoscibile da laghi e laghi di petrolio che ad una prima vista sembra addirittura acqua. Una chiara metafora dello scenario postbellico con l'Apocalisse cristiana e un piacere visivo raro. Le riprese in elicottero mandate ad una velocità leggermente rallentata sono incredibili, per visionarietà e dettaglio.
Pure lo scenario, vicino all'immaginario post-atomico, è contrappuntato da una scansione in capitoli (dieci) che richiamano all'apocalisse della bibbia, come del resto molte delle frasi che pronuncia Herzog.
Il titolo italiano mi era piaciuto molto ma scoperto che l'originale è Lezioni di Tenebra, come al solito, mi sono cascate le braccia di fronte all'esigenza immotivata di "adattare" anche nel caso di opere che sono lontane anni luce dalla commercialità.
Gira voce che alcuni di quei fuochi li abbia appiccati Werner Herzog stesso. Rendiamoci conto.
6 commenti:
non so perchè ma questa recensione mi ha strafomentato...
Era il uso obiettivo.
magari ne avessimo uno così in italia... frankie666 sei un grande!
Questi sono i cazzo di film che mi devi proporre. rosico.
Sei un coglione Andy perchè se io solo mi azzardo a dirti: "Sai stasera vado a vedere un paio di film di Werner Herzog in tedesco sottotitolati in un centro sociale, vuoi venire?" Mi ridi in faccia per un'ora. E cmq non ti sarebbe piaciuto. Ho l'arroganza di sapere in linea di massima cosa ti possa piacere e cosa no.
Quoto gparker, Ra sei uno stronzo maniaco sessuale.
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