Con Last Minute Marocco diamo il via all'estate cinematografica. Al cinema infatti non ci sono 4 stagioni ce ne sono due: estate e inverno (con la piccola parentesi del Natale) e nel cinema estivo ci sono: 1) film italiani sull'estate con giovani che scoprono la vita 2) film dell'orrore 3) film americani di teenagers (anche detti teen-movies) che vivono avventure piene di suspense dal giardino di casa loro.
Aaahhhhh, un bel film sul Marocco! Ci voleva proprio, di quelli con le inquadrature dalla macchina che attraversa gli splendidi paesaggi del deserto mentre i protagonisti riflettono sulla loro vita, con un po' di musica arabeggiante, un po' di giovani in vacanza di nascosto dai genitori, i furti, la tratta delle donne, il fumo, i tappeti, il matrimonio combinato, le truffe, un padre che cerca un figlio per recuperare un rapporto, la romanità che si scontra con gli usi locali, la chitarra e una festa di occidentali che finisce alle 8 del mattino.
Non è tanto la qualità ma la ripetitività la cosa fastidiosa. Anche il western era ripetitivo, ma si lavorava sui personaggi cardine, mutando le situazioni intorno a loro per mettere in crisi le convinzioni degli spettatori. Qui invece accade il contrario, le situazioni sono sempre le stesse da 20 anni (da Vacanze in America dei Vanzina) e le uniche cose che cambiano sono gli oggetti tecnologici e i vestiti.
Spero che almeno incassi un po' e che si gonfi Nicolas Vaporidis, che insomma "funzioni". Sì, che almeno funzioni a livello commerciale.
Aaahhhhh, un bel film sul Marocco! Ci voleva proprio, di quelli con le inquadrature dalla macchina che attraversa gli splendidi paesaggi del deserto mentre i protagonisti riflettono sulla loro vita, con un po' di musica arabeggiante, un po' di giovani in vacanza di nascosto dai genitori, i furti, la tratta delle donne, il fumo, i tappeti, il matrimonio combinato, le truffe, un padre che cerca un figlio per recuperare un rapporto, la romanità che si scontra con gli usi locali, la chitarra e una festa di occidentali che finisce alle 8 del mattino.
Non è tanto la qualità ma la ripetitività la cosa fastidiosa. Anche il western era ripetitivo, ma si lavorava sui personaggi cardine, mutando le situazioni intorno a loro per mettere in crisi le convinzioni degli spettatori. Qui invece accade il contrario, le situazioni sono sempre le stesse da 20 anni (da Vacanze in America dei Vanzina) e le uniche cose che cambiano sono gli oggetti tecnologici e i vestiti.
Spero che almeno incassi un po' e che si gonfi Nicolas Vaporidis, che insomma "funzioni". Sì, che almeno funzioni a livello commerciale.
1 commento:
stamane da Fiorello c' era Mastrandrea che presentava il film.
Ha anche scritto una poesia sulla tragedia calcistica dell' altro giorno. Era bellissima... Mi ha strafomentato.
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