Non c'è nulla di più tipico dei film sullo sport e/o sui giochi e Le Regole Del Gioco (titolo italiano come al solito inspiegabile) per il poker le rispetta tutte.
Un lui bravissimo, bello e tormentato da un cattivo rapporto con il padre (ma no!?!) o comunque con una figura pseudo-paterna che applica anche alla sua vita le dinamiche che gli danno successo nello sport/gioco in questione, intrattenendo solo fugaci rapporti sentimentali. Una lei idealista e leggiadra che gli si oppone ma in fondo lo capisce e lo completa e gli farà capire che nella vita c'è anche l'amore. Una storia d'amore che parte, si infrange e si ricompone nel grande finale che è anche una finale di un campionato della disciplina in questione in cui l'eroe solitamente vince se è parte di una squadra, se no perde ma perdendo impara più che vincendo. Tutto inframezzato da riprese di pezzi di abilità dello sport/gioco in questione.
Rispetto a questo rigido schema al quale nessuno si può sottrarre (ne è vittima anche Scorsese in Il Colore Dei Soldi) Le Regole Del Gioco non innova in nulla ma si adatta bene. Hanson fa una scelta fondamentale e azzeccata, cioè ambientare il film nel 2003 quando le World Series di Poker (l'avvenimento intorno al quale ruota tutto il film) furono vinte per la prima volta da un giocatore che non aveva mai giocato un torneo dal vivo e si era qualificato via internet, in modo da incentrare tutto sullo scontro vecchio mondo/nuovo mondo (grande classico), cosa che dà modo di spiegare con efficacia l'universo del poker (poi magari se faceva il film un po' meno conservatore era pure meglio...).
Quello che conta comunque in questi film è il modo in cui si riprende lo sport/gioco e devo dire che apprezzo la scelta di occupare gran parte del film con le partite di poker, riprese in maniera secca e poco fantasiosa ma non televisiva (che era un rischio) e commentate da Caressa (che è il commentatore italiano dei campionati di poker).
Certo va anche ammesso che però in certi punti sembrano le partite a Chemin de fer di Bond dove uno gira una carta già alta e Bond regolarmente ha l'unica carta più alta di quella.
Un lui bravissimo, bello e tormentato da un cattivo rapporto con il padre (ma no!?!) o comunque con una figura pseudo-paterna che applica anche alla sua vita le dinamiche che gli danno successo nello sport/gioco in questione, intrattenendo solo fugaci rapporti sentimentali. Una lei idealista e leggiadra che gli si oppone ma in fondo lo capisce e lo completa e gli farà capire che nella vita c'è anche l'amore. Una storia d'amore che parte, si infrange e si ricompone nel grande finale che è anche una finale di un campionato della disciplina in questione in cui l'eroe solitamente vince se è parte di una squadra, se no perde ma perdendo impara più che vincendo. Tutto inframezzato da riprese di pezzi di abilità dello sport/gioco in questione.
Rispetto a questo rigido schema al quale nessuno si può sottrarre (ne è vittima anche Scorsese in Il Colore Dei Soldi) Le Regole Del Gioco non innova in nulla ma si adatta bene. Hanson fa una scelta fondamentale e azzeccata, cioè ambientare il film nel 2003 quando le World Series di Poker (l'avvenimento intorno al quale ruota tutto il film) furono vinte per la prima volta da un giocatore che non aveva mai giocato un torneo dal vivo e si era qualificato via internet, in modo da incentrare tutto sullo scontro vecchio mondo/nuovo mondo (grande classico), cosa che dà modo di spiegare con efficacia l'universo del poker (poi magari se faceva il film un po' meno conservatore era pure meglio...).
Quello che conta comunque in questi film è il modo in cui si riprende lo sport/gioco e devo dire che apprezzo la scelta di occupare gran parte del film con le partite di poker, riprese in maniera secca e poco fantasiosa ma non televisiva (che era un rischio) e commentate da Caressa (che è il commentatore italiano dei campionati di poker).
Certo va anche ammesso che però in certi punti sembrano le partite a Chemin de fer di Bond dove uno gira una carta già alta e Bond regolarmente ha l'unica carta più alta di quella.
7 commenti:
Bhè? E l'interpretazione della donna eletta come più bella al mondo? E' magistrale come sempre?
Interpreta con rara maestria il ruolo di donnina che sogna di fare la cantante di jazz a Las Vegas.
Un ruolo che sembra esserle stato cucito addosso...
Hai notato se dietro ai tavoli sugli sfondi, ci stava qualcuno dei nostri conoscenti amanti del poker?
A parte il Tomo che è il cattivo finale nessuno.
Uccide Robert Duvall e Eric Hulk Bana lo vuole vendicare...
Peggio. Accetta scommesse sottobanco alle world series.
Giusto come ho fatto a non pensarci...
Posta un commento