Di remake all'italiana se ne sono visti e sebbene abbiano avuto scarsi risultati (di botteghino e di gradimento) alla fine sono stati solamente esperimenti un po' tristi. La Mandrakata, Il Monnezza, Eccezzziunale veramente 2 e via dicendo erano scialbe attualizzazioni, più che altro firmate Vanzina, di miti rivalutati.
Ora questo prequel di Amici Miei suona come un passo in più nel mondo dell'arroganza produttiva. Non si tratta di rifare qualcosa, di ritornare su certi passi ad anni di distanza ma di andare a rivedere pretestuosamente le basi di un racconto che più seriamente di altri è entrato nell'immaginario. Come se non si sapesse che Amici Miei non è Febbre da cavallo.
Quello che Neri Parenti ha diretto non è un episodio in più nella filmografia di un personaggio o di alcuni personaggi diventati nel tempo (e con la nostalgia) oggetti di culto, quanto la riproposizione in forma bassa di qualcosa che era alto. Non siamo più nella serie B rivalutata ma nella piena autorialità che diventa cinepanettonismo.
Amici Miei, Come Tutto Ebbe Inizio è esattamente quel che ci si aspetta, un cinepanettone mascherato da commedia in costume nel quale non si ride quasi mai e che ricalca film, situazioni e personaggi di Germi/Monicelli. C'è anche la tendenza ad una certa cattiveria e malvagità di fondo, un umorismo alle volte più nero della media che dovrebbe essere il segno che unisce questo film agli altri della saga. Ma questa cattiveria non diventa mai umanità, la spietatezza non è mai debole piccolezza o disperata tristezza.
Le macchiette di Neri Parenti sono sagome che interpretano gag (per lo più già viste in altri film in costume o in altre barzellette popolari), la cosa di suo già è fastidiosa. Ma il fastidio tocca le sue vette più alte quando in queste gag entrano personaggi storici noti (Leonardo Da Vinci, Lorenzo de' Medici, Savonarola) senza nessun criterio.
Come al solito non è tanto il fatto che non si rida (sono sicuro che qualcuno riderà), quanto il fatto che non si faccia del cinema ma si espongano delle gag inquadrando chi parla. Tutto il succo della mancanza di idee sta nell'ultima sequenza in cui in maniera posticcia viene inserita la supercazzola. Una cosa fatta tanto per farla.
Unica nota positiva è la scenografia e i costumi, decisamente migliori della media italiana. Una Firenze ricostruita a Cinecittà veramente credibile, oggettistica e abbigliamento che non sembrano costumi di carnevale e un'illuminazione doviziosa. Alcuni frame sembrano presi da un film vero.
11 commenti:
già vedo i grezzoni lanciare applausi alla supercazzola farlocca.
Ma ballano pure "Asereje" con Leonardo Da Vinci e Savonarola? Me lo aspetterei.
io mi aspetto i Buuuuu in quel momento, perchè per come arriva e come è proposto ti fa veramente arrabbiare.
Io pronostico succederà ciò che dice Massimo, ahimé.. altrimenti attori, registi e produttori del film (che contrariamente a quanto potrebbe sembrare sono molto più intelligenti dei loro film) non avrebbero mai fatto questo film!
disfattisti
che poi a me una delle cose che colpisce maggiormente è il fatto che sembra quasi che si sia creata una specie di casta, ossia una cerchia di attori che bene o male, ormai, i film in Italia li fanno sempre loro, si ritrovano spesso insieme in film "corali" (che di corale non hanno niente!, almeno nel senso che si intendeva una volta!) con più o meno gli stessi registi.. se un film avrà un certo successo puoi star certo che almeno uno di questi attori è presente nel cast..
Gabriele, si vede che non sei toscano: quì i film di Amici Miei erano diventati di culto appena usciti. Pensa che i primi due film sono stati riproposti per alcuni anni nei cinema estivi e di seconda visione...
e pure questo secondo te lo sarà?
Ho appena visto un trailer... anche lì la supercazzola è impiccicata colla sputazza (scusate, espressione palermitana difficile da sostituire) alla fine.
la parola giusta è: insultante
Secondo me, no. Non l'ho visto, ma stando a chi l'ha visto giovedì non è granché. Si salva Ceccherini, ma per il resto calma piatta.
Del resto sono anche cambiati i tempi, non è più il momento come negli anni 70 dove i film se non li vedevi al cinema erano persi (e quindi si facevano le riproposizioni dei migliori ed avevano pubblico i cinema di seconda visione)...
"Alcuni frame sembrano presi da un film vero".
Appunto...io come al solito mi complimento per il coraggio che hai di andare a vedere certe robe...
Ale55andra
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